Lino e Chicca sono sposati da tanti anni, ma si amano come se fosse il primo giorno. Non sono mai riusciti ad avere figli, ma quando Lino, per una malattia degenerativa delle cellule cerebrali, inizia a perdere progressivamente la memoria, Chicca si trasforma per lui nella madre che non ha mai potuto essere naturalmente.
Un Pupi Avati insolito, che dimostra com l'amore può trasformare una malattia della mente in un poetico ritorno all'infanzia
Mosca, al giorno d'oggi. Un ragazzo ceceno è accusato di aver ucciso il suo patrigno. Le prove appaiono schiaccianti. La giuria popolare, formata da 12 uomini, si riunisce in camera di consiglio. Un solo giurato ha dei dubbi sulla effettiva colpevolezza del ragazzo; a poco a poco, rivedendo tutte le prove a suo carico, altri giurati iniziano ad essere meno sicuri del giudizio di colpevolezza...
Angie non è molto fortunata nel lavoro e la sua vita familiare è alquanto dissestata, con un ragazzo da allevare e un padre che non si è più fatto vedere. Ma crede di saper far bene una cosa: il collocamento di manodopera immigrata nelle tante fabbriche che operano intorno a Londra. Ha decisione e grinta da vendere e avvia quindi un'agenzia di collocamento assieme a una sua amica. Ma le cose non sono così facili come aveva sperato...
Nel 1949 si concluse la guerra civile cinese con la vittoria del partito comunista e più di un milione di combattenti del Kuomintang furono costretti a rifugiarsi nell’isola di Taiwan spezzando l’unità di migliaia di famiglie. Solo quarant’anni dopo le autorità taiwanesi autorizzarono un solo viaggio all’anno ai suoi ex-combattenti per consentir loro di raggiungere la Cina Continentale per andare a trovare i propri parenti. Ne approfitta Liu Yansheng, ormai vecchio e vedovo, che decide di tornare a Shanghai per rivedere la sua prima moglie Yu-e che fu costretta ad abbandonare quando era incinta, senza aver mai potuto vedere il figlio. La situazione è complessa perché anche Yu-e nel frattempo si è unita con un matrimonio di fatto al soldato comunista Lu, dal quale ha avuto altri due figli…
La Prima guerra mondiale è appena terminata e Anna, come molti suoi concittadini tedeschi, piange il suo giovane fidanzato Frantz caduto in battaglia per mano dei francesi. Tutti i giorni si reca sulla sua tomba. Durante una delle sue visite al cimitero Anna incontra Adrien, un giovane francese desideroso di rendere omaggio al suo amico tedesco Frantz morto in guerra. Nella piccola comunità in cui vive Anna la presenza di un francese susciterà reazioni contrastanti tra gli abitanti, ma Adrien porta con sé anche un mistero per la famiglia di Frantz.
1961: Jenny, sedicenne figlia di una coppia piccolo borghese che ha investito tutto per la sua educazione, è totalmente assorbita dagli studi per ottenere quei risultati che le garantiranno l’ingresso alla prestigiosa università di Oxford, ma intanto sogna Parigi. Un giorno però incontra l’affascinante e gentile David, molto più grande di lei, che le spalanca un mondo fatto di musica, arte, ristoranti, e amore. Jenny è conquistata da quest’educazione “diversa” che sembra mettere sotto sopra tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento. Ma forse anche David non è quello che sembra…
La famiglia Kim (padre, madre, una figlia, un figlio) vive di sussidi di disoccupazione, saltuari lavoretti e abita in un umido seminterrato. Il figlio Ki-woo ha però un piano; stampando documenti falsi, riesce a farsi assumere come tutore in inglese dell’adolescente Da-hye, figlia maggiore dell’agiata famiglia Park. La giovane signora Park appare molto alla mano e ingenua e così Ki-woo sviluppa un nuovo piano: con degli stratagemmi riesce a far passare per maestra di disegno sua sorella Ki-jung che può così intrattenere il piccolo e ipercinetico Da-song Park. Infine con metodi truffaldini, riesce a far licenziare l’autista e la domestica tuttofare, per far assumere rispettivamente suo padre e sua madre, senza però mai denunciare i legami di parentela che esistono fra di loro. L’inganno sembra perfetto ma qualcosa di imprevisto accade....
Il film dà spazio a valori importanti quali l’amore coniugale e la solidarietà fra i componeni di una stessa famiglia
Pubblico
14+
Una scena di violenza e qualche allusione sessuale.
Giudizio Artistico
La malattia è raccontata con toni di tenerezza che scavano nel dolore del dramma vissuto dalla coppia, più che approfondire le singolarità dei personaggi.Il finale non soddisfa completamente
Lino e Chicca Settembre hanno una casa grande, sono benestanti e fanno entrambi un lavoro che amano: lui è la firma più importante della pagina sportiva del Messaggero ed è un volto noto della televisione italiana, lei insegna filologia medievale all’Università. Ciò che è loro mancato per anni e che fa ancora male, è la presenza di un figlio, un vuoto che continua a pesare perché Chicca proviene da una famiglia molto numerosa, con tanti figli, nipoti, pronipoti. Quest’assenza però non li ha mai allontanati, anzi, ha cementato il loro rapporto e la loro unione. Da qualche tempo Lino ha iniziato a dimenticarsi i nomi delle cose o delle persone e Chicca fa di tutto per tenergli in allenamento la memoria, mentre Lino stesso si diverte a prenderla in giro e a spaventarla fingendo di proposito di dimenticarsi nomi che invece ricorda bene. In realtà questa perdita progressiva di memoria si rivela non essere più un gioco, ma una malattia, confermata da un dottore, che informa Chicca della gravità della stessa. Chicca cerca di proteggere il marito tacendogli la dura verità e non si rassegna all’idea di rinchiuderlo in qualche clinica specializzata. I problemi di memoria di Lino finiscono per compromettere pesantemente lo svolgersi quotidiano delle sue attività sia nell’ambito professionale che familiare. Lino è costretto così a lasciare il lavoro e la perdita della propria autonomia fa scaturire in lui una violenza che non credeva di avere e che sfoga, una sera, su Chicca, picchiandola con rabbia. Quest’episodio doloroso convince Chicca a chiedere aiuto al fratello medico: se ne va di casa e lascia Lino alle cure di due infermiere specializzate. Accolta dalla propria famiglia, Chicca a un certo punto decide di tornare da Lino e accetta di diventare per lui mamma: lo aiuta a ripassare le tabelline e gioca con lui proprio come una madre fa col proprio bambino. Finché un giorno Chicca ha un incidente in macchina al quale Lino assiste impotente dalla finestra. Il quadro medico di Chicca sembra grave e così Lino, per salvare la moglie amata, ripesca tra i ricordi del suo passato e parte alla ricerca di un vecchio amico di infanzia, Leo, che aveva il potere di resuscitare i morti…
La storia è narrata attraverso il racconto che ne fa Chicca, tornata a scrivere dopo anni un diario, perché “un diario non serve quando sei felice”. In questa nuova stagione della sua vita Chicca si ritrova ad assecondare la regressione di Lino, che r
icorda perfettamente particolari della sua giovinezza che si mischiano alle lacune del presente, senza lasciare alcuno spazio al futuro. Il racconto è inframmezzato da flashback che riguardano il passato di Lino, cresciuto dagli zii dopo essere rimasto orfano di entrambi i genitori a causa di un incidente stradale. Le sequenze relative alla sua infanzia sono descritte in un color seppia che calca l’atmosfera surreale e quasi magica della campagna bolognese: Lino trascorre le proprie giornate con il cane Perché, unico ricordo dei suoi genitori, e con i suoi nuovi amici Leo e Nerio, con i quali scopre, per la prima volta, l’universo femminile. La malattia è raccontata con toni di tenerezza che scavano nel dolore del dramma vissuto dalla coppia, più che approfondire le singolarità dei personaggi. L’invecchiamento dato dal trucco rende i due protagonisti un po’ posticci, quasi fossero anch’essi personaggi surreali di un altrettanto nebuloso mondo (reale e metaforico) sospeso tra presente e passato. Questo non toglie nulla però alla loro interpretazione (non si può dire lo stesso dei ruoli secondari), delicata e commovente. Il film dà spazio a valori importanti quali l’amore coniugale (tanto nella coppia Lino-Chicca quanto in quella del collega di Chicca, ancora devotissimo, dopo anni, alla moglie malata di Alzheimer), e l’importanza della famiglia (quella positiva rappresentata dagli zii di Lino e quella di Chicca, numerosa e sempre compatta sia nei momenti di gioia che di dolore), ma un senso di incompiutezza pervade il finale, che non soddisfa completamente.
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