UN AMICO STRAORDINARIO
La storia di Fred Rogers, un pastore protestante che ha trovato nel mezzo televisivo, dal 1968 al 2000, uno strumento potente per comunicare a bambini e adulti serenità, speranza nel futuro e fiducia in se stessi. Su CHILI e Prime Video
Nel 1998 il giornalista Lloyd Vogel, viene incaricato dalla rivista Esquire di scrivere un articolo su Fred Rogers, pastore protestante e conduttore di un famoso programma televisivo per bambini: Mister Rogers’ Neighborhood. Lloyd si reca a Pittsburg dove si svolgono le riprese televisive e incontra Fred, un signore molto affabile, che parla sempre con tono pacato e quando inizia a conversare con un bambino o un adulto non sta mai a guardare l’orologio. E’ quello che accade nella mezz’ora che è stata concessa a Lloyd per l’intervista: invece di essere lui a fare le domande che gli servono per costruire il ritratto di questo famoso personaggio, è Fred che si informa su di lui e intuisce che il giornalista nasconde un dramma familiare (da anni si rifiuta di incontrare il padre per il modo con cui ha trascurato sua madre prima della morte). Lloyd esce turbato da questo incontro ma al contempo desidera incontrare nuovamente Fred perché è rimasto colpito dalla serenità e dalla fiducia che riesce a trasmettere…
Valori Educativi
Un bel racconto su come sentimenti di odio e di rancore troppo a lungo alimentati possano venir sciolti dall’affetto di una moglie comprensiva e dall’incontro con un uomo in grado di portare a galla tutto ciò che c’è di buono in noi.
Pubblico
10+Alcune scene di violenza familiare possono influenzare i più piccoli
Giudizio Artistico
Un racconto semplice, basato su pochi eventi esterni significativi, concentrato sul percorso psicologico del protagonista
Cast & Crew
Regia
Marielle Heller
Our Review
Ma chi è Fred Rogers? Bisogna riconoscere che per la grande maggioranza degli italiani si tratta un personaggio sconosciuto. Non così negli Stati Uniti, dove ha condotto una trasmissione televisiva dedicata ai bambini, Mister Rogers' Neighborhood , ininterrottamente dal 1968 fino al 2000, vincitore di quattro premi Emmy. Al suo culmine, nel 1985, l’8% delle famiglie americane si sintonizzava sul suo programma. Ad ogni puntata cantava canzoncine da lui composte, faceva parlare dei pupazzi mossi da lui stesso all’interno di una grande città-giocattolo, intervistava bambini e adulti secondo il tema del giorno. Lo stile è indubbiamente quello di una televisione vecchio stampo ma non bisogna pensare che Fred fosse solo un abile intrattenitore per i più piccini. La sua decisione di costruire un programma tutto suo era scaturita dal dispiacere di vedere il modo con cui la televisione del tempo si rivolgeva ai bambini perché era convinto che, con il dovuto tatto, si potesse riporre piena fiducia in loro, trattando temi anche seri come la malattia, la separazione dei genitori, la guerra in Irak. Il successo del suo programma sta a dimostrare che ha avuto la giusta intuizione.
Il film non parla di lui in modo indiretto ma siamo invitati a cogliere gli effetti del suo “metodo” sul protagonista, il giornalista Lloyd, un uomo che porta con sè, da tanti, troppi anni, rancore verso il padre, un uomo dal bicchiere facile che lo ha abbandonato quando era ancora bambino. Una situazione che ha finito per influenzare anche il suo lavoro: si è costruito una fama di giornalista investigatore inflessibile e spietato. Ma allora quale è il metodo Fred che traspare dal film? In realtà non c’è un metodo a lungo costruito; come sottolinea spesso Fred, ogni uomo è un unico irripetibile e ognuno deve trovare la propria strada. Il suo è un invito alla fiducia in se stesso e alla speranza. “Hai reso questa giornata molto speciale sopratutto essendo te stesso – dice Fred durante una trasmissione rivolto al pubblico – e quando ti svegli domani sei pronto a dire: ho davanti a me un giorno brillante”. Non si tratta quindi di un metodo ma di un atteggiamento di grande fiducia nell’uomo e di empatia verso chi ha di fronte. Nei confronti di Lloyd sono significativi due momenti: quando lo invita a spendere un minuto, in silenzio a pensare alle persone che gli hanno fatto del bene (un esercizio di think positive) e quando gli chiede qual’è stato il suo amico immaginario che ha avuto da bambino (un coniglio di pelouche – risponde Lloyd). Questo ritorno all’infanzia, nelle intenzioni di Fred, è un modo di tornare a quel momento della propria vita quando si era vulnerabili ma sinceri. “Fred non è nè un santo nè un eroe, è un peccatore come tanti altri”: ribadisce sua moglie. Non cerca mai di mostrarsi una persona autorevole ma un neighbour, un vicino di casa.
Il film non tace la fonte di questa forza morale, e una solida virtù della speranza: Fred è un pastore protestante e lo vediamo pregare per le persone che ha incontrato e che ancora non hanno risolto i loro problemi.
Il film sviluppa una storia semplice con un ritmo quieto, attardandosi a sottolineare i momenti di maturazione di Lloyd mentre Fred, nonostante tutto, resta un personaggio misterioso: lo vediamo prestare attenzione agli altri ma ci è sconosciuta la sua vita privata: il film sembra adombrare che anche lui abbia avuto delle difficoltà come genitore e abbia attraversato momenti di rigidità.
Il film doveva uscire nelle sale a marzo 2019. A causa del Covid è stato distribuito in formato DVD ed è anche disponibile su CHILI
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | A Beautiful Day in the Neighborhood |
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Paese | U.S.A. |
Etichetta | FamilyOro |
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