LE CONFESSIONI
In un albergo di lusso sta per riunirsi il G8 dei ministri dell’economia per adottare una manovra segreta che avrà pesanti conseguenze per alcuni paesi. Insieme agli uomini di governo sono stati invitati anche una scrittrice di libri per bambini, una rock star e un monaco italiano. La riunione però deve essere sospesa a causa di un tragico evento
Dopo Viva la libertà, il regista Roberto Andò torna a parlare di politica, questa volta a libello internazionale. Un film fatto di sole suggestioni e privo di proposte concrete
Valori Educativi
Il film vorrebbe proporre una riflessione sull’andamento della politica economica mondiale attuale fondata su logiche di potere e profitto le cui scelte, prese dall’alto, non tengono conto delle conseguenze sull’umanità. La figura del monaco, voce fuori dal coro e sopra le righe, dovrebbe richiamare i potenti ad una presa di coscienza che però non arriva mai; in realtà rimane un elemento destabilizzante che non riesce a proporre una visione del mondo e dell’uomo superiore e sufficientemente convincente.
Pubblico
14+ Occorre una certa maturità di giudizio per comprendere i messaggi che il film vuole trasmettere, in particolare in tema di fede. Un incontro amoroso senza nuditàGiudizio Artistico
Cast & Crew
Regia
Roberto Andò
Our Review
Un monaco, una scrittrice di successo di romanzi per bambini e una rock star di fama mondiale sono invitati al summit dei ministri dei più grandi stati del mondo: sembra inverosimile, ma secondo Roberto Andò, già direttore di Viva la libertà, si tratta di una situazione possibile che il regista ha voluto rappresentare nel suo ultimo film, Le Confessioni, con Toni Servillo, Pierfrancesco Favino e Daniel Auteuil.
Ne Le confessioni Toni Servillo interpreta il ruolo di un monaco cistercense invitato dal direttore del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Rochè (Daniel Autiel), nel lussuoso albergo in cui sta per riunirsi un G8 dei ministri dell’economia. I grandi capi di stato, italiano, giapponese, tedesco, russo, francese, americano e britannico, si incontrano per varare una manovra segreta che avrà delle serie conseguenze sull’economia mondiale e in particolare sui paesi più poveri. La morte improvvisa e inaspettata di uno dei partecipanti più illustri getta tutti nello sconforto e genera paure e sospetti. Il monaco Salus infatti è stato l’ultimo ad incontrare il defunto e potrebbe essere a conoscenza di segreti importanti e pericolosi.
I film si muove su più livelli, da quello umano a quello politico e cerca di affiancare al tema del potere un discorso di natura più spirituale. Sin dalle prime scene del film è interessante notare quanto la figura del monaco, portatore di uno stile di vita e di pensiero radicalmente opposto a quello dei partecipanti al G8, crea quasi un certo imbarazzo in tutti i personaggi. La sua sola presenza e il suo portamento ieratico, schivo e silenzioso sembrano mettere in discussione tutto il sistema di valori su cui si fonda l’esistenza di questi grandi capi di stato.
Eppure il gioco delle parti che si innesca tra coloro che rappresentano il potere e colui che dovrebbe portare un respiro di vita spirituale in un ambiente freddo e poco umano si ferma a queste prime poche impressioni. Nonostante Salus affascini tutti, al punto che nessuno ha il coraggio di accusarlo apertamente della morte del diplomatico, il suo personaggio resta distante e distaccato e non sembra riuscire ad entrare in contatto con l’intimità delle persone. Il tema della fede è affrontato in modo superficiale e sfuggente dallo stesso monaco e finisce col sembrare più che altro il pretesto per contestare l’impostazione del cinico pensiero economico dei potenti della terra fondato su freddi calcoli che non tengono conto degli aspetti umani e delle conseguenze sociali delle loro scelte.
L’influenza di Salus sui partecipanti al summit resta dunque marginale. Sembra che tutti sentano la spinta a confidarsi con il monaco; il primo ministro italiano tenta anche una vera confessione di peccati che, a suo dire, sembrerebbero imperdonabili. La conclusione però è amara e desolante: per ricevere il perdono è indispensabile un vero pentimento, ma nessuno sembra volerlo davvero, perché nessuno sembra voler davvero cambiare lo stato le cose, sia al livello personale che al livello mondiale.
Il regista ha spiegato di aver voluto rappresentare dei personaggi che in definitiva non hanno anima, ma in questa visione così poco confortante manca qualsiasi anelito di speranza e una vera risposta di fede alle difficoltà dell’uomo nel ricevere misericordia. Salus osserva tutto e tutti in silenzio, prende atto quasi passivamente della situazione di ciascuno, ma non interviene e non sembra nemmeno sentire l’esigenza di offrire un punto di vista soprannaturale sull’uomo e sul mondo. Il tempo, la verità, il perdono, la ricchezza restano argomenti appena sfiorati ma mai approfonditi. Semplicemente il monaco si limita ad una predica finale che richiama tutti alle proprie responsabilità e poi, così come è comparso, svanisce nel nulla, quasi ansioso di ritornare alla pace del suo mistico isolamento dal mondo.
Le confessioni è un film che può vantare un cast artistico di rilievo e una fotografia e una scenografia davvero suggestive: la vicenda si svolge tutta in una ex casa di cura di lusso sul baltico. Tuttavia, avendo inserito un protagonista con un ruolo così particolare, la sceneggiatura risente di una lacuna evidente che danneggia tutta la storia: manca un reale approfondimento e una concreta consapevolezza dell’aspetto spirituale e di fede.
Autore: Vania Amitrano
Details of Movie
Titolo Originale | Le confessioni |
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Paese | ITALIA |
Etichetta | Non classificato |
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