CONTRABAND
Chris è riuscito con fatica a lasciarsi alle spalle il mondo del narcotraffico, ha un lavoro onesto e si cura della sua famiglia. Il suo giovane cognato si imbarca in un'impresa più grande di lui e fa saltare un affare di droga organizzato dallo spietato Tim Briggs, Chris è costretto a rientrare in campo per rsaldare il debito: in poche ore e con l'aiuto del suo migliore amico Sebastian, dovrà mettere insieme una banda per far arrivare clandestinamente da Panama milioni di banconote contraffatte...
Chris ha messo la testa a posto, ma non fa più il contrabbandiere, ed è interamente dedito alla famiglia. E’ costretto tuttavia a fare un ultimo “trasporto” per togliere dai guai suo cognato e la cosa non sembra dispiacergli molto. Un action movie ben fatto ma discutibile
Valori Educativi
Il film sembra compiacersi delle prodezze truffaldine del protagonista, senza esprimere alcun giudizio morale
Pubblico
18+ Abbondante turpiloquio, alcune scene violenteGiudizio Artistico
Un film di serie B del genere action-thriller ben fatto, con personaggi ben caratterizzati
Cast & Crew
Produzione
WORKING TITLE FILMS
LEVERAGE MANAGEMENT
BLUEEYES PRODUCTIONS
CLOSEST TO THE HOLE PRODUCTIONS
Regia
Baltasar Kormákur
Sceneggiatura
Aaron Guzikowski
Our Review
Contraband è un film di azione e da questo punto di vista è ben fatto. Nelle due ore in cui si svolge la storia non c’è un momento di respiro e i colpi di scena si susseguono senza sosta. Occorre aggiungere che il film, ambientato fra il porto di New Orleans, gli interni di una nave portacontainer e il canale di Panama (viene fatto un ampio uso di panoramiche dall’alto) ricostruisce bene la vita sul mare dei marinai delle navi mercantili, tutti ben caratterizzati. Ma trasporto vuol dire anche contrabbando e una serie di loschi figuri (che invece restano sempre a terra) si aggirano famelici per scovare e portare a termine nuovi affari sporchi, pronti a corrompere chiunque sia necessario.
La storia però nel suo complesso non riesce a mantenersi coerente e perde progressivamente di credibilità nelle sue due ore di sviluppo. L’inizio è classico: Mark ha messo la testa a posto, non contrabbanda più e si dedica alla sua bella moglie e ai due figli con un onesto lavoro di installatore di allarmi.
Ma il giovane cognato si è messo nei guai: ha cercato di spacciare droga, ha dovuto buttare in acqua la merce all’arrivo dei doganieri ed ora la sua vita è minacciata dai suoi mandanti che pretendono un risarcimento. Mark sa che anche la moglie e i figli sono in pericolo se il problema non verrà risolto, decide quindi di fare per l’ultima volta il “vecchio mestiere” e si imbarca su una nave per Panama.
Da questo punto in poi la situazione non farà che complicarsi e il focus del film progressivamente si sposta: non interessa più come si comporterà il “buono” nei confronti dei “cattivi” ma in che modo Mark saprà essere così abile da sostituirsi ai suoi persecutori nell’accaparrarsi alcuni lucrosi oggetti di contrabbando.
Alla fine la storia del brava ragazzo che si è riscattato da un passato criminale si è dissolta nelle nebbie del porto: resta solo un simpatico contrabbandiere che si arricchisce con i suoi traffici e riesce anche a vendicarsi, tramite una denuncia ingiusta, di un capitano troppo sospettoso.
Ci sono nel film varie scene di violenza ma non sono dettagliate né sanguinose. Ciò che abbonda e traborda senza sponde è il turpiloquio.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Contraband |
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Paese | USA Gran Bretagna Francia |
Etichetta | Non classificato |
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