PADRE PIO
Uscito in tv (2000) in due puntate narra la storia del frate del Gargano, San Pio da Pietrelcina, il più grande mistico e uomo di carità del secolo scorso, dall’infanzia alla morte. Un viaggio nella memoria per conoscerne la storia, il profondo rapporto con Dio, i suoi innumerevoli miracoli e la costruzione di uno dei più importanti poli ospedalieri del mondo: Casa Sollievo della Sofferenza. Su Mediasetinfinity e Youtube
Il 22 settembre 1968 si presenta, al convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo, un visitatore apostolico inviato dal Vaticano che, con atteggiamento e tono aggressivi, inizia ad interrogare un vecchio frate ultraottantenne. Da questo colloquio inizia un viaggio nella memoria di Francesco Forgione, il frate stigmatizzato del Gargano, da tutto il mondo conosciuto come Padre Pio da Pietrelcina. Inizia così il racconto della sua travagliata e osteggiata storia personale. Dai primi miracoli da bambino, la sofferenza per le incomprensioni per i suoi doni straordinari, il suo rapporto con Dio e le tentazioni oltre ai combattimenti con il demonio che sino alla fine cercherà di minare la fiducia in Dio insinuandogli nel cuore diffidenza, disperazione e paura. Una storia fatta anche di miracoli, di aiuto concreto al prossimo, di vicinanza nel dolore e di sofferenza che lo porterà ad essere l’incarnazione vivente dell’immagine del Cristo.
Valori Educativi
La dedizione della vita al servizio di Dio e del prossimo. Sacrificio di sé, generosità. Amore verso il prossimo. Il vissuto di una fede concreta che non scende mai a compromessi. La semplicità umana, la simpatia nonostante le enormi difficoltà della vita.
Pubblico
10+Il film è adatto a tutti. Le scene in cui si incontra/scontra con il demonio e delle stigmate possono turbare i più giovani se non preparati.
Giudizio Artistico
Magistrale interpretazione di Sergio Castellitto (e degli altri attori) capace di mostrare, in tutta la sua umanità, la figura di uno dei più grandi e amati santi della Chiesa Cattolica, con tutte e contraddizioni che hanno accompagnato la sua vita. La scelta vincente sta nel racconto, da parte dello stesso protagonista, che a tratti diviene voice over per spiegare a chi guarda quanto accade: si ha la sensazione di esser parte della storia. Un appunto all’esagerata posizione critica del visitatore apostolico che però ha il merito di stimolare la narrazione. Forti le scene delle stigmate e dei combattimenti con il diavolo. Molto coinvolgenti le musiche che accompagnano il film.
Cast & Crew
Regia
Carlo Carlei
Our Review
Parlare di un santo non è facile. Nell’immaginario collettivo il santo è chi vive in un’altra dimensione, un perfetto che “non sta con i piedi per terra”. Se poi il santo è il frate più famoso del mondo, san Pio da Pietrelcina, considerato con le sue stesse parole «un mistero a sé stesso», il lavoro diventa ancora più arduo.
Padre Pio (di Sergio Castellitto), pur essendo chiaramente un Christian film, perché presenta la vita di un santo, da un lato mostra la grandezza mistica dell’uomo di Dio, dall’altro non fa sconto alle debolezze umane che lo hanno contraddistinto.
Certo è – ed è importante questa premessa – se non si è capaci di superare la naturale ritrosia, figlia del razionalismo moderno, a fenomeni straordinari, combattimenti con il demonio e all’imperversare del soprannaturale nella vita quotidiana, che spinge “a cambiar canale” ci si priverà della possibilità di conoscere la storia di uno dei più grandi santi della Chiesa. Una storia, quella di padre Pio, che ha un obiettivo preciso: salvare anime! «Redimere un’anima debole è come salvare un alberello che si sta seccando, lo devi trapiantare, gli devi dare l’aria, l’acqua, la luce facendolo vivere nel bosco di nostro Signore» queste le parole a commento del racconto dell’assoluzione data a Emanuele Brunatto, uomo, fino a quel momento falsamente devoto che poi diverrà strumento di bene.
Le scene più forti del film sono accompagnate da musiche solenni e fiere che toccano le corde emotive di chi si lascia coinvolgere nel racconto senza pregiudizi.
La bravura della scenografia e l’interpretazione di Castellitto ci mostrano il volto umano di quest’uomo da tutti guardato con timore e speranza. Timore per la forza del suo carattere che non scende a compromessi (ad esempio quando gli sono chiesti i soldi per sanare lo scandalo finanziario del suo ordine) e speranza perché chi lo accosta sa di essere più vicino a Dio, anche se lui non se ne rende conto: molte le volte in cui disprezza se stesso e si considera una nullità che, non lo dimentichiamo, portava nel proprio corpo i segni della Passione di Cristo: le stigmate. Eppure, nonostante i suoi innumerevoli doni, nel film si mette in luce tutta la sua umanità: l’incontro con Raffelina Cerase, ad esempio, è una delle esperienze che fa capire al frate del Gargano che anche lui è spettatore di una volontà divina che deve essere accolta perché guida la storia secondo disegni provvidenziali.
La bellezza del film – che mi sento di consigliare a tutti soprattutto in una visione familiare – sta nell’essere capace di suscitare sentimenti di grande confidenza con il divino spesso è relegato e messo da parte nella vita di tutti i giorni. Romano Guardini, già quasi un secolo fa, diceva che il cristiano è portato a vivere come se Dio, pur essendoci, non si interessasse della nostra vita. Questo film, invece, mostra l’esatto contrario: Dio c’è e si interessa della nostra vita. E non lo fa dispensando buoni consigli, ma preoccupandosi di quanto l’uomo ha bisogno: l’attenzione che il piccolo frate del Gargano mette nel realizzare il suo sogno, la Casa Sollievo della Sofferenza, ne è un esempio luminoso. Una carità, come si vede nel film, fatta sì di gesti eccezionali (la costruzione dell’ospedale) ma anche concreta nell’evitare situazioni drammatiche (basti pensare alla scena in cui vieta a Cleonice Morcaldi, poi divenuta la sua figlia spirituale più conosciuta, di partire per un nuovo lavoro).
Il rischio di raccontare la vita di un santo come un uomo senza difetti, nel Padre Pio di Castellitto, non c’è. Si mette a nudo l’uomo, con i suoi difetti: la paura al momento delle stigmate, la rabbia più volte mostrata frutto del suo energico carattere e che appare, in non poche scene, mostrando a tratti testardo e, in questo modo, più vicino a noi. Ci chiediamo, allora: è questa un’agiografia? Sarebbe riduttivo ritenerla tale. Una vita ricca di “mistero” che si snoda nello scorrere delle scene in un continuo viaggio nel tempo, in cui lui stesso cerca di capire e spiegare allo stesso tempo che tutto quanto è stato era per combattere il male.
«Perché c’è il male nel mondo? Statemi bene a sentire» racconta padre Pio verso la fine del film. «Ci sta una mamma che sta ricamando al telaio e c’è il piccirillo suo che sta seduto su uno sgabelletto basso. Il piccirillo guarda il lavoro della mamma, però lo guarda alla rovescia, da sotto e dice: “Mamma mia, ma che stai facendo? Quanto è brutto stu ricamo!”. E allora la mamma che fa? Abbassa il telaio e mostra la parte buona del lavoro, tutti i colori al loro posto, e tutti i fili composti nell’armonia del disegno…».
Solo coloro che sono capaci di guardare il mondo, la storia, la vita dalla prospettiva di un Dio che, nella Sua Provvidenza, mette tutti i fili al loro posto, possono, con semplicità, dire di capire la vita.
Uomini come Padre Pio ci aiutano a capire che non siamo soli, che c’è un Padre che ci ama e, come diceva un altro santo dei nostri giorni, «ci ama sempre attraverso qualcuno» (Padre Pino Puglisi) perché, in fondo, «…il male è come il rovescio di quel ricamo. Siamo tutti seduti su uno sgabello basso».
Quella di padre Pio è la storia di un figlio di contadino «venuto povero e che è andato via dal mondo povero». Capace di una umiltà straordinaria che si contrappone solo alla grandezza della sua santità. Tra le note positive che segnalo mi piace anche ricordare la simpatia suscitata dal linguaggio in dialetto ben pronunciato dal protagonista e che rende la narrazione ancora più familiare.
Ultima nota: tutti sanno che la vita di Padre Pio è stata piena di contraddizioni apparenti che hanno portato la Chiesa ad avere molta prudenza nei confronti della sua persona. Questo però non permette di essere d’accordo con chi dà, al film, una lettura secondo la quale lui ha rifiutato l’autorità della Chiesa. Non si può essere d’accordo perché è la stessa Chiesa che ce lo ha donato come santo, cioè modello a cui guardare perché ha fatto proprio dell’obbedienza il cardine di tutto il suo vissuto umano e spirituale.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
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Paese | ITALIA |
Tematiche-dettaglio | Uomini e Donne di Chiesa |
Tematiche (generale) | Ispirazione Cristiana |
Tipologia | Serie TV |
Autore | Enzo Vitale |
ROSSELLA
È da un po che mi affido a questo sito per stuzzicare ed accrescere la mia passione dei film. Devo ammettere che i film dei Santi non mi hanno mai preso, ma questa recensione mi ha molto colpito. Il modo semplice e profondo di descrivere e trasmettere l’essenziale di Enzo Vitale, della vita di questo uomo, Padre Pio cosi tormentato mi ha incuriosito. Per questo vedrò presto questo film .
È da un po che mi affido a questo sito per stuzzicare ed accrescere la mia passione dei film. Devo ammettere che i film dei Santi non mi hanno mai preso, ma questa recensione mi ha molto colpito. Il modo semplice e profondo di descrivere e trasmettere l’essenziale di Enzo Vitale, della vita di questo uomo, Padre Pio cosi tormentato mi ha incuriosito. Per questo vedrò presto questo film .
Gege
Un film coinvolgente che non ti stanchi di rivedere più volte. E ogni volta assapori la bellezza della santità di questo umile frate dalla spiccata personalità che ha offerto interamente la sua vita per la salvezza delle anime. E quanti figli ha generato nella fede!
La recensione mette a fuoco i molteplici aspetti della figura di questo gigante della fede così come emergono dalla visione del film. Sembra che egli stesso voglia dirti…“la santità è anche per te”.
Grazie all’autore che non trascura mai di descrivere il lato umano, fragile dell’uomo – anche se santo – infondendo coraggio e forza per andare avanti nel cammino spirituale.
Un film coinvolgente che non ti stanchi di rivedere più volte. E ogni volta assapori la bellezza della santità di questo umile frate dalla spiccata personalità che ha offerto interamente la sua vita per la salvezza delle anime. E quanti figli ha generato nella fede!
La recensione mette a fuoco i molteplici aspetti della figura di questo gigante della fede così come emergono dalla visione del film. Sembra che egli stesso voglia dirti…“la santità è anche per te”.
Grazie all’autore che non trascura mai di descrivere il lato umano, fragile dell’uomo – anche se santo – infondendo coraggio e forza per andare avanti nel cammino spirituale.
Piera
È sicuramente uno dei film che amo di più, che mi ha coinvolto particolarmente suscitando in me grandissime emozioni. Un’interpretazione eccezionale di Sergio Castellitto che riesce a farti immergere nel racconto, che in tutte le sfaccettature ti mostra ciò che è stato padre Pio nella sua vita. E l’autore, Enzo Vitale, descrive in modo particolareggiato nella sua recensione ogni sfumatura della personalità del povero frate del Gargano. Un aiuto per accostarsi alla visione del film con una maggiore consapevolezza di avere di fronte uno dei più grandi santi della storia.
Grazie all’autore che per quanto mi riguarda, mi ha fatto venire il desiderio di rivedere il film!
È sicuramente uno dei film che amo di più, che mi ha coinvolto particolarmente suscitando in me grandissime emozioni. Un’interpretazione eccezionale di Sergio Castellitto che riesce a farti immergere nel racconto, che in tutte le sfaccettature ti mostra ciò che è stato padre Pio nella sua vita. E l’autore, Enzo Vitale, descrive in modo particolareggiato nella sua recensione ogni sfumatura della personalità del povero frate del Gargano. Un aiuto per accostarsi alla visione del film con una maggiore consapevolezza di avere di fronte uno dei più grandi santi della storia.
Grazie all’autore che per quanto mi riguarda, mi ha fatto venire il desiderio di rivedere il film!