UN ANNO DA LEONI
Brad ha ormai 36 ma è divorziato ed è costretto a vivere ancora con i genitori; Sturad è un executive di successo ma vorrebbe fare uno stacco da una vita troppo intensa per dedicarsi alla famiglia. Entrambi decidono di partecipare a “The Big Year” una gara dove vince chi ha visto più uccelli nell’arco di un anno. Ma debbono fare i conti con Kenny Bostick, che ha già vinto l’anno precedente e non vuole cedere la vittoria a nessuno…
Il film può piacere a chi ha una vocazione naturalistica, in particolare ama gli uccelli; è inoltre pieno di buoni sentimenti ma non si ride molto e la sceneggiatura è piatta
Valori Educativi
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
I tre comici americani Jack Black, Steve Martin e Owen Wilson fanno del loro meglio ma non si ride molto e la sceneggiatura è piatta
Cast & Crew
Produzione
RED HOUR FILMS
DEUCE THREE
Sunswept Entertainment
IN ASSOCIAZIONE CON DUNE ENTERTAINMENT
INGENIOUS MEDIA
Regia
David Frankel
Sceneggiatura
Howard Franklin
Our Review
A parte congratularsi con gli americani per la loro onestà, viene da domandarsi cosa spinge queste persone a tanto impegno. E’ ciò che cerca di spiegarci questo film, che da una parte vuole trasferire anche a noi la passione per l’osservazione degli uccelli, dall’altra segue da vicino i tre protagonisti per indagare sulle loro più intime motivazioni. Un impegno preso sul serio, visto che sono stati ingaggiati tre fra i migliori comici americani, Jack Black, Steve Martin e Owen Wilson, che in altre produzioni hanno assunto il ruolo di protagonisti assoluti.
Il film raggiunge in modo soddisfacente il primo obiettivo: durante lo sviluppo della storia abbiamo l’opportunità di conoscere i bellissimi parchi naturali degli Stati Uniti, poter sbirciare fra le fronde di un albero uccelli rari, venire a conoscenza dei loro nomi e delle loro storie raccontate dai concorrenti nelle lunghe ore di appostamento. Brad ad esempio ama molto il piviere dorato americano: “ Si riproduce nella tundra artica, poi vola fino in Argentina e torna indietro nello stesso anno. E’ stato visto in Guatemala, poi nell’Illinois: viaggia migliaia di miglia per tutta la sua vita. Nessun passaporto, libertà assoluta”.
E’ con questo continuo riflesso delle storie personali nelle abitudini dei pennuti si iniziano a mettere a fuoco le motivazioni dei bipedi umani: Brad ha ormai 36 anni, è divorziato, svolge un lavoro che non lo appassiona e vive ancora con i genitori. Ma conosce a memoria tutti i richiami degli uccelli e sente imperiosa la necessità di fare uno stacco nella sua vita, applicandosi nell’unica cosa che lo appassiona, nella speranza di poter trovare un nuovo punto di partenza.
Completamente diversa è la situazione di Bostick : già campione nell’anno precedente, si considera un uomo realizzato solo nella misura in cui continuerà ad essere primo. Sua moglie lo ama ma Bostick non riesce a pensare ad altro se non la vittoria. Il presso da pagare sarà la solitudine.
Il lieto fine è dietro l’angolo: alla fine Brad telefona a Stu per congratularsi per la loro vittoria: hanno perso al Big Year ma hanno vinto nella vita.
Il film può piacere per chi ha una vocazione naturalistica, è inoltre pieno di buoni sentimenti e di sinceri affetti familiari ma soffre di una sceneggiatura piatta: si sviluppa esattamente nel modo in cui si deve sviluppare, avanza dritta verso la conclusione che si intravede già dall’inizio, non ci sono né varianti né sorprese.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Big Year |
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Etichetta | FamilyVerde |
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