Ritorno a Cold Mountain
Inmam, un giovane di Cold Mountaim, piccola cittadina fra i monti del North Carolina, conosce Ada, la figlia del reverendo Monroe, da poco arrivato in paese. E' il 1861: lo stato decide la secessione dall'Unione e Inman parte volontario per la guerra civile. Il loro incontro è stato breve ma intenso: promettono di ricongiungersi appena possibile ma da quel momento per entrambi la vita sarà difficile: lei è rimasta in paese, sola e povera dopo la morte del padre; lui decide di disertare per tornare da lei..
Anthony Minghella
Anthony Minghella
Valori Educativi
La fuga dalla guerra si risolve in un individualismo fatalista
Pubblico
DiseducativoPer le molte scene di violenza, torture ed atteggiamenti sessuali espliciti
Giudizio Artistico
Film molto curato nella realizzazione ma con personaggi senza profondità
Cast & Crew
Regia
Anthony Minghella
Sceneggiatura
Anthony Minghella
Our Review
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Il film inizia con una grandiosa sequenza di battaglia, quella battaglia di Petersburgh che costerà la vita a migliaia di soldati, fra unionisti e confederati. Ma non è di guerra che vuol parlare Antony Minghella, regista e sceneggiatore del film.
In modo molto simile al suo precedente lavoro, “il paziente inglese” la guerra resta sullo sfondo, a fungere da moltiplicatore di difficoltà per una storia strettamente personale: così come nel premio oscar 1998, gli eventi bellici tenevano lontani i due innamorati che cercavano tenacemente di riunirsi, ora, in “Cold Mountain”, Ada manda un disperato appello al suo innamorato: “Se state combattendo, smettete di combattere. Se state marciando, smettete di marciare e tornate da me”. A questo richiamo così forte , Inman dimentica ogni impegno con i suoi compagni di battaglia e decide di disertare per tornare a casa, realizzando un altro significativo parallelismo con il”paziente inglese”: anche in quella storia, ambientata nella seconda guerra mondiale, il protagonista non esita a vendere ai tedeschi alcuni segreti militari pur di disporre di un aereo che gli consenta di raggiungere la sua amata.
Più volte nel film viene ripreso il tema dell’antibellicismo: lo stesso reverendo Monroe dichiara: “non ho intenzione di predicare la guerra nella mia chiesa ” e Inman, stanco di continuare ad uccidere per difendersi, si sente alla fine della sua lunga odissea, come abbrutito ed indegno di ripresentarsi davanti ad Ada. Se a questo si aggiunge la bellezza del loro amore, fedele sempre, a dispetto di ogni difficoltà e tentazione, se ne potrebbe dedurre che ci troviamo di fronte ad una edificante storia sentimentale.
In realtà non è così : Minghella ci mostra nel film molte atrocità fisiche e morali che scaturiscono da un mondo senza più regole, ma non riceviamo come contropartita nessun messaggio di riscatto se non una scissione netta fra interessi pubblici e privati (la diserzione in questo caso, il tradimento nel film precedente) e la ricerca privatissima di un riparo da un mondo così ostile: l’isolamento nel tranquillo Cold Mountain in questo film o più drasticamente, come in quello precedente, l’eutanasia. Ecco che le violenze, non riscattate, diventano troppe e sgradevoli: non si tratta di violenze fatte e subite in battaglia ma di sevizie a civili inermi, uomini e donne. Ci viene mostrata anche la violenza su di un neonato. Non viene risparmiata neanche una bambina che osserva attonita sua sorella maggiore esternare spudoratamente le sue voglie sessuali all’ospite di passaggio. Neanche gli animali vengono rispettati: se sappiamo che è normale nella vita di campagna tirare il collo ad una gallina, non è necessario accarezzare teneramente la testa di una capretta, quasi considerandola un animale domestico, per poi, un istante dopo, tagliargli la gola con il coltello.
Il film è realizzato con molta cura ma sono proprio i due protagonisti a mancare di spessore. Spinti da un amore che sembra quasi una forza esterna a loro stessi, non cambiano mai atteggiamento, restano mono-toni nelle quasi tre ore di spettacolo. Anche i cattivi sono irrimediabilmente cattivi, dall’inizio alla fine. E’ mia opinione personale che questa circostanza non sia frutto di un difetto di sceneggiatura ma che scaturisca dalla stessa filosofia di vita di Minghella: vi è una sorta di fatalismo, di determinismo che ci imprigiona tutti: ognuno è quello che è ed è spinto da un fato ineluttabile, da forze ostili ed al di sopra di ognuno di noi. Da qui il rifugio in un chiuso individualismo, tipico dei protagonisti dei suoi film melodrammatici.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Cold Mountain |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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