TRANSPARENT

dal 9 luglio su SKY ATLANTICDiseducativo  

Morton L.Pfefferman, un docente universitario di scienze politiche in pensione nonché divorziato da anni, convoca i figli Sarah, Josh e Ali per rivelare il suo segreto, vuole finalmente vivere come una donna. I Pfefferman si riuniscono intorno a una tavola. Singolare il loro modo di mangiare, si sporcano di salsa e di cibo faccia e abiti, non regna certo il galateo in casa loro.

Nel linguaggio non verbale del film tutto ha un significato che scopriremo dopo:

Un padre di tre figli, sulla soglia dei settant’anni decide di rivelare il suo segreto: vuole vivere da donna ma i figli hanno una vita molto più confusa e disordinata del  padre. Il serial rappresenta un’interpretazione inappuntabile dell'ideologia gender e della cultura post umana


Valori Educativi



Il film rappresenta un’interpretazione inappuntabile dell’ideologia gender e della cultura post umana in cui la nostra società sta scivolando. Non sembra esserci null’altro di importante da fare se non il sesso

Pubblico

Diseducativo

Uso di droghe, scene di orge, un aborto compiuto con molta leggerezza, turpiloquio

Giudizio Artistico



Questo Serial TV rientra in quelle alte prove stilistiche a cui siamo abituati con le produzioni d’oltreoceano anche se non c’è grande valore nell’attirare scandalizzando. Vincitore di due Golden Globe nel 2015

Cast & Crew

Our Review

 

Transparent 2Morton L.Pfefferman, un docente universitario di scienze politiche in pensione nonché divorziato da anni, convoca i figli Sarah, Josh e Ali per rivelare il suo segreto, vuole finalmente vivere come una donna. I Pfefferman si riuniscono intorno a una tavola. Singolare il loro modo di mangiare, si sporcano di salsa e di cibo faccia e abiti, non regna certo il galateo in casa loro.

Nel linguaggio non verbale del film tutto ha un significato che scopriremo dopo:

Cominciamo con Sarah. Sposata con Len, lascia il marito per tornare con la sua vecchia fiamma,Tam, la compagna del college. Con lei, tra morbosità e gelosia si consuma sesso lesbico, sembra non esserci altro tra loro. Josh, molestato dalla babysitter nel periodo della pubertà, senza che i genitori intervenissero, ha problemi gravi di relazione con le donne, non riesce a creare un rapporto stabile. La più giovane delle figlie, Ali, è una creatura “ della terra di mezzo”, per citare il commento della commessa di una boutique.Transparent 3

Ali passa dal sesso perverso, a una relazione con un trans che gioca con lei con un pene artificiale perché è biologicamente una donna, successivamente lo lascia e alterna il suo vestire da donna provocante a quello da uomo in giacca e cravatta. Non sa chi sia, non lavora. Eppure è una persona che fa tenerezza, è l’unica che provi compassione per l’attuale marito di Shelly, malato terminale, al quale non vuole venga praticata l’eutanasia. Nei flash back la vediamo adolescente e sola, abbandonata a se stessa in una famiglia disgregata dove la comunicazione non esiste. Mort prova un affetto particolare per Ali, dice “che condivide con lui il gene della depressione”. La coccola, le da i soldi, non la esorta a trovare un lavoro. Una volta che Mort decide di vivere come una donna, le cose sembrano “aggiustarsi” nella sua famiglia.

Nell’ultima puntata, per la prima volta alza la voce contro la figlia, e quel rimprovero duro a lei fa bene, inconsciamente lo desiderava da tempo. Mort fa finalmente il padre, sebbene ora sia vestito da donna e i figli lo chiamino “mapa’”. Josh si innamora seriamente di una rabbina, e nell’ultima puntata appare un figlio già adolescente, nato anni prima dalla relazione tra lui e la babysitter, che prega in nome di Gesù prima di mangiare.

giasoneSarah decide di sposarsi con Tam e questo è ritenuto positivo perché almeno ha un progetto di vita. C’è veramente di tutto in “Transparent” che rientra in quelle alte prove stilistiche a cui siamo abituati con le serie d’oltreoceano.

La vicenda personale di Mort sembra tuttavia marginale e, di per sé, è mostrata con garbo. Le vite dei personaggi di contorno dominano molto di più, in tutta la loro sconfortante realtà. Mentre per Mort il sesso non è così enfatizzato, per i figli viene vissuto come un’autentica ossessione.

Il film rappresenta un’interpretazione inappuntabile dell'ideologia gender e della cultura post umana in cui la nostra società sta scivolando. “Siamo solo corpi, alcuni hanno il pene altri no” è quanto dice a Camp Camellia, un villaggio trans, la moglie di uno di loro che ha deciso di accettare la transessualità del marito. I vari personaggi hanno bisogno di perdere i loro confini culturali e biologici per essere se stessi e per dar voce al bisogno di conformità con il mondo che li circonda. Tutto questo a scapito dei sentimenti e delle emozioni. Ogni aspetto della realtà viene vissuto con fredda indifferenza, anche i traumi originari, che hanno potuto causare l'orientamento sessuale, vengono disconosciuti. Le dinamiche relazionali e quelle psicodinamiche, come la forzata simbiosi con le figure femminili e i traumi edipici, non vengono neppure accennati. Eppure tutto accade in una famiglia ebrea, della borghesia, in un ambiente quasi freudiano. Ma nessun riferimento alle dinamiche scoperte dal fondatore della psicoanalisi, che in effetti sono alla base delle scelte sessuali dei protagonisti. Individuare la causa di tutto ciò nel disagio di Mort, che ha dovuto reprimere la sua transessualità , è semplicistico. La risoluzione dei vissuti dolorosi poi avviene sulla scia di espedienti tesi a superare ogni limite imposto. Non esiste il desiderio, non esiste l'amore, non esiste la relazione con l'altro, non esiste l'altro. Solo io senza un tu o un noi, solo l'assenza di un limite e la morte, come unico limite reale. La scena più toccante è la morte della trans nel quartiere gay dove il protagonista è andato a trovare il collega della terapia di gruppo nel centro LGBT, e quella che segue il funerale dell’attuale marito di Shelly nell’ultima puntata. Come abbiamo già messo in evidenza, nel finale appare un miglioramento, una prospettiva affettiva più alta nei giovani Pfefferman, ma non è poi così credibile. La rabbina non vuole Josh, non si fida, e Tam sembra troppo egocentrica alla maniera dei maschi per innamorarsi. Infine Ali che farà?

Le immagini che fanno da sfondo ai titoli di testa mostrano scene di vita familiare collocabili intorno agli anni ’90, girate da una telecamera amatoriale: feste di compleanni, raduni generazionali, balli, commemorazioni, sorrisi, gioia. Come a dire che la famiglia tradizionale ormai non esiste più, che il mondo se ne faccia una ragione. Rimane l’uomo solo, smarrito, infelice, tutto il resto è superato o in realtà era solo un inganno culturale, dipende dai punti di vista.

“Essere vivi è essere tristi” dice il tassista ad Ali.

Su gentile concessione di www.istantv.it

 

Autore: Alessandra Caneva

Details of Movie

Titolo Originale Transparent
Paese USA
Etichetta
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