LA LEGGE DEL MERCATO
Un disoccupato di cinquant’anni accetta, remissivo, l’iter burocratico che gli può consentire di trovare un lavoro ma mantiene intatta la sua integrità morale, evitando di danneggiare i suoi colleghi
Thierry ha 50 anni, una moglie e un figlio disabile. È disoccupato e accetta di seguire con diligenza l’umiliante iter burocratico che bisogna affrontare in queste situazioni. Viene finalmente assunto come vigilante in un supermercato. Tutto procede regolarmente fino a quando un giorno si trova davanti a un dilemma morale…
Valori Educativi
Un disoccupato sa di dover dipendere dagli altri per la sua sopravvivenza ma non perde l’integrità morale, rifiutando il mestiere di inquisitore nei confronti di chi, indigente, è costretto a compiere atti che non vorrebbe commettere
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Ottima interpretazione di Vincent Lindon (premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes 2015); la tecnica narrativa adottata è quella del cinema-verità, che rende il film poco spettacolare, quindi non per tutti ma che risulta particolarmente efficace
Cast & Crew
Regia
Stéphane Brizé
Our Review
La legge del mercato è invece un film e innanzitutto personalizza il tema, presentandoci Thierry, un uomo disoccupato da mesi, sposato e con un figlio spastico. Non si tratta propriamente della sua storia: lui funge da elemento di congiunzione fra le varie stazioni di questa specie di moderna Via Crucis, che deve percorrere chi si trova senza lavoro. Eccolo a colloquio con il personale dell’azienda da cui è stato licenziato, per lamentarsi del fatto che i corsi di riqualificazione che gli avevano chiesto di frequentare non hanno comportato una riassunzione; l’ incontro con l’impiegata della sua banca che, con fare gentile, ricorda a Thierry che potrebbe anche morire e pertanto, nella sua condizione di disoccupato, dovrebbe dotarsi di un’assicurazione sulla vita; i colloqui di lavoro fatti sbrigativamente su Skype per non far perdere tempo al funzionario delle Risorse Umane, il quale avverte, con una frase sicuramente concordata con un avvocato, che quel colloquio non genera automaticamente una speranza di assunzione; i ridicoli corsi di preparazione ai colloqui di lavoro, dove viene minuziosamente controllata la postura e il timbro della voce del candidato. Thierry è costretto anche a presentarsi davanti al preside della scuola speciale frequentata dal figlio, per sentirsi dire che difficilmente il ragazzo potrà aspirare ad andare all’università.
Vincent Lindon è molto bravo (ha vinto, con questo film, il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes 2015) nel presentarci un uomo dal volto dolce ma grigio e pensieroso, di chi sa di trovarsi in fondo alla scala sociale e dipende in tutto dagli altri, a cui basta poco per determinare la perdita del suo lavoro. Un uomo che però ha mantenuto la sua integrità e che alla fine rifiuta il ruolo di carnefice di altri suoi colleghi.
Alcuni critici hanno sottilineato come il gesto finale di rifiuto di Thierry sia troppo poco; probabilmente avrebbero preferito una fiera battaglia contro l’ingiustizia, con l’aiuto magari dei suoi colleghi di lavoro, com’era accaduto in Due giorni, una notte ma Thierry resta coerente con il suo personaggio: sente che gli è consentito muoversi solo in uno spazio ristretto e che un gesto che danneggia solo se stesso è l’unico che gli sia consentito.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | La loi du marché |
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Paese | FRANCIA |
Etichetta | FamilyOro |
Tematiche (generale) | Lavoro e Societa' |
Tematiche-dettaglio | Disoccupazione |
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