DE GASPERI – L’UOMO DELLA SPERANZA
De Gasperi l’uomo della speranza della Liliana Cavani su RaiPlay così come Il Costruttore, il saggio scritto da Antonio Polito nelle edizioni Mondadori portano alla giusta ribalta questa figura politica, fondamentale per la storia italiana recente, le sue qualità umane e l’uomo di fede. Su RaiPlay
Roma, agosto 1954. De Gasperi va a trovare in convento la figlia Lucia e le confida che ha deciso di lasciare il partito e la politica attiva. Si reca poi a Sella per ricongiungersi con la famiglia. Nella tranquillità dell’ambiente montano, inizia a passeggiare con il nipotino Giorgio. Per rispondere alle tante simpatiche curiosità del nipote, De Gasperi inizia a raccontare la sua vita. Inizia da quando viveva con la sua famiglia in Tirolo, a quel tempo parte dell’impero austro-ungarico. Conseguita la laura di filosofia a Vienna (incontrando non poche ostilità dagli studenti di origine austriaca) , entra presto in politica per difendere l’autonomia della comunità italiana. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale De Gasperi, ormai membro del parlamento austriaco, si batte perché vengano liberate le migliaia di donne e bambini italiani , trattenuti nei campi di concentramento. Incontra la sua futura sposa, Francesca, dalla quale avrà quattro figlie. Dopo l’annessione del Trentino all’Italia a la fine della Prima Guerra Mondiale, De Gasperi aderisce al Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo. Ma Mussolini acquista sempre più potere e De Gasperi riconosce come il ritirarsi sull’Aventino sia stato un errore. Dopo l’esilio di don Sturzo, De Gasperi venne arrestato assieme a sua moglie. Una volta libero, gli viene proposto un lavoro nella biblioteca vaticana. Terminata la guerra, nel 1946, De Gasperi nelle vesti di primo ministro e capo del partito della Democrazia Cristiana, riesce far prevalere l’idea di indire il referendum istituzionale. Riesce anche a farsi ascoltare a Parigi nella Conferenza di pace indetta dai vincitori della guerra. Nel 1947, dopo il suo viaggio negli Stati Uniti, ottiene sostanziosi aiuti per il proprio paese stremato dalla guerra. Nell’aprile del 1948 si svolgono delle elezioni politiche particolarmente combattute ma la DC ottiene il 48% de voti. I timori di una guerra civile dopo l’attentato a Palmiro Togliatti nel 1948 vengono sventati grazie all’equilibrio mostrato da Palmiro Togliatti. Nel 1951 nasce un vivo dissenso riguardo alle elezioni amministrative de comune di Roma fra il Primo Ministro e il Vaticano che pur di sventare il rischio di una vittoria dei comunisti, propone a De Gasperi un’alleanza elettorale con il Movimento neo fascista. De Gasperi oppone un deciso rifiuto e in quelle elezioni il partito comunista risulta perdente. Sconfitto in parlamento nel tentativo di instaurare un premio per la maggioranza, De Gasperi abbandona la vita politica e circondato dai suoi cari, muore nel 1954. Il serial si conclude con i filmati che mostrano Il percorso del treno che portò la salma a Roma per i funerali di Stato. Una folla immensa si presentò alle stazioni per rendergli omaggio.
Valori Educativi
Dalla miniserie emerge l’uomo de Gasperi, un politico amante della democrazia, un marito e un padre affettuoso, che unificava la sua vita intorno a una fede vigorosa
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Un ottimo Fabrizio Gifuni interpreta questa miniserie realizzata dall’attenta Liliana Cavani. L’impegno divulgativo costringe a semplificare certi passaggi complessi della vita dello statista ma la sua figura nella vita pubblica come in quella privata emerge con chiarezza anche se non risulta adeguatamente sviluppato il De Gasperi cristiano
Cast & Crew
Fabrizio Gifuni
Sonia Bergamasco
Ana Caterina Morariu
Luigi Petrucci
Andrea Tidona
Regia
Liliana Cavani
Our Review
DE GASPERI POLITICO E PRIVATO
E’ giusto ricordare Alcide De Gasperi e conoscere bene la sua vita. Ha traghettato un’Italia umiliata e povera, intorbidita da anni di fascismo verso una repubblica e una solida democrazia.
Non è stato un cristiano domenicale (politica nei giorni feriali e a messa la domenica) ma ha impregnato la sua attività politica, e la sua vita privata di una fede profonda e preparata.
Lo ricordiamo anche noi attraverso la miniserie (2 puntate) disponibile su RaiPlay (De Gasperi – l’uomo della speranza) realizzata dalla brava Liliana Cavani e facendoci ispirare dal libro Il costruttore di Antonio Polito, nelle edizioni Mondadori (maggio 2024) che copre, in modo ovviamente più completo, tutto l’arco dell’esistenza dello statista.
Il serial, pur con intenti chiaramente divulgativi, cerca di scoprire non solo l’uomo politico nei suoi momenti più cruciali ma anche il marito, il padre, il nonno, costruendo una visione unitaria del De Gasperi uomo. Un uomo non appariscente, equilibrato, pragmatico ma sempre sorretto da una chiara visione morale, convinto assertore del rispetto da dare a ogni uomo e donna, quindi profondamente democratico.
Polito ricorda il discorso che De Gasperi fece nel 1948 a Bruxelles durante una conferenza dei cattolici belgi: “la democrazia è per essenza evangelica, perché ha come spinta l’amore e intende l’individuo come persona umana” e concluse con una sintesi bruciante: ”libertà politica e giustizia sociale.. coloro che accettano questa sintesi accettano la democrazia”.
DE GASPERI E IL FASCISMO
Nella prima parte del serial scopriamo un De Gasperi in formazione.
Lo vediamo lasciare il Tirolo per frequentare l’università di Vienna e superare le diffidenze che subisce chi fa parte della minoranza italiana (Antonio Polito propone, ispirandosi allo storico Paolo Pombeni, che questa scelta fu motivata dal fatto che la capitale dell’impero, grazie alla presenza dei cristiano-sociali , appariva il luogo della rinascita del cristianesimo).
Al termine della prima guerra mondiale,diventato ormai un “italiano in Italia”, eccolo aderire al Partito Popolare di don Luigi Sturzo ma poi, a seguito della sua non collaborazione con il partito fascismo, vivere una vita di pura sopravvivenza, prima in prigione (per due anni) e poi rintanato con un modesto impiego, nella biblioteca vaticana. In questi difficili frangenti la Cavani sviluppa bene, quasi una forma di contrappasso, lo sviluppo della vita familiare del politico.
L’amore ricambiato con Francesca, il lieti eventi delle nascite delle 4 figlie che portano gioia anche nei momenti più infelici. L’uomo politico trova la sua forza, sembra dirci la regista, nei momenti di perfetta serenità che riceve all’interno del nucleo familiare e la vocazione alla vita monastica della figlia Lucia è il segno che il suo convinto cristianesimo ha lasciato traccia.
DE GASPERI COSTRUTTORE DI UN’ITALIA DEMOCRATICA
Nella seconda parte troviamo De Gasperi impegnato a costruire una nuova Italia. Lo fa pensando a quell’Italia moderata che ha seguito a lungo Mussolini (“26 milioni di italiani hanno votato per lui” : dichiara rispondendo a un giornalista) evitando le derive rivoluzionarie presenti in alcune frange dei partiti comunista e socialista, lasciando che fosse un referendum a decidere la forma istituzionale, virando la politica estera decisamente verso gli Stati Uniti e infine, con il voto del ’48, raggiungere il 48% dei voti.
DE GASPERI CRISTIANO
Il serial approfondisce, giustamente, il momento di crisi che si determina fra De Gasperi e il Santo Padre Pio XII che di fronte al rischio di una vittoria dei comunisti alle elezioni amministrative di Roma, gli propose, con la mediazione del predicatore Riccardo Lombardi, un’alleanza della Democrazia Cristiana con i partiti dei neo-fascisti e dei neo monarchici. De Gasperi si oppose: si sarebbe dimesso se fosse stato necessario.
Si tratta di un caso (nello specifico risolto positivamente) che pone bene in evidenza quali rapporti vanno instaurati fra chi è ministro della fede e chi gestisce le realtà terrene. Al primo spetta definire i principi a cui un cristiano deve ispirarsi: al secondo la scelta pratica in un preciso contesto contingente, che risulterà sempre opinabile.
Ciò che risulta carente è la prospettiva del De Gasperi cristiano. Solo qualche timido accenno (nel lasciare il suo ufficio nella sede della Democrazia Cristiana, raccoglie l’immagine della Madonnina che teneva sulla scrivania; i suoi incontri in monastero con sua figlia Lucia. Dobbiamo allora far riferimento al libro di Antonio Polito. Viene ricordato il momento in cui scrisse alla sua futura sposa (p37).: “non voglio più essere solo dinanzi a Lui..la personalità di Cristo vivente mi trascina.. vieni, io ti voglio con me e che mi segua nella stessa attrazione…”.
L’espressione laica delle sua fede si esternava nel rispetto e attenzione che portava verso tutti , specialmente se a lui subordinati e nello scrupolo verso la gestione dei bilanci pubblici, un bene prezioso da rendere disponibile per tutti.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | |
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Paese | ITALIA |
Tipologia | Miniserie |
Tematiche (generale) | Democrazia Fascismo |
Tematiche-dettaglio | Storie Laiche |
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