IL CIELO PUO’ ATTENDERE
Henry è morto a sessant’anni e ora si trova nell’anticamera dell’inferno, al cospetto di Lucifero. Con fare cortese il diavolo si scusa per non aver ancora potuto esaminare la sua pratica e quindi lo invita a raccontare lui stesso la sua vita, per comprendere se è più adatto ad “andare giù”, come Henry ritiene, oppure a “salire su” in Paradiso. Henry racconta la sua storia di rampollo benestante di New York, viziato dai genitori, senza alcun altro interesse se non quello per le donne: un interesse che a un certo punto gli fa incontrare Martha, la donna che amerà per tutta la vita, anche se non perderà mai il vizio di apprezzare altre donne…
I sessant’anni della vita di Henry, uomo dalle tante debolezze, che è stato trasfigurato dall’amore per una donna, raccontati con il Lubitsch touch.
Valori Educativi
Il film indaga sui segreti della stabilità e felicità coniugale, costruita su una vita che scorre insieme impegnata nella cura dei figli e sapendo superare i momenti di crisi. L’amore per una donna riesce a trasformare un uomo con molte debolezze
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Una eccezionale unità di stile per trasmettere per costruire un racconto brioso e divertente
Cast & Crew
Produzione
FOX FILM CORPORATION
Regia
Ernst Lubitsch
Sceneggiatura
Samson Raphaelson
Our Review
Ciò che cattura l’interesse del regista e che propone ai suoi spettatori è la vita all’interno di tre famiglie (quella di Henry e Martha e dei rispettivi genitori) e lo fa in modo originalissimo. Se uno sceneggiatore moderno, nel raccontare la storia di tre generazioni, per mantenere alto l’interesse, finirebbe facilmente per caricare il racconto con eventi laceranti (tradimenti, separazioni, morti improvise, figli illegittimi), a Lubischt interessa esattamente l’opposto: indagare come queste tre famiglie restino unite nel tempo, curandosi delle cose più ovvie di una vita in comune: preoccuparsi di come crescono i figli e magari litigare su chi dei due, alla colazione del mattino, potrà leggere per primo il giornale, salvo poi trovare sempre un accordo. C’è come un ritmo naturale della vita, senza drammi, che Lubitsch sembra voler cogliere: i genitori invecchiano e poi scompaiono di scena semplicemente perché nella sequenza successiva non sono più presenti; i figli crescono e mostrano le stesse inquietitudini che hanno avuto da giovani i loro genitori.
Anche se Martha, in un altro colloquio con un suo precedente spasimante, riconosce la validità della sua tesi: “il matrimonio non è fatto di emozioni. E’ l’adattamento pacifico ed equilibrato di due individui ben pensanti”, è pronta ad affermare che: “accanto a tanti giorni bui ci sono stati giorni che poche donne hanno avuto la fortuna di vivere”. Sono proprio quei giorni che rivelano l’intesa raggiunta fra due persone non perfette ma che di sicuro si amano.
Una sequenza è particolarmente significativa: Henry, ormai anziano e vedovo, chiede al figlio il piacere di trovargli una lettrice: possibilmete giovane, che la sera gli legga qualche libro. Nel dire questo fruga casualmente nella libreria del salotto e trova quel libro che fu causa del primo incontro fra lui e Martha. Il suo volto si incupisce: non ci sarà nessun diversivo, nessuna lettrice carina che potrà colmare la mancanza di quell’unica donna che ha amato e che ora non c’è più.
Ovviamente ogni dialogo, ogni sequenza del film è cosparso del Lubitsch touch: uno stile svelto e scorrevole, con dialoghi spiritosi e sottilmente ironici. In realtà si tratta di uno stile che rappresenta una filosofia di vita. Una visione dell’uomo che trova il suo equilibrio in una amabilità di fondo nei confronti degli altri, un comportamento che non raggiunge mai certi eccessi a cui si unisce la scelta artistica di non rappresentare mai il male e gli eccessi delle passioni, anche perché il male è brutto da vedere. Lo stesso Lucifero ci appare come una persona cortese e comprensiva e fa presente al “candidato” Henry, per dimostrargli quanto sia brutto l’inferno, che laggiù non si scoltano nè Beethoven, nè Bach nè Mozart: ciò è possibile soltanto in Paradiso.
Il film fu candidato al premio Oscar nel 1944 come miglior film ma per sua sfortuna in quello stesso anno fu presentato Casablanca
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Heaven Can Wait |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyOro |
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