WISH
In occasione del suo centenario (sono frequenti i riferimenti a opere del passato) e del Natale 2023, la Disney si è presentata nella sale con un film che è all’altezza della sua consolidata fama solo in termini di tecnica dell’animazione e di qualità degli inserti musicali ma la storia è poco ispirata e i personaggi appaiono sguarniti di personalità. In Sala
L’isola di Rosas è luogo di pace e concordia perché nella torre principale del castello vengono custoditi i desideri di tutti gli abitanti che, al compimento dei 18 anni, li affidano al re. Da parte sua Magnifico, re e potentissimo mago, una volta al mese convoca tutti i suoi sudditi per una speciale cerimonia durante la quale realizza uno di questi desideri. Le cose, però, iniziano a cambiare quando Asha, ragazza diciassettenne protagonista della storia, coltivando l’ambizione di diventare apprendista maga di Magnifico, lo incontra per il “colloquio di selezione”. Chiacchierando con lui, infatti, fa due scoperte: la prima che non tutti i desideri vengono esauditi, perché alcuni vengono considerati pericolosi dal re, la seconda che ognuno di questi, una volta che viene consegnato al sovrano, piano piano viene dimenticato dal proprietario.
In profonda crisi per tutto questo, chiedendo aiuto alle stelle, viene soccorsa da Star, una palla/stella di luce. Così Asha, il suo capretto Valentino e la nuova amica celeste cercheranno di porre un limite al potere di Magnifico….
Valori Educativi
Tutti gli abitanti dell’isola si danno da fare per il bene comune e per fronteggiare il male
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Confezione (animazioni, musiche) molto curata, degna della festa del centenario della Disney. Riguardo invece al contenuto, i personaggi sono monotoni, non si evolvono e lo sviluppo, prevedibile, finisce per non suscitare emozioni.
Cast & Crew
Our Review
L’attesa per questo l’uscita di questo film era tanta: dopo le meravigliose pellicole che in questi 100 anni di storia la Disney aveva regalato al suo pubblico, ci si aspettava che questo 62° film d’animazione potesse essere un piccolo capolavoro. Purtroppo, però, l’opera è riuscita solo a metà.
È bene, infatti, riconoscere che tecnicamente il risultato finale è assolutamente all’altezza delle grandi produzioni del passato. Alcuni elementi in 2D come le pellicole degli inizi, alcuni elementi in 3D come quelle più recenti. La presenza di numerosi numeri cantati che, come nella più genuina tradizione della casa cinematografica americana, impreziosiscono il lungometraggio in momenti significativi. Non mancano gli omaggi e le citazioni ai cartoni animati che hanno reso grande la Disney in questo primo secolo di vita. Assolutamente da non perdere, poi, i titoli di coda!
Una volta, però, che ci si sposta dalla “confezione” ai contenuti della storia, ecco che si arriva ai tasti dolenti.
Il tema di fondo, prima di tutto, è ancora una volta quello che negli ultimi anni è stato riproposto più volte: i desideri, che qui a volte vengono confusi con i sogni. Una persona povera e umile, che ambisce ad un grande risultato ma incontra un potente che invece di aiutare funge da ostacolo. Così da sola deve riuscire a sfidare il sistema per riuscire ad ottenere quello che vuole. Un’altra rivisitazione del “sogno americano”.
Sui personaggi, poi, si possono scrivere numerose considerazioni. Innanzitutto, riescono a spiccare per la loro monotonia. Nonostante le peripezie che compiono, chi in bene come Asha chi in male Magnifico, restano sempre uguali a loro stessi: l’intraprendenza della protagonista, l’egoismo del re, la superficialità del capretto, … rimangono i medesimi anche dopo fughe, furti, rischio di morte.
Un’altra favola, tra l’altro, al femminile: non perché non ci siano figure maschili, ma perché gli uomini presenti sono o cattivi o assolutamente insulsi e insignificanti (unica eccezione il nonno centenario di Asha). Una femminilità, poi, all’insegna del politicamente corretto: protagonista una ragazza afroamericana che non è una principessa, non ambisce ad altro se non alla propria “carriera” come maga destabilizzando il potere secolare e dispotico di un maschio governante (insomma, un potere patriarcale), non desidera nessun tipo di relazione affettiva e, anche volesse, non c’è nessun principe (né azzurro né di qualsiasi altro colore) da sposare.
Fin dalla prima visione del film, non passa inosservato un possibile livello di lettura simbolico del film stesso. Come già detto, l’unico personaggio maschile buono del film è il nonno di Asha che, come la Disney, compie 100 anni. Dall’altra parte, Magnifico, che si impadronisce di tutti i sogni/desideri dei suoi sudditi, li incamera e ne realizza solo pochissimi e abbastanza raramente. Come non leggervi una duplice polemica: a volte sembra di potervi riconoscere l’azienda cinematografica che si impossessa delle idee e dei suoi creativi ma non le realizza, dall’altra la torre del castello somiglia ad una enorme banca dati che attraverso l’intelligenza artificiale (ancora una volta rappresentata dal re malvagio) raccoglie e custodisce le idee, svuotando però l’anima dei legittimi proprietari.
Consolante, in questa desolazione, è la presenza del capretto Valentino, che riesce a regalare qualche sorriso attraverso alcune divertenti sequenze comiche.
È triste constatare che la svolta data dalla Disney alle sue ultime produzioni sta decisamente influendo negativamente sui suoi film (anche i risultati del botteghino, tra l’altro, confermano questa disaffezione del pubblico): quello che poteva essere la pellicola della ripresa a coronamento del centenario di attività dell’azienda, purtroppo non è destinata a restare nell’immaginario del pubblico. Quando il politicamente corretto imbriglia troppo la creatività, non possono che nascere opere mediocri.
Autore: Francesco Marini
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
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Pubblico | Tutti |
Tipologia | Film |
Valori Educativi | 7 |
Tematiche-dettaglio | inganno |
Tematiche (generale) | magia solidarietà |
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