ADDIO GIOVINEZZA!

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C’è molto spirito goliardico fra gli studenti universitari di Torino negli anni ’40 ma la rigida divisone in classi nella società del tempo impediva che l’amore potesse superare certe barriere. Su Youtube

 

Mario, studente all’università di Torino, si innamora di una graziosa sartina, Dorina e per starle più vicino va ad abitare in una camera ammobiliata in casa della ragazza che vive con sua madre. Ma un giorno Mario conosce Elena, una donna affascinante del gran mondo, con la quale ha un’avventura. Dorina cerca di difendere il suo amore e ha una spiegazione con Elena ma Mario, venutolo a sapere e irritato del fatto, lascia la stanza d’affitto e va a vivere altrove abbandonando Dorina.  Passano i mesi e Mario, conquistata la sospirata laurea, festeggia l’avvenimento con grande pranzo con gli amici. Qui incontra nuovamente Dorina che è venuta per salutarlo e per portargli in dono un portafoglio ricamato da lei stessa…


Valori Educativi



Uno studente non comprende che sta facendo soffrire una ragazza semplice e onesta che si è seriamente innamorata di lui

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Ricostruzione vivace del tempo spensierato dell’università. Ottima sceneggiatura e validi attori

Cast & Crew

Our Review

Una frotta di studenti (tutti maschi: di donne neanche a parlarne) esce dal portone dell’Università di Torino per affiggere un cartello dove si annuncia la prossima rappresentazione a teatro di una parodia da loro stessi realizzata, in vista dell’ormai vicino  termine degli studi (una sorta di MAK P 100). Il contesto universitario, lo spirito goliardico che si concretizza in burla, canti, poesie improvvisate, grandi bevute, confidenze fra i ragazzi sulle loro conquiste femminili (o speranze di conquista) è la struttura portante del racconto che serve a dare il senso di un tempo irripetibile e di breve durata. Su questo fondale si sviluppano relazioni sentimentali fra questi studenti e alcune giovani sartine. La vita delle ragazze di quel tempo non doveva essere facile, rinchiusa all’interno di confini ben definiti: non disdegnare la corte dei ragazzi per non apparire delle acide zitelle ma al contempo evitare qualsiasi effusione pubblica che potesse compromettere la loro rispettabilità. Si tratta di un mondo ben definito, gestito con regole non scritte ma ben radicate. Interessante la conoscenza che facciamo dei genitori di Mario, arrivati a Torino per assistere alla laurea del loro figlio. Si comprende che fanno parte di una piccola borghesia, che hanno fatto importanti sacrifici per consentire al ragazzo di  frequentare l’università, il cui futuro è già tracciato: tornare al paese, esercitare la professione di dottore e sposare una ragazza del luogo. In questo contesto si inserisce l’amore fra la sartina Dorina e il laureando Mario e l’avventura che lui consuma con l’affascinante signora del gran mondo che è rimasta attratta dal giovane. Dorina, dopo due anni che si frequentano, è innamorata di Mario. Un amore forte e semplice che mira al suo destino spontaneo: il matrimonio. Molto più difficile, con gli occhi di oggi, decifrare il comportamento di Mario, la sua doppiezza. Ha tenerezza per Dorina ma non rinuncia a una goliardica avventura sapendo che il suo periodo a Torino sarà presto finito. Ma allora perché non è stato onesto con Dorina? Per comprenderlo, senza però giustificarlo, bisogna far riferimento a come veniva “incasellata” la donna a quel tempo. C’era la donna da sposare che si doveva presentare illibata per il matrimonio, pronta a dedicarsi alla famiglia. Non era gradito che lei avesse un impiego fuori casa. C’erano poi le donne che lavoravano: le sartine, le commesse, le centraliniste, le impiegate. Con loro c’era un comportamento più disinvolto: si potevano allacciare amori senza che da questi scaturissero impegni per un matrimonio. C’erano infine le prostitute che costituivano un triste fenomeno sociale: donne che non avevano altre fonti di reddito se non esercitare quel mestiere. Elena, infine, è rappresentante di una categoria a parte perché l’alto rango le consente di non seguire regole se non quelle scelte da lei stessa. Pur nella leggerezza del racconto, si svolge nel film un evento drammatico: Dorina si è innamorata di amore puro che mira a unirsi con l’amato per tutta la vita, Mario invece è cosciente del fatto che tutto quello che accade a Torino è destinato a terminare. La sua crudeltà comunque resta, al di là delle convenzioni del tempo: se è vero che a quel tempo, con le sartine, di comune accordo, si potevano consumare relazioni senza impegno, lui doveva comprendere che per Dorina era nato qualcosa di più profondo.

Addio Giovinezza! Aveva già avuto un notevole successo come opera teatrale rappresentata per la prima volta nel 1911 e con le sue tre precedenti versioni cinematografiche (1913, 1919, 1927) ma quest’ultimo film fu particolarmente apprezzato per l’interpretazione di Maria Denis nella parte di Dorina, di Carlo  Campanini nella parte comica dell’amico di Mario, senza contare che per la sceneggiatura ci sono nomi illustri come Salvator Gotta e  Giacomo Debenedetti anche se non accreditato in quanto ebreo.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese ITALIA
Pubblico
Tipologia
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