GEMMA BOVERY
Equilibrio e tranquillità sta cercando Martin nella natia Normandia dopo aver lasciato Parigi. Ha abbandonato il mestiere di editore di dispense universitarie ed è tornato a fare quello di suo padre: il panettiere. Non ha rinunciato però alla sua passione per la letteratura romantica ottocentesca e grande è stata la sua sorpresa quando ha scoperto che due coniugi, i suoi nuovi vicini di casa inglesi, si chiamano Bovery e lei, una giovane donna, si chiama Gemma. Martin inizia a osservarla con attenzione e ritiene di aver visto in lei un atteggiamento insoddisfatto; quando si accorge che Gemma ha conosciuto un giovane studente che vive nel castello del paese, Martin si convince che i due sono diventati amanti, come era accaduto nel romanzo fra Emma e lo studente Léon. Il panettiere del villaggio inizia a preoccuparsi per la vita di Gemma…
Dopo il successo di Moliere in bicicletta, il simpatico Fabrice Lucchini si ritrova a rivivere un altro capolavoro francese. Un tentativo meno riuscito del precedente dove lo spunto letterario finisce per prevalere sull’approfondimento dei personaggi
Valori Educativi
Il film si concentra sull’istinto del desiderio e lo contempla come valore in sé da perseguire
Pubblico
18+Una scena di incontro sessuale
Giudizio Artistico
Il film è esteticamente valido ma prevale il gusto intellettuale di ripercorrere le vicende dell’eroina del romanzo di Flaubert, senza approfondire i personaggi
Cast & Crew
Produzione
CINÉ@
ALBERTINE PRODUCTIONS
Gaumont
CINÉFRANCE 1888
France 2 Cinéma
Regia
Anne Fontaine
Our Review
Qualcosa di molto simile accade ora in questo Gemma Bovery dove l’ambientazione bucolica è garantita dalla campagna della Normandia e Fabrice Lucchini è di nuovo protagonista, impegnato a riproporre, a dire il vero senza molte novità, il suo umorismo sarcastico. Questa volta l’aggancio letterario non è più Molière ma Flaubert e il tema che dalle pagine dell’opera si riflette su uomini e donne d’oggi non è più la misantropia ma il desiderio. Il desiderio di Martin i cui sensi, ormai da tempo assopiti, sono stati risvegliati dalla candida sensualità della giovane donna e il desiderio di Gemma stessa, in cerca di nuove sensazioni che cerca, come accadeva alla protagonista del romanzo, prima in un giovane studente e poi in un precedente spasimante inglese senza che possa sentirsi mai appagata.
La regista Anne Fontaine, già esperta di storie di desideri proibiti con il film Two Mothers, è brava nel trasformare Gemma Artenton in un campione di sensualità ingenua, una sorta di novella Brigitte Bardot. Commette però lo stesso errore del film precedente: è più interessata a costruire un meccanismo intrigante ma un po’ intellettuale (in quel caso due madri che si innamorano in modo incrociato dei loro figli, in questo il destino parallelo fra Emma e Gemma) che a cercar di scavare nell’animo dei protagonisti. . Fabrice Lucchini è sempre simpatico ma questa volta resta imprigionato nella ripetizione della caratterizzazione che lui stesso si era costruito in Moliére in bicicletta.
Grazie a un’ottima fotografia resta ben valorizzata la campagna della Normandia e non mancano riferimenti al gusto francese per la buona tavola e l’amore per l’arte.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Gemma Bovery |
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Paese | Francia |
Etichetta | Non classificato |
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