SENZA LASCIARE TRACCIA
Fra i boschi del Parco Nazionale dell’Oregon vivono Will, un veterano di guerra che è rimasto traumatizzato da ciò che ha vissuto e Tom, sua figlia quindicenne, che ha cresciuto addestrandola a sopravvivere nella foresta. Scendono in città solo per comperare ciò che non possono ricavare dalla natura e Will ottiene i soldi di cui ha bisogno vendendo le ricette che gli vengono prescritte come veterano affetto da disordine post traumatico. Un giorno la polizia li scopre e li porta in città. Gli assistenti sociali riescono a trovare per loro una casa, un lavoro e Tom inizia a frequentare la scuola, con un crescente interesse verso questa nuova vita di relazioni. Ma il padre non riesce ad adattarsi e convince la figlia a prendere i bagagli e a salire clandestinamente su di un treno merci in cerca di nuovi boschi…
Un veterano di guerra desidera solo isolarsi dal mondo vivendo in una foresta e facendo crescere in quel modo sua figlia. Una storia-limite ma ricavata da un fatto realmente accaduto, che è l’occasione per la regista di esprimere il suo amore per una natura generosa e benevola verso l’uomo
Valori Educativi
Nessuno è cattivo in questo film: tutti esprimono una sollecita premura nel prestare aiuto a chi ne ha bisogno.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
La regista è molto brava nel rappresentare il suo ideale fondato sulla sinergia fra una natura generosa e una umanità solidale. Ottima interpretazione dell’emergente Thomasin McKenzie-Harcourt
Cast & Crew
Produzione
BRON CREATIVE
Topic Studios
HARRISON PRODUCTIONS
REISMAN PRODUCTIONS
STILL ROLLING PRODUCTIONS FILMS
Regia
Debra Granik
Our Review
Che cosa ci vuole trasmettere la regista e sceneggiatrice Debra Granik? Il rifiuto della complessità e della falsità del mondo moderno? E’ un’idea che viene in mente quando vediamo padre e figlia camminare a piedi in mezzo al traffico assordante di una metropoli, dopo che li abbiamo appena visti, nel silenzio dei boschi, bere dall’acqua piovana e accendere il fuoco con una pietra focaia. Anche le riprese sono significative: la regista privilegia in città i campi lunghi e i due ci appaiono come due punti sperduti fra i grattacieli, rispetto ai primi piani fra i boschi.
E’ sicuramente questo l’atteggiamento di Will, che fugge dal mondo, per una ferita che non riesce a rimarginare ma lo sguardo della regista non è polemico (siamo agli antipodi di un film come Captain Fantastic, dove un padre di sei figli vive nello stesso parco dell’Oregon, in disprezzo del mondo dei consumi e del capitale) ma piuttosto propositivo di un mondo dove la natura e l’umanità sono in stretta simbiosi.
Anche l’umanità che ruota intorno ai due è del tutto particolare: le persone che incontrano, sia quelli accampati nei boschi che gli assistenti sociali della città, si mostrano premurosi nei loro confronti e attenti alle loro esigenze. Sembra che la regista stia cercando di proporci un mondo irreale ma è così abile nel presentarcelo, grazie alla grande cura nei dettagli, da renderlo una proposta accettabile.
Anche i rapporti umani sembrano perdere, nella sua visione, lo strumento principe che li caratterizza: la parola. Padre e figlia, abituati a vivere in simbiosi per anni, si esprimono per monosillabi e in una delle scene conclusive, bellissima, quando Will e Tom si guardano a lungo senza parlare, uno di fronte all’altra, si stanno dicendo tutto quello che hanno da dirsi. Ci sono buone probabilità che la regista sia riuscita, come aveva già fatto nei confronti di Jennifer Lawrence in Un gelido inverno, di lanciare una nuova diva. Bravissima è infatti Thomasin McKenzie-Harcourt nella parte della figlia: il suo sguardo riesce a esprimere con pochi tratti, curiosità, affetto, premura.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Leave No Trace |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyVerde |
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