HOTEL A CINQUE STELLE
Franssou, stretta tra un fidanzamento che la convince poco e un lavoro che non la soddisfa, riceve in eredità 50000 euro e decide di investire il denaro in una bella vacanza in un albergo di lusso sulla Costa Azzurra. Qui, però, si imbatte nel truffatore Stéphane e viene intrigata dalla sua sfacciataggine. Dapprima infastidito da quella ragazza che continua a girargli intorno, pressato da un debito da ripianare, Stéphane decide un secondo momento di usarla come complice in una truffa ai danni di René, un pilota di automobili non troppo intelligente. Ma sarà solo quando rischierà di perderla definitivamente che Stéphane si rende conto di essersi innamorato di Franssou.
Studiocanal
Tf1 Film productions
Valori Educativi
Complice anche l’amore nascente, un truffatore di professione finisce per redimersi
Pubblico
14+Alcune scene sensuali
Giudizio Artistico
Senza la pretesa di essere --a oltre che un divertissement ben confezionato, il film trova se non originalità un certo brio nel meccanismo sempre efficace dell’equivoco e dei capovolgimenti, senza quasi mai scadere nel volgare
Cast & Crew
Produzione
Studiocanal
Tf1 Film productions
Canal +
TPS Star
Regia
Christian Vincent
Sceneggiatura
Christian Vincent e Olivier Dazat
Our Review
Questa commediola che ha avuto l’onore di passare in una sezione collaterale del Festival di Berlino 2006 è l’esempio perfetto di un cinema di fascia media che imbastisce una storia di una certa efficacia a partire da pochi elementi di racconto (l’eredità neanche troppo favolosa, i sogni modesti di una ragazza più simpatica che bella, i guai di un truffatore di seconda categoria, una truffa ai danni di un tontolone di buon cuore) e un cast di buon livello (Isabelle Carré è stata quest’anno anche in Cuori di Rasnais, Josè Garcia sta conquistando visibilità a colpi di commedie) senza grandi pretese, ma puntando sulla chiarezza di emozioni elementari.
Superato lo scoglio di rendere credibile il colpo di fulmine che spinge Franssou a mettersi alle calcagna di Stéphane (forse dovremmo pensare che fa parte della sua idea di breve vacanza dalla banalità e prosaicità della sua vita parigina, un lavoro da insegnante e un amante di mezza età con cui non costruisce nulla), non è difficile godersi le maldestre imprese del truffatore pasticcione, così come intenerirsi di fronte alla corte maldestra che il pollo di turno fa alla bella esca (riuscendo ad accendere la gelosia di Stèphane).
Senza la pretesa di essere nulla oltre che un divertissement ben confezionato (quasi un film tv), Hotel a cinque stelle trova se non originalità un certo brio nel meccanismo sempre efficace dell’equivoco e dei capovolgimenti, sfruttando al meglio l’ambientazione vacanziera e senza quasi mai scadere nel volgare.
Allo stesso modo non è difficile apprezzare il percorso di “addomesticamento” del riluttante Stéphane, destinato a capire che non è bello essere soli nemmeno quando si vive di espedienti. Così se Franssou accetta di aiutare Stéphane a imbrogliare il povero René (un personaggio che alla lunga diventa teneramente irresistibile nella sua imbranataggine) cercando di vendergli una casa che non è loro, è chiaro che tutto ciò ha l’unico scopo di “redimere” il furfante con le sue stesse armi.
Un intreccio che, pur non offrendo grandi sorprese, riesce alla fine a coinvolgere lo spettatore quel tanto che basta a trascorrere due ore di lieve divertimento.
Autore: Luisa Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | Quatre étoiles |
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Paese | Francia |
Etichetta | Non classificato |
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