KNIGHT OF CUPS

2015118 min18+  

Rick è uno sceneggiatore di successo e donnaiolo. Eppure le feste, i suoi tanti flirt e la carriera non riescono ad appagare il senso di vuoto che si porta dentro. Ogni relazione lo avvicina un po’ di più e in modo diverso alla conoscenza di se stesso e della vita, ma al tempo stesso lo mette in crisi, perché il mistero continua a sfuggirgli

Terence Malick torna a proporsi agli stessi grandi interrogativi di The Three of life: da dove veniamo, chi siamo, perché esistiamo e dove andiamo. Al contempo continua ad adottare uno stile surreale dove sogno e realtà si confondono, che rendono il film di difficile  lettura


Valori Educativi



Il film racconta di un pellegrinaggio dell’uomo attraverso la ricerca della forma dell’amore, prezioso tesoro che risiede nell’intimo delle relazioni umane più vere e profonde

Pubblico

18+

Frequenti scene con nudità femminili. Situazioni ambigue in locali notturni

Giudizio Artistico



Malick stupisce con una fotografia che da sola realizza i più sorprendenti effetti speciali. La musica accompagna le scene ma non si sforza di indurre emozioni, colonna sonora e immagini viaggiano su strade parallele e invitano a riflessioni analoghe ma differenti

Cast & Crew

Our Review

Il poema dell’amore di Malick comincia con un terremoto, una scossa terribile e inattesa che sconvolge l’ordinario andamento della vita. Da quel momento Rick (Christian Bale), Knight of cups (“il cavaliere di coppe” nella simbologia dei tarocchi), intraprende una sorta di odissea attraverso l’edonismo e l’effimero, tra Los Angeles e Las Vegas, alla ricerca di qualcosa di perduto.

Ci sono film in cui la storia basta a rendere apprezzabile un’opera; lo stile cinematografico di Malick invece non ha quasi bisogno di alcuna trama. La cifra narrativa di questo regista è essenzialmente composta da prospettive fotografiche in movimento, immagini dinamiche che raccontano la vita attraverso lo sguardo dell’anima in cui tempo, spazio, sogno e realtà si confondono. Questa volta lo sguardo si concentra tutto sulla forma dell’amore.

La storia di Rick comincia con una fiaba dal sapore orientale che suo padre era solito raccontargli quando era bambino: “C’era una volta un giovane principe mandato dal padre a cercare una perla. Lungo il suo cammino di ricerca però il principe bevve da una coppa che immediatamente gli fece dimenticare di essere figlio di un re e lo scopo del suo viaggio”. 

Ora Rick, da principe che era, è diventato uno sceneggiatore di Santa Monica, ricco e affermato, ha dimenticato di essere figlio di un re ma alla sua vita manca qualcosa. Un terremoto scuote la sua interiorità e Rick, come gli suggerisce una delle sue temporanee amanti, si rende improvvisamente conto di non aver mai veramente cercato l’amore, ma solo esperienze d’amore.

Knight of cups è un film che va ascoltato con attenzione e non facile da comprendere. Rick è nel complesso un personaggio alquanto negativo, eppure il narratore non lo giudica, piuttosto lo osserva. In realtà la storia risolve tutto il suo significato nella metafora della fiaba del principe che cerca la perla. Il principe è Rick, figlio di un re, che inizialmente si comprende bene essere Dio, e non un dio qualunque, ma un Dio-padre e creatore che lo osserva in attesa che il figlio comprenda il senso del suo stare al mondo.

Si potrebbe dire che in definitiva anche Knight of cups ponga di fronte agli stessi grandi interrogativi di The Three of life, altro precedente capolavoro di Terence Malick: da dove veniamo, chi siamo, perché esistiamo e dove andiamo. Ma la storia di Knight of cups segue il protagonista lungo una via non delimitata né tracciata, perché ciò che conta davvero è il percorso e le relazioni e le situazioni umane con cui Rick viene a contatto. In questo cammino Rick è uno straniero in terra straniera e passa da situazioni effimere e fittizie ad esperienze più serie e intense che turbano l’anima e la pongono di fronte ad interrogativi profondi e decisivi: il rapporto con il padre, la morte di uno dei suoi fratelli, il fallimento del suo matrimonio, la paura della paternità.

Il culmine della storia sta nell'incontro con il sacerdote, evento chiarificatore di tutta la narrazione. Quest'ultimo infatti spiega a Rick il significato del silenzio di Dio e l’alto valore della sofferenza. La perla che il principe aveva smesso di cercare perché inebriato/sedato dal calice delle esperienze mondane è proprio il sacrificio, la donazione di sé all'altro. La paura del sacrificio ha impedito a Rick per tutta la sua vita di amare davvero. Per paura di sacrificarsi non ha saputo amare la moglie e fugge di fronte alla possibilità di diventare padre. Sempre la paura di sacrificarsi ha spinto Rick a cercare rifugio in relazioni occasionali. “C’è così tanto amore dentro di noi e non viene mai fuori” è la considerazione che il protagonista fa di fronte alle tante forme d’amore con cui viene a contatto nelle sue relazioni. 

La citazione di Sant'Agostino, “ama e fa ciò che vuoi”, fa pensare ad un riferimento alla fede, anche se espresso in modo assai criptico. Rick non conosce il vero significato della parola amore ed è dunque incapace di realizzare il proprio essere, di fare ciò per cui è stato creato dal Padre, ciò che vuole davvero. Che sia il padre, il fratello, la moglie, l’amante occasionale o la nuova compagna, ciò che davvero impedisce a Rick di vivere l’amore e lo fa sentire profondamente solo, anche in mezzo a tante persone, è più che altro la paura del dolore. Eppure il vero dono per cui è stato inviato dal padre è il sacrificio. L’amore che non teme il sacrificio è il tesoro che giace nascosto negli occhi dell’altro, la perla preziosa della fiaba che il principe aveva sempre cercato.

Il racconto di Malick è surreale come l’immaginazione ma dettagliato e realistico come un sogno. Il fatto che Rick come personaggio non raggiunga lo scopo non è particolarmente rilevante. Lo spettatore percepisce tutta l'amarezza e il vuoto che le sue relazioni, prive del vero amore, lasciano in lui.

Knight of cups è un film tutt'altro che semplice, enigmatico, metaforico e simbolico, un film in cui ciò che sembra un dettaglio alla fine si rivela elemento essenziale della storia. Anche la musica fa parte di questa dimensione della ricerca dell'amore. Le diverse scene di nudo invece rappresentano l’aspetto più edonistico della realtà, quello più lontano da una vera relazione d’amore, che invece si manifesta anche in modo sensuale in scene mai gratuitamente erotiche.

Autore: Vania Amitrano

Details of Movie

Titolo Originale Knight of Cups
Paese USA
Etichetta
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