THE FINAL CUT

In un prossimo futuro tutta la vita di una persona viene registrata attraverso un impianto cerebrale che salva le immagini passate attraverso gli occhi. Alla morte dell’individuo, un montatore provvede a selezionare le immagini per un “rememory”, una commemorazione, con parenti e amici.. durante questo lavoro di montaggio, Alan Hackman, uno dei migliori montatori, vede un’immagine che gli rievoca un trauma infantile..

Valori Educativi



Il “montatore” Robin Williams riesce a preservare la sua etica professionale e a perdonare chi non può più pagare per i suoi crimini

Pubblico

14+

Violenza, qualche sensualità, linguaggio crudo

Giudizio Artistico



Bravo Robin Williams ben fiancheggiato da Mira Sorvino e James caviezel. Film dal tono intimista, a tratti troppo lento

Cast & Crew

Our Review

“The Final Cut” propone ancora il tema del potere della memoria e delle immagini e il loro impatto sulla vita delle persone come altri recenti film quali Minority Report e Vanilla Sky.  Tuttavia insiste meno sull’aspetto fantascientifico e predilige invece il motivo etico. Il mite e malinconico montatore, Robin Williams (Alan Hackman), “rivede” infatti tutta la vita dei suoi clienti attraverso la memoria di un microchip  impiantato nel cervello alla nascita. Rivede gioie e dolori, momenti di  nobiltà e di miseria. Con occhio benevolo e discreto, procede poi a tagliare i momenti bassi della vita delle persone per raccogliere in due ore i momenti più alti e consentire ai familiari e amici di avere una “rememory” esaltante del caro defunto. L’obiezione che gli contestano è  che con opportuni tagli fa passare per santi uomini corrotti e meschini mentre con le informazioni che possiede potrebbe denunciare molti personaggi. Ma il mite montatore perdona, perdona a persone che ormai non possono più pagare per i loro crimini. Attraverso questo lavoro, che indubbiamente pesa sulla coscienza del montatore come tutto il peso delle miserie dei suoi clienti, tuttavia egli stesso recupera un dettaglio della sua infanzia e riesce finalmente a liberarsi di un trauma che lo aveva tormentato per tutta la vita. Scopre così che il ricordo che egli stesso aveva di quel lontano episodio era distorto rispetto alla realtà oggettiva dei fatti, e che quella memoria aveva finito per rovinargli la vita.         

Interessanti e non banali quindi i temi del ricordo, della memoria, dell’impatto dei ricordi sulla vita di ciascuno e ancor più il tema del giudizio morale sulle persone.  

Buona la regia del giovane regista libanese  Omar Naim, che crea una film originale, meditativo e intimista, sebbene a tratti un pò lento. Robin Williams riesce brillantemente a dare un carattere melanconico e triste al montatore che fondamentalmente occupa tutta la scena. Buone anche le recitazioni di Mira Sorvino (Delila, l’amante di Hackman)  e Jim Caviezel (Fletcher, un altro montatore ribelle) che comunque hanno ruoli molto minori.    

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale The final cut
Paese Canada/Germania
Etichetta
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