AQUILE RANDAGIE
La storia gloriosa dello scoutismo italiano, raccontato dal 1928, quando l’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana (ASCI) fu soppressa per ordine di Mussolini, ai tempi della guerra, quando molti suoi aderenti si occuparono di salvare ebrei e ricercati dai nazisti durante la guerra e anche dopo la vittoria cercarono di salvare militari tedeschi dalle rappresaglia dei partigiani per garantire loro un giusto processo. Su Chili
Il fascismo, che non ammetteva esperienze educative non controllate dal regime, impose l’assorbimento dell’Asci (Associazione Scoutistica Cattolica Italiana) nella ONB (Opera Nazionale Balilla) e alla fine Pio XI fu costretto a dichiarare sciolta l’associazione, il 24 gennaio del 1928. Come reazione a questa situazione, molti del gruppo Scout di Milano, Monza e Parma si riorganizzarono sotto il nome di Aquile Randagie continuando clandestinamente a praticare lo scoutismo e scegliendo, come luogo preferenziale per i loro incontri, la Val Codera. Le loro guide furono Andrea Ghetti detto Baden (interpretato da Romeo Tofani) e Giulio Cesare Uccellini detto Kelly (interpretato da Teo Guarini). Il fascismo non li ignorava e una squadra di camice nere arrivò a pestare a sangue il Kelly che restò sordo da un orecchio. Dopo l’8 settembre del ‘43, molti di loro confluirono nell’ O.S.C.A.R. (Opera Scout Cattolica Aiuto Ricercati) la cui attività consisteva principalmente nell’espatrio di ebrei, renitenti alla leva e ricercati politici in Svizzera. Alla fine della guerra, clamorosamente e con coerenza, le Aquile Randagie tuteleranno tedeschi e italiani autori di violenze, per evitare rappresaglie da parte dei partigiani e chiedendo per loro una pena imparziale con un processo giusto.
Valori Educativi
Il film ci mostra come il principio di “aiutare il prossimo in ogni circostanza” sia stato nobilmente portato a compimento dagli scout cattolici italiani durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale , senza fare distinzioni fra vincitori e vinti
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Il film mostra alcuni limiti nella recitazione e nella sceneggiatura ma raggiunge l’obiettivo di far conoscere la bellezza dello scoutismo
Cast & Crew
Teo Guarini
Alessandro Intini
Romeo Tofani
Ralph_Palka
Anna Malvaso
Regia
Gianni Aureli
Sceneggiatura
Gaia Moretti
Massimo Bertocci
Francesco Losavio
Gianni Aureli
Our Review
“Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso la patria. Di aiutare il prossimo in ogni circostanza e di osservare la legge scout”. E’ questa la frase che pronuncia chi aderisce al movimento scoutistico italiano e la sentiamo all’inizio del film, nell’ aprile del 1928 quando alcuni scout di Milano rifiutarono di togliersi la cintura e il foulard, elementi distintivi dell’organizzazione e di continuare in clandestinità. Lo risentiamo alla fine del film, quando, nel dopoguerra, l’ASCI poté venir ricostituita. E’ questo l‘ampio intervallo temporale (diviso in capitoli) che sviluppa questo film presentandoci dei personaggi che a quel tempo erano realmente presenti nell’organizzazione. Un grosso impegno quindi e il film riesce ad eccellere soprattutto in due aspetti. Il primo è l’amore per la nobile missione dello scoutismo: lo vediamo nel momento in cui giovani ragazzi pronunciano il giuramento, nell’evidente commozione di incontrare nientemeno che il fondatore, sir Robert Baden-Powel, che li incoraggia ad andare avanti nonostante la difficile situazione italiana, nel salvataggio, durante l’occupazione nazista, di tanti ebrei o dissidenti (senza porsi scrupoli nel fabbricare documenti falsi quando necessario) e infine nell’aspetto forse più rivelatore degli alti ideali dello scoutismo: sottrarre alcuni militari tedeschi e italiani autori di violenze, dalle rappresaglie dei partigiani portandoli in Svizzera con l’obiettivo di istituire per loro processi giusti e giuste pene.
Il film inoltre non manca di momenti squisitamente lirici: gli scout che si predispongono a passare la notte fra i boschi, sotto un cielo stellato e lo squittio degli uccelli, che montano le tende e preparano il fuoco per la cena. La bellezza del loro stare insieme in mezzo alla natura diventa ammirazione per Colui che l’ha creata. “vedi quanta bellezza c’è in questo posto: è come se tutto quel male che abbiamo intorno scomparisse, come se nulla potesse cambiare, scalfire, impedire tutta questa bellezza”: dice Kelly.
Il film non trascura un tema particolarmente delicato ma che diventa indispensabile per la ricostruzione di quegli eventi: ii rapporti fra la Chiesa e il fascismo. L’argomento viene affrontato in tre momenti.
Nel 1928 c’è grave disappunto alla lettura del comunicato che dichiara sciolta l’associazione attraverso un testo che mostra molta ambiguità. Un testo che richiede agli scout di: “conformarsi alla volontà della legge dichiarando sciolta l’associazione e perciò oggi, come sempre, ubbidiscono, pregando il Signore che il loro sacrificio ribordi (?) al bene della gioventù e della patria…”.
Poco prima dell’inizio della guerra Baden, il sacerdote del gruppo, incontra il suo professore di teologia, prof Montini. Baden si lamenta che i suoi fratelli vengano oppressi e la Chiesa non dica niente. Montini dà una risposta “scivolosa”: suggerisce a Baden di rispondere solo alla propria coscienza ma invita alla prudenza: di agire perché non se ne può fare a meno ma di non coinvolgere la Chiesa dalla quale non si può attendere nessuna copertura. Dopo il ‘43, quando l’Italia è sotto il controllo nazista, vengono fucilati coloro che fanno opposizione e il diacono Giovanni, anche lui uno scout, chiede udienza dal cardinale Schuster. Ancora una volta la stessa domanda: “eminenza, dov’è la Chiesa in questi tempi bui? È nostro dovere pensare alle anime di quei poveri cristiani. Eminenza, lei deve andare a benedirle”. “Vai tu a benedirli, in questo momento devi andare tu”: è la risposta. Noi conosciamo il valore di questi due uomini di Chiesa: il futuro papa san Paolo VI salvò almeno 4.000 persone fra ebrei e ricercati durante l’occupazione nazista mentre il beato cardinale Schuster si odoperò per arrivare a un accordo di pace fra Mussolini e le forze antifasciste (tentativo fallito per la fuga di Mussolini). Oggi, con sguardo più distaccato, possiamo meglio i motivi di questo comportamento. Si tratta di un atteggiamento che segue il principio di evitare il male peggiore: un atteggiamento apparentemente passivo, che era dettato soprattutto dalla volontà di non nuocere a coloro che, sostenuti da eventuali parole forti di condanna pubblica, aperta e sfacciata, sarebbero stati oggetto delle rappresaglie di chi aveva fatto della prepotenza l’arma principale della propaganda. Alo stesso modo possiamo intendere il comportamento di Pio XII durante la Seconda guerra Mondiale e per lo stesso motivo san Giovanni Paolo II evitò di andare a Sarajevo nel 1994: sarebbe diventato co-responsabile di qualsiasi uccisione fosse stata compiuta su una persona della folla che lo stava ascoltando.
Il film appare realizzato in modo quasi amatoriale, con dei limiti nella recitazione di qualche personaggio e con alcune scivolate sul patetico (Kelly in ospedale, picchiato dai fascisti, tiene ancora serrata nel pugno la fibbia con l’emblema degli scout) ma conserva tutta la sua funzione educativa, soprattutto nei confronti dei giovani, per far conoscere la bellezza e la purezza degli ideali dello scoutismo.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Autore | Franco Olearo |
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Etichetta | FamilyOro |
Paese | ITALIA |
Tematiche (generale) | Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Storie Laiche |
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