THE MISSING

Maggie, vedova, vive in un ranch con due figlie, Lily e Dot. Improvvisamente si ripresenta suo padre, che anni prima aveva abbandonato la famiglia per vivere con gli indiani. Maggie non è ancora disposta a perdonarlo, ma quando Lily viene sequestrata da banditi che rapiscono donne da vendere oltre la frontiera con il Messico, gli chiede aiuto per riportate a casa la propria figlia

Valori Educativi



Film ideologicamente postmoderno, fra sincretismo religioso, disorientamento sui valori individuali e collettivi

Pubblico

18+

Numerose scene violente e impressionanti; atmosfere, situazioni e tensione da film horror

Giudizio Artistico



Mistione non riuscita fra film western e genere horror. Bravi i protagonisti

Cast & Crew

Our Review

Per The Missing vale la pena spendere un aggettivo di cui forse si abusa: il film di Ron Howard è un western postmoderno. Il West in cui è ambientato è la terra desolata del New Mexico, freddo sotto un cielo plumbeo. Siamo ai margini della civiltà. Ci sono bianchi che abbandonano famiglia e comunità per convertirsi allo stile di vita indiano e pelle rossa che tradiscono le proprie tribù passando nelle fila dei visi pallidi. Boschi senza foglie e aride radure sono percorsi da rinnegati che rapiscono donne per la tratta delle bianche. La protagonista ha due figlie avute la prima da un uomo che non amava e la seconda da uno cui non ha nemmeno fatto in tempo a chiedere il nome. Il progresso scientifico è rappresentato da novità da baraccone come il grafofono. Circolano bruji, stregoni che controllano forze oscure. Le giubbe blu sono mercenari che razziano quanto i predoni cui danno la caccia. Croci e amuleti, Bibbia e leggende indiane, sentimenti cristiani e paure animistiche, pistole e riti voo-doo, preghiere e riti sciamanici. I nostri non arrivano mai, anzi nemmeno esistono.

Ron Howard (A beautiful mind, Cuori ribelli, Apollo 13) e Ken Kaufman (Space cowboys) cercano di rimodellare l’immaginario western per farne uno specchio inquietante della società occidentale contemporanea, vista nei suoi aspetti più tipicamente detti postmoderni: disorientamento individuale e collettivo, crisi dei valori tradizionali, sincretismi di tradizioni culturali eterogenee.

In questo contesto, gli eroi ci sono indicati in coloro i quali, sebbene non sappiano più a cosa essere fedeli, istintivamente avvertono una forte nostalgia per ciò che sembra andato perduto (i legami famigliari in primo luogo) e si dimostrano pronti a sacrificarsi per ciò che di essi rimane. Gli eroi di The Missing desiderano tornare a casa, anche se non sanno perché né si ricordano bene la strada.

Nonostante le ottime interpretazioni di Tommy Lee Jones e Cate Blanchette e l’ispirata regia di Ron Howard, il film procede con un certo affanno e non emoziona come potrebbe. Ciò forse è dovuto alla non perfetta riuscita della commistione del genere western con il genere horror, ma più probabilmente dipende dal fatto che il conflitto che muove l’azione (la caccia ai rapitori) non è adeguato ai temi sollevati dal film. Se il dramma profondo dei personaggi è quello di essere disorientati, dediti solo a superstizioni, disillusi in ogni speranza, non è sufficiente che essi compiano un’impresa action piuttosto convenzionale, perché alla fine del film possano dire – e gli spettatori con loro – torniamo a casa.

Elementi problematici per la visione: numerose scene violente e impressionanti; atmosfere, situazioni e tensione da film horror.

Francesco Arlanch

(la recensione è tratta  dal libro “Film di valore” di prossima pubblicazione presso le edizioni ARES, a cura di A. Fumagalli e L. Cotta Ramosino).

Per The Missing vale la pena spendere un aggettivo di cui forse si abusa: il film di Ron Howard è un western postmoderno. Il West in cui è ambientato è la terra desolata del New Mexico, freddo sotto un cielo plumbeo. Siamo ai margini della civiltà. Ci sono bianchi che abbandonano famiglia e comunità per convertirsi allo stile di vita indiano e pelle rossa che tradiscono le proprie tribù passando nelle fila dei visi pallidi. Boschi senza foglie e aride radure sono percorsi da rinnegati che rapiscono donne per la tratta delle bianche. La protagonista ha due figlie avute la prima da un uomo che non amava e la seconda da uno cui non ha nemmeno fatto in tempo a chiedere il nome. Il progresso scientifico è rappresentato da novità da baraccone come il grafofono. Circolano bruji, stregoni che controllano forze oscure. Le giubbe blu sono mercenari che razziano quanto i predoni cui danno la caccia. Croci e amuleti, Bibbia e leggende indiane, sentimenti cristiani e paure animistiche, pistole e riti voo-doo, preghiere e riti sciamanici. I nostri non arrivano mai, anzi nemmeno esistono.

Ron Howard (A beautiful mind, Cuori ribelli, Apollo 13) e Ken Kaufman (Space cowboys) cercano di rimodellare l’immaginario western per farne uno specchio inquietante della società occidentale contemporanea, vista nei suoi aspetti più tipicamente detti postmoderni: disorientamento individuale e collettivo, crisi dei valori tradizionali, sincretismi di tradizioni culturali eterogenee.

In questo contesto, gli eroi ci sono indicati in coloro i quali, sebbene non sappiano più a cosa essere fedeli, istintivamente avvertono una forte nostalgia per ciò che sembra andato perduto (i legami famigliari in primo luogo) e si dimostrano pronti a sacrificarsi per ciò che di essi rimane. Gli eroi di The Missing desiderano tornare a casa, anche se non sanno perché né si ricordano bene la strada.

Nonostante le ottime interpretazioni di Tommy Lee Jones e Cate Blanchette e l’ispirata regia di Ron Howard, il film procede con un certo affanno e non emoziona come potrebbe. Ciò forse è dovuto alla non perfetta riuscita della commistione del genere western con il genere horror, ma più probabilmente dipende dal fatto che il conflitto che muove l’azione (la caccia ai rapitori) non è adeguato ai temi sollevati dal film. Se il dramma profondo dei personaggi è quello di essere disorientati, dediti solo a superstizioni, disillusi in ogni speranza, non è sufficiente che essi compiano un’impresa action piuttosto convenzionale, perché alla fine del film possano dire – e gli spettatori con loro – torniamo a casa.

Elementi problematici per la visione: numerose scene violente e impressionanti; atmosfere, situazioni e tensione da film horror.

Francesco Arlanch

(la recensione è tratta  dal libro “Film di valore” di prossima pubblicazione presso le edizioni ARES, a cura di A. Fumagalli e L. Cotta Ramosino).

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Autore: Francesco Arlanch

Details of Movie

Titolo Originale The Missing
Paese USA
Etichetta
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Users Reviews

  1. Giampaolo

    Grandi

    10.0 rating

    Grandi

  2. Giampaolo

    Grandissimo đź‘Ź

    9.0 rating

    Grandissimo đź‘Ź

  3. Giampaolo

    Grandissimo đź‘Ź 10

    9.0 rating

    Grandissimo đź‘Ź 10

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