COCO
Il piccolo Miguel ama suonare e cantare. Peccato che i suoi siano calzolai e non sopportino la musica: tutta colpa del trisnonno, che abbandonò la famiglia per fare carriera come chitarrista. Ma è proprio vero che una scelta esclude l’altra? Scoprirlo sarà compito di Miguel, quando per realizzare il suo sogno dovrà guadagnarsi la benedizione dei suoi avi in un rocambolesco viaggio nell’Aldilà…
Il piccolo Miguel ama suonare e cantare ma è ostacolato dai suoi genitori. Compie quindi un viaggio nell’aldilà alla ricerca del nonno chitarrista. Un altro pregevole lavoro della Pixar ispirato alla festa . del Dia de los Muertos messicana
Valori Educativi
Il film riesce a parlare al cuore degli spettatori, usando il linguaggio delle emozioni per comunicare la gioia di invecchiare assieme e di mantenere viva, oltre il tempo e lo spazio, la memoria di chi ci ha amato.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Sul piano grafico, come sempre la Pixar confeziona un microcosmo impeccabile, tra ponti di petali e architetture fluorescenti, ma dà il meglio di sé quando cerca di ricostruire il mondo reale, avvicinandosi alla sensibilità del cinema dal vero. Il tutto corredato da una colonna sonora coinvolgente, orecchiabile e perfettamente integrata nei ritmi del racconto.
Cast & Crew
Produzione
Pixar Animation Studios
Regia
Lee Unkrich
Sceneggiatura
di Lee Unkrich
Jason Katz
Matthew Aldrich
Adrian Molina
Our Review
Coco è un musical, per cui non stupisce che sia una chitarra a dare il la alla trama: quella che Miguel ruba dalla cappella di Ernesto de La Cruz, leggendario cantante sepolto nel cimitero del paese. A dire il vero Miguel lo considera un prestito, convinto com’è di essere il pronipote del suo beniamino. Invece il furto provoca una maledizione che lo trasforma in fantasma, catapultandolo in un Oltretomba spumeggiante, popolato di scheletri animati (inclusa una spassosa Frida Kahlo) e coloratissimi alebrijes, spiriti erranti del folclore messicano. Le regole di questo mondo sono tante, e il film si prende tutto il tempo che gli serve per tradurle in azione, costruendo un intreccio lineare, ma non privo di colpi di scena. In particolare, il punto di svolta è sancito da una doppia rivelazione: Hector, la guida scavezzacollo di Miguel nel regno dei morti, è infatti il suo vero trisavolo, talentuoso musicista ucciso da De La Cruz per appropriarsi delle sue canzoni. Così, quello che sembrava il funny guy della situazione, e poi il mentore del protagonista, a sorpresa diventa il perno del dramma.
Sul piano grafico, come sempre la Pixar confeziona un microcosmo impeccabile, tra ponti di petali e architetture fluorescenti, ma dà il meglio di sé quando cerca di ricostruire il mondo reale, avvicinandosi alla sensibilità del cinema dal vero. Il tutto corredato da una colonna sonora coinvolgente, orecchiabile e perfettamente integrata nei ritmi del racconto.
Forse a Coco manca il tocco geniale di film come Up o Inside Out, ma ciò che lo rende un classico moderno è la sua capacità di parlare al cuore degli spettatori, usando il linguaggio delle emozioni per comunicare, in un’epoca ossessionata dal mito dell’eterna giovinezza, la gioia di invecchiare assieme e di mantenere viva, oltre il tempo e lo spazio, la memoria di chi ci ha amato.
Autore: Maria Chiara Oltolini
Details of Movie
Titolo Originale | Coco |
---|---|
Paese | USA |
Etichetta | FamilyOro |
There are no reviews yet.