LA FEBBRE
Mario Bettini è uno studente di architettura fuori corso. Lavora in modo saltuario in qualche studio di architettura della sua Cremona, ma il suo vero sogno è metter su bar-discoteca con altri tre amici. Poi la svolta epocale: dopo quattro anni di attesa, vince il concorso di geometra comunale. Inizia il nuovo lavoro con entusiasmo ma ben presto si accorge che troppa intraprendenza è malvista da chi amministra il potere con metodi clientelari. Per fortuna l'amore con la libera Linda, studentessa di lettere di giorno e cubista di sala da ballo di sera, gli dà la forza per dire di no ai compromessi.
Valori Educativi
Appassionato lamento di D’Alatri su quanto sia difficile in Italia sviluppare l’iniziativa individuale. Ma la soluzione adottata dal protagonista appare rinunciataria ed individualista
Pubblico
14+Un amore con rapporti prematrimoniali.
Una fugace scena di nudo statico
Giudizio Artistico
D'Alatri ha un modo piacevole e originale di raccontare le storie e sa dirigere molto bene gli attori ma questa volta la voglia di lanciare messaggi danneggia la compattezza del racconto
Cast & Crew
Produzione
Marco Poccioni
Marco Valsania per Rodeo Drive
Rai Cinema
Regia
Alessandro D'Alatri
Sceneggiatura
Alessandro D'Alatri
Gennaro Nunziante
Domenico Starnone
Our Review
Ne La febbre il regista cambia bersaglio. Sempre restando al Nord ma spostandosi nella provincia (una garbata Cremona racchiusa nei suoi austeri monumenti) l'obiettivo è questa volta l'inerzia delle funzioni pubbliche, non perché soffocate dalla burocrazia ma per la gestione clientelare del potere. Il collega anziano di Bettini (interpretato dal bravo Vittorio Franceschi) ne è l'emblema e al contempo la vittima: per tanti anni ha saputo dire di si anche alle pretese non sempre lecite dei suoi superiori, cercando di "non vivere" in quelle otto ore passate negli uffici comunali ma coltivando un sogno: un podere messo su con i risparmi di una vita per produrre del buon vino.
All'inizio anche Mario Bettini accetta le regole del gioco: quando viene a sapere che ha vinto il concorso al comune, quel posto sicuro tanto auspicato per lui dal padre ora morto, accetta perfino di tagliarsi la barba per "sembrare più serio" (un Fabio Volo senza pizzetto diventa davvero insignificante). Ben presto si accorge che lavorare bene non basta, anzi è controproducente: non deve avere iniziative ma essere un umile servitore, ubbidiente a delle logiche di potere che gli sfuggono. Anche quando finalmente sta per aprire la sua discoteca, frutto di tanti sforzi, la concessione della licenza si trasforma in un ricatto nei suoi confronti.
Non sveliamo altro della trama del film ma il sogno-simbolo del geometra Bettini che si intrattiene amabilmente a bere una birra con il Presidente della Repubblica e fa il gesto di restituirgli la carta di identità per autosospendersi come italiano, non è stata una felice idea di D'Alatri. Se è giusto non mostrare sempre degli eroi come nei film americani (il protagonista avrebbe impavidamente affrontato la masnada dei "cattivi" che si annidano nel comune, incurante delle conseguenze) la sbrigativa soluzione di considerarsi estraneo rispetto al mondo in cui si vive e di trovare nell'isolamento una soluzione ai propri problemi suona troppo come qualunquista.
DAlatri ha ormai consolidato un suo piacevole modo di raccontare le storie, in un intercalare di realtà e sogno, in un po' di sperimentalismo nella computer grafica (questa volta seguiamo in diretta il caffè che esce dalla caffettiera), nella felice caratterizzazione dei personaggi secondari ,la confermata garanzia di FabioVolo e la scoperta di Valeria Solarino.
La Febbre resta comunque inferiore a Casomai, proprio perché la voglia di proclamare messaggi finisce per prevalere sul piacere di raccontare.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | LA FEBBRE |
---|---|
Paese | Italia |
Etichetta | Non classificato |
There are no reviews yet.