STA’ ZITTO; NON ROMPERE

200385 minTutti  

Quentin, un semplice di mente e di cuore, ha fatto da sempre il ladruncolo forse perché dopo un'infanzia infelice,  non è riuscito mai a tenersi a lungo un posto fisso. Quando viene messo in prigione, i suoi compagni di cella non riescono a sopportarlo che per pochi minuti, tanto è petulante ed invadente, anzi un vero rompi..

Valori Educativi



Quentin è un ladruncolo che ha una sua etica: non usare violenza (se non per difesa) ed è sempre leale

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Film di buona fattura che eccelle per l’interpretazione di Depardieu

Cast & Crew

Our Review

Per questo il commissario di  Polizia che ha catturato Rubin, un pericoloso killer professionista che non vuole rivelare dove ha nascosto il ricavato della sua ultima rapina, decide di metterli insieme nella stessa cella,  convinto di aver così creato una miscela esplosiva. In effetti, fra due caratteri così diversi si crea una vera miscela, ma diversa da quella che il commissario si sarebbe aspettato: Quentin è convinto di aver trovato in Rubin, per nulla intenzionato a ricambiare, l’amico che da sempre aveva cercato e decide di compiacerlo in tutto, fino ad organizzare una fuga talmente semplice, come solo lui poteva concepire, da cogliere impreparati i   poliziotti di guardia.
Da quel momento in poi i due fuggiaschi, volenti (Quentin) o nolenti (Rubin) sono legati allo stesso destino e  tra furti d’auto , sparatorie con i  gangster che vogliono impossessarsi della  refurtiva   ed inseguimenti della polizia, Questin diventa l’angelo custode di Rubin fino a quando anche il duro cuore del killer si scoglie di fronte ad un’amicizia così disinteressata.
Francis Veber, che già ne la capra (1981) , la cena dei cretini (1998) e l’apparenza inganna (2001) aveva dato dei bei saggi di una comicità intelligente giocata sul paradosso, campioni di incasso in Francia, questa volta cambia registro e se il tema del Candido che arriva a cogliere i valori della vita molto meglio dei furbi e degli “uomini di mondo” viene riproposto,  la comicità si regge tutta sulla contrapposizione fra due bravissimi attori e sul meccanismo  delle corse e rincorse rocambolesche che sembra riallacciarsi alla gloriosa tradizione de il milione di Renè Clair (1931).

Un film minore quindi, meno originale dei  precedenti, ma sempre molto gradevole e divertente.

Franco Olearo

Quentin è un ladruncolo un po’  tonto che viene arrestato dopo un maldestro tentativo di rapina. Ruby invece  è un criminale ben più pericoloso che viene arrestato durante un colpo e  che medita di vendicare l’assassinio della sua amante. I due vengono messi in cella insieme e riescono poi ad evadere. Braccati dalla polizia, Quentin desidera solo aprire un bistrot mentre Ruby progetta la vendetta…
“Sta zitto non rompere” è un film molto divertente e piacevole costruito sui caratteri di Depardieu-Quentin e Reno-Ruby: il primo fa la parte dello scemo del villaggio, semplice, generoso, buono e mastodontico, il secondo la parte del pericoloso e altrettanto silenzioso criminale. La comicità nasce dal contrasto tra l’ingenuità e invadenza di Quentin  con la serietà e la rudezza di Ruby. Così evadono dall’ospedale psichiatrico con una gru governata da un ubriacone, si travestiranno da donna, ruberanno un’auto della polizia e ne combineranno di tutti i colori. Ma “Sta zitto non rompere” è anche un film delicato sulla amicizia.  Quentin infatti vuole essere generosamente  amico di Ruby perché è l’unico che lo ascolta mentre gli altri detenuti non sopportano la sua compagnia. Pur di restare con il suo compagno si fa ricoverare all’ospedale psichiatrico e poi organizza l’evasione. Una volta liberi, sogna di aprire un bistrot nel suo villaggio dal nome molto eloquente: “Ai 2 amici”. Il buon tontolone sa anche che cosa è buono e cosa è cattivo e cerca di  impedire che Ruby  compia la sua vendetta. Alla fine Ruby viene travolto dalla bontà del gigante buono che riesce  a fare una breccia nel suo cuore. E “Tu andrai sicuramente in paradiso prima degli altri perché non esiste una persona più semplice di spirito..” è la frase più bella del film con cui Ruby si rivolge a Quentin quando nonostante maltrattato dal suo amico continua a seguirlo. Buona la regia di Francis Veber che, con alle spalle l’esperienza di film demenziali come “La cena dei cretini” e “L’apparenza inganna”, da ritmo alla vicenda  e calibra bene la comicità. Simpatica la sceneggiatura che può contare  sulla   recitazione molto buona di Gerard Depardieu e Jean Reno.

Stefano Mastrobuoni

Autore: Franco Olearo e Stefano Mastrobuoni

Details of Movie

Titolo Originale Tais toi!
Paese Francia
Etichetta
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