ARMAGEDDON TIME – IL TEMPO DELL’APOCALISSE

2023115 min14+   Amore e Famiglia, Pre-AdolescentiNonni

Il dodicenne Paul va alla prima classe delle medie in una scuola pubblica. Imparerà presto la persistenza (siamo negli anni ’80) di discriminazioni nei confronti degli afroamericani e degli ebrei  a cui la sua famiglia appartiene. Un  ricordo degli anni della gioventù dell’autore ben raccontato ma amaro nelle conclusioni. In Sala

 

New York – distretto del Queens, anni ’80. Paul inizia la sua prima media in una scuola pubblica. L’esordio non è esaltante: l’insegnante scopre che Paul, bravo a disegnare, gli ha fatto una caricatura. E così nell’ora successiva resta per punizione in classe assieme a Johnny, un ragazzo di colore ripetente, che aveva scimmiottato le mosse del professore (lo chiama tacchino). In quell’ora di attesa fanno amicizia: Johnny vuole diventare un astronauta mentre Paul un artista famoso. Arrivato a casa, Paul scopre che la mamma Esther ha preparato  un tipico piatto ebraico (tutta la famiglia ha origini ebraiche) ma lui non si fida di piatti sconosciuti e vuole solo spaghetti. E’ una presa di posizione drastica che fa arrabbiare il padre Irving e solo il nonno Aaron cerca di mediare, dandogli un po’ dei suoi spaghetti. Come scopriremo presto Paul è alquanto indisciplinato ma anche ingenuo e ciò non fa che metterlo continuamente nei guai. I genitori, dopo l’ennesimo richiamo del preside decidono di mandarlo a una scuola privata, la stessa che già frequenta suo fratello maggiore Ted. Paul non vuole cambiare ma quando scopre che anche il nonno è d’accordo (sarà anzi lui che pagherà la costosa retta) comprende  che non resta altro da fare che adeguarsi alla nuova situazione e salutare il suo amico Johnny…..

 


Valori Educativi



I genitori e il nonno sono capaci di insegnare solo amare regole di sopravvivenza, ma è il nobile gesto dell’amico di colore che riesce a dare luce a tutto il racconto

Pubblico

14+

Linguaggio scurrile. Due adolescenti fumano marijuana

Giudizio Artistico



Una sapiente regia supportata da ottimi attori consente lo sviluppo di una storia ben raccontata. Alcuni eventi e comportamenti appaiono forzati dalle intenzioni polemiche dell’autore

Cast & Crew

Our Review

Non pochi  genitori  debbono riconoscere di avere come figlio un vero Gianburrasca. Un ragazzo o una ragazza che una ne pensa e  cento ne fa. E’ anche il caso del dodicenne Paul, che vede tutto il mondo alla sua altezza e che lo affronta in piena libertà, con il solo obiettivo di raggiungere ciò che desidera, senza aver coscienza di ciò che sia bene e ciò che sia male. Ecco che con impertinenza  ordina dei ravioli per telefono, perché non si fida del pesce preparato dalla mamma; va a sottrarre soldi dalla cassa di famiglia per consentire all’amico Johnny di partecipare alla visita della classe al Guggenheim  e quando si ritrova con gli altri compagni di scuola a visitare il museo decide, con Johnny, di lasciare il gruppo,  prendere la metropolitana e farsi un giro  per New York. Infine, quando l’amico gli offre di fumare erba, finisce per accettare salvo venir scoperti entrambi dal professore. Sarà proprio il nonno, l’unico che Paul ascolta con piacere, a farlo traghettare da quella sorta di  limbo dell’innocenza e dell’irresponsabilità infantili alla scoperta di una realtà più severa, dove gli uomini restano divisi fra loro in base alla razza e alle origini di provenienza. Lo fa ricordando la storia di sua madre, ebrea ucraina, che era riuscita a fuggire dalle persecuzioni dei cosacchi (la sua famiglia era stata distrutta) arrivando in America, la “terra dei sogni”. Lui stesso non era riuscito , completata l’università, a ottenere l’incarico a cui aspirava, perché il suo cognome era inequivocabilmente quello di un ebreo. Sarà quindi proprio il nonno che finanzierà l’ingresso di Paul in una prestigiosa scuola privata perché ora lui “non ha più un cognome ebraico”.

Ora Paul, ingessato nella giacca e nella cravatta dell’istituto, ha perso la sua spontaneità. Riflette prima di parlare rispondendo con la frase più conveniente in quella circostanza; ascolta disciplinato la sorella di Trump che parla agli alunni (si, proprio la sorella del futuro presidente perché la sua famiglia finanziava l’istituto)  incitandoli a diventare la futura élite americana e quando i compagni scoprono che ha come amico un ragazzo di colore, lui cerca di minimizzare la loro relazione.

Il film accenna appena alla terza fase della maturazione di Paul, quella nella quale deve decidersi a ragionare con la propria testa (“tu devi essere un vero uomo!”: è l’incitamento che aveva ricevuto dal nonno).

Ma è proprio il nonno, che avrebbe potuto essere Il saggio della situazione, che suggerisce di superare le situazioni discriminatorie di cui è impregnata la società  americana mediante una soluzione squisitamente personale:  l’iscrizione a una scuola di privilegiati. Lo stesso padre di Paul incalza nella stessa direzione: “la vita è ingiusta: può capitare che qualcuno abbia una corsia preferenziale ed è una cosa che odio; è la cosa più brutta del mondo ma si deve sopravvivere. Perciò ciò che puoi fare adesso è sfruttare questa opportunità e non voltarti mai indietro”. Di fronte a un approccio così  pragmatico e opportunista nei confronti di una vita “che è ingiusta” e di una società che non è più la “terra dei sogni”, sarà proprio Johnny, il ragazzo di colore disprezzato da tutti,  a fornirgli un magnifico esempio di eroico  altruismo, di capacità di trascendere dalla propria infelice situazione nobilitando se stesso e la sua amicizia con il ragazzo ebreo. Alla fine Paul seguirà le regole dell’opportunità e della convenienza o quel singolo, intenso, gesto dell’amico avrà il potere di trasformarlo e dargli un senso diverso alla sua esistenza? Il film non lo dice: noi lo speriamo

Dopo The Fabelmans di Steven Spielberg ecco un altro film biografico di un regista cresciuto  in una famiglia ebrea. Entrambi eccellono nella caratterizzazione dei personaggi ma se Spielberg raccontava con forte partecipazione una non felice storia privata, il racconto di James Gray ha i toni di una più ampia denuncia sociale.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese  USA
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
Titolo Originale Armageddon Time
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