MELISSA P.

Melissa ha 16 anni quando inizia il film. Il padre è sempre assente, la madre non la capisce, la nonna le mostra un affetto liberatorio e scusante. Melissa è in piena crisi adolescenziale, vorrebbe conoscere l'amore ma incontra solo ragazzi che si approfittano di lei. Melissa non si sottrae a questo  gioco di distruzione perché pensa di vincere la delusione con l'insensibilità, finché.....

Valori Educativi



Una ragazza, priva di riferimenti, scopre la sessualità nel peggiore dei modi ma poi riesce a ritrovare l’affetto materno e il proprio equilibrio

Pubblico

18+

Avvio di scene di amore di gruppo e sado-maso che vanno poi in dissolvenza senza che vengano mostrati dettagli. Nudità frontali femminili. Accenno a una masturbazione femminile
(sull’opportunità di vedere il film si veda il dettaglio della nota critica)

Giudizio Artistico



Il film è scadente e fallisce il suo obiettivo di dare scandalo: la regia è piatta, senza emozioni e la protagonista è una paciosa ragazza priva di malizia. Molto brava Geraldine Chaplin

Cast & Crew

Our Review

Il film è liberamente tratto dal romanzo "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire " della catanese Melissa Panarello che riuscì a vendere due anni fa, in odore di scandalo, quasi due milioni di copie. Con questo ingombrante ma commercialmente stimolante biglietto di presentazione,   è arrivata  la versione cinematografica preceduta da un potente lancio pubblicitario volto a promettere quello che non si era ancora  visto: escalation di sesso estremo fra adolescenti.

Il film si sviluppa in un paio di anni scolastici; la protagonista Melissa (Maria Valverde) e Manuela (Letizia Ciampa) la sua amica del cuore, hanno infatti sedici anni; nell'ultima sequenza le vedremo davanti ai quadri della scuola per scoprire trepidanti se sono state promosse o no come tante altre migliaia di ragazzine.

Melissa è in pieno turbamento adolescenziale e da tempo spasima in silenzio per un ragazzo che non riesce ad avvicinare.  Poi la grande occasione: le due amiche vengono invitate in una lussuosa villa sul mare dove viene finalmente avvicinata da Daniele (Primo Reggiani). Quest'ultimo approfitta dell'evidente cotta della ragazza per un incontro brutale e sbrigativo. Da qui in poi inizia (o meglio dovrebbe iniziare) un cammino interiore della ragazza (ma anche molto esteriore) volto a cercare di non soffrire più d'amore ma piuttosto a sovrastare  e dominare le animalesche bramosie dei ragazzi.  A questo punto, per il povero spettatore, tutto si complica, si confonde. Perché Melissa scivola verso un volontario abbrutimento? Forse perché ne è morbosamente attratta? In realtà Melissa, con la sua aria da bambina paffutella non ancora sotto dieta,  si ritrae sempre più spaventata da un tale crescendo e quando cerca di far la disinvolta e provocante risulta semplicemente patetica.

Ritengo che la realtà sia più semplice: il film è stato mal realizzato e con una protagonista fuori ruolo; si è costruita una storia che non sa che posizione prendere, incerta fra la voglia di provocare e quella di non superare certi limiti. Siamo stati informati che la versione originale era in effetti molto più audace ma poi la distribuzione ha imposto sostanziali tagli, timorosa di reazioni negative da parte del pubblico target, quello degli adolescenti. In effetti le scene più audaci si avviamo ma poi si dissolvono quasi subito, aggiungendo ulteriori indeterminazioni al racconto oltre a quelle causate dalla fragile sceneggiatura.

Unica ambientazione riuscita è quella familiare, che si limita a una madre un po' troppo distratta (il padre è perennemente assente) e a una nonna (la magnifica e sempre brava Geraldine Chaplin che riesce a modulare impuntature senili, melanconici richiami al passato e teneri abbracci verso la nipote).

Il film è valido almeno come specchio degli irrequieti adolescenti d'oggi? In realtà questi maschi così terribilmente cattivi, queste fanciulle così fragili e indecise sembrano più il parto di una fantasia da romanzo d'appendice dei tempi passati.

Di ben diverso spessore era stato Thirteen di Catherine Hardwicke che pur con alcuni difetti aveva rappresentato con piglio da cinema-verità la giornata di alcune terribili tredicenni americane, frutto del degrado di famiglie senza un padre e di madri nevrotiche. Anche il nostro  Caterina va in città di Paolo Virzì è stato un bell'esempio di racconto adolescenziale.

A questo film possono esser date due letture, una maschile e una femminile. Da un punto di vista maschile si può dire che il film non induce più di tanto a pensieri impensabili perché né il regista né la stessa protagonista riescono a costruire un'atmosfera di seduzione. Da un punto di vista femminile (su suggerimento di una mamma che ha visto il film) possiamo osservare che il film può innescare un fenomeno di immedesimazione proprio perché Melissa appare come una ragazza fra le tante e il fatto che poi lei si penta tornando fra le braccia della madre può anche innescare un messaggio del tipo :"posso farlo anch'io, tanto poi mi potrò sempre pentire"

In conclusione questo film è sconsigliabile agli adolescenti e inutile per gli adulti.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale MELISSA P.
Paese Italia
Etichetta
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