EUPHORIA (prima stagione)

20198 puntate di 50 minuti su SKY AtlanticDiseducativo  

Otto ragazzi e ragazze hanno diciassette anni e vanno alla stessa high school. Rue, afroamericana, vive con la madre (il padre è morto dopo una lunga malattia), soffre di attacchi di panico e ha trovato un modo di sfuggire alla realtà con la tossicodipendenza; Jules, appena arrivata alla scuola, è una transgender al femminile, soffre di autolesionismo e cerca di annullarsi accettando appuntamenti con uomini adulti contattati via Internet. Maddy, di origine messicana, ha una relazione passionale con Nate, quarterback della squadra di football ma deve nascondere le sue ferite a causa delle tendenze sadiche di lui. Kat soffre per essere una ragazza oversize ma ha trovato un modo virtuale di vivere, scrivendo romanzi porno che pubblica online e intrattenendo, con una maschera da catwoman sul viso, video-telefonate erotiche con uomini interessati. Christofer, un afroamericano giocatore di football, ha un incontro amoroso, durante una festa, con Cassie, incuriosito dal fatto che lei abbia postato su Internet alcune sue foto senza veli….

Otto ragazzi e ragazze di diciassette anni della generazione Z fanno ampio consumo di sesso, pornografia e stupefacenti, simbolo, agli occhi del regista, di una generazione ripiegata su se stessa


Valori Educativi



Il serial racconta di ragazzi che cercano se stessi nella cattura del maggior numero possibile di piaceri da cogliere, dove anche l’amore diventa passione distruttiva e l’amicizia è bella nella misura in cui giova a noi stessi

Pubblico

Diseducativo

Turpiloquio, Rapporti sessuali fra adolescenti e con adulti, nudità maschili e femminili, pornografia, droga, esibizionismo via internet, aborto, una violenza sessuale di gruppo

Giudizio Artistico



Ottimo approfondimento psicologico dei vari protagonisti impersonati da attori tutti nella parte, abile regia che riesce al alternare momenti di alta tensione ad altri più intimi e riflessivi

Cast & Crew

Produzione

HBO

Produzione

Sceneggiatura

Sam Levinson

Sceneggiatura

Our Review

Dalla breve sintesi che abbiamo fatto dei personaggi della fiction si può proprio dire che non manchi nulla, in termini di comportamenti scorretti da parte di adolescenti; manca forse il suicidio ma questo tema era stato già “scippato” dalla serie di Netflix Tredici. Oltre alle “inclinazioni “specifiche dei singoli protagonisti, c’è qualcosa che accomuna tutti questi rappresentanti della Generazione Z: un consumo compulsivo di pornografia via Internet, uso di varie forme di allucinogeni, tendenza a farsi le confidenze più intime solo con Whatsapp, il primo rapporto sessuale consumato intorno ai 15 anni e poi, a diciassette, una vita di coppia con il permesso per passare delle notti fuori di casa. Altra caratteristica è l’assoluta mancanza di rapporti confidenziali con i genitori (quasi sempre si tratta di uno solo) che hanno la funzione di semplici portinai: chiedono “dove vai?” al figlio o alla figlia che esce e si accontentano della bugia che viene loro detta. Il padre di Jules, durante una cena con la figlia, le propone di invitare la sua nuova amica Rue, a una cena in casa ma lei lo ferma subito; genitori e amici (o amanti) costituiscono due mondi a parte.

Ci si può domandare perché un serial con questa “overdose” di trasgressioni sia stato prodotto, oltre al banale obiettivo di alzare l’assicella dell’attenzione con racconti sempre più morbosi. Si intravede quasi una divertimento a provocare lo spettatore, come in quell’episodio dove si contano trenta (sono stati contati da qualche pignolo) organi maschili eretti, in foto o “live”. Formalmente il serial è destinato solo ai maggiorenni (si può immaginare quanto possa essere facile trasgredire questo divieto, oggi che i serial sono visibili anche dal cellulare) e SKY ha aggiunto, molto ipocritamente, alla fine di ogni puntata, in modo simile a quanto aveva già fatto Netflix per Thirteen, il riferimento a degli indirizzi ai quali chiedere aiuto in caso di tossicodipendenza o problemi di disagio. Dispiace soprattutto, a parte le immagini esplicite, che venga citato con entusiasmo, in una puntata, il nome di un analgesico che se usato in quantità, può avere la funzione di droga.

Rispondere alla ragione di questa “overdose” non è semplice. Siccome il serial è formalmente destinato agli adulti e volendo assumere un atteggiamento bonario, si può ritenere che è destinato a dei genitori per avvisarli su tutte le possibili deviazioni comportamentali che possono assumere i loro figli quando l’istinto sessuale raggiungerà l’apice, se non vengono sostenuti da genitori sempre presenti e da buoni esempi. Come seconda ipotesi si può ritenere che il serial, cerchi di trovare, delle giustificazioni ambientali al comportamento di questi ragazzi: com’è apparso nel sommario, molti di loro hanno devianze psichiche, hanno vissuto il dolore di un genitore morto o di una separazione; in modo chiaramente simbolico la protagonista Rue, è nata “tre giorni dopo l’attacco dell’11 settembre” e nella prima puntata lei stessa dice: “Non l’ho creato io questo mondo, né l’ho mandato io a puttane”. Un genitore che ha una doppia vita (si incontra periodicamente con dei prostituti) si domanda se questo suo comportamento ipocrita non abbia in qualche modo influenzato suo figlio, perché “la nuova generazione è così ribelle”. Si tratta di giustificazioni sociologiche che convincono poco e lasciano il tempo che trovano: Si fanno anche sporadici cenni alla fede cristiana ma sono fatti solo per sottolineare che si tratta di qualcosa di inutile.

Non si può negare che serial di questo genere finiscano facilmente per affascinare proprio i più giovani, perché finalmente si parla (e si vedono) senza molti tabù, esempi di comportamenti liberi da ogni impedimento o controllo e le due attrici protagoniste, Zendaya e Hunter Shafer hanno tutti i requisiti per diventare  dive-icone per questi teen drama. E’ quindi indubbio che Euphoria “rischia” di costituire un nuovo standard nei racconti che riguardano gli adolescenti, anche perché, bisogna riconoscerlo, è fatto molto bene. Siamo sopra di un palmo rispetto ai serial sulla stessa tematica proposti da Netflix in grande quantità: i personaggi sono ben approfonditi nelle loro ansie, nelle loro passioni, nei loro timori, nei loro momenti melanconici; la regia è molto abile nell’alternare scene “forti” a momenti intimi di riflessione e di calda amicizia.

C’è però qualcosa di profondamente falso e sbagliato in questo serial, nonostante la sua “facciata” di realismo. Ragazze e ragazzi che cambiano facilmente partner in funzione dell’ultimo desiderio o semplicemente per ripicca, maschi violenti, ragazze tossicodipendenti, finiscono inevitabimente per corrodere la loro sensibilità, diventano ruvidi e intolleranti, in preda alle loro passioni e in quell’alternanza di situazioni, presenti nel serial, dove la sessualità prende le sue forme più selvagge, ad altre dove c’è tenerezza, affettuosa amicizia, c’è in realtà molta letteratura. Questa terza interpretazione del serial è probabilmente quella giusta. Questo andare sopra le righe, queste trasgressioni esagerate, sono volute dall’autore, che non si pone problemi morali ma solo artistici,  per cercare di cogliere quella che è l’essenza, secondo lui, dell’essere adolescenti. Vuole esprimere una sensibilità fragile ed eccitata, dove malinconia, abbandono nel nulla, stordimento, tenerezza, sono presenti tutti nello stesso momento. E’ proprio in questo tipo di rappresentazione che il serial dà il meglio di se’. Ma si tratta comunque di letteratura pericolosa perché lascia intendere che questi ragazzi riescano a mantenere il controllo di loro stessi in queste situazioni estreme e possano dire “smetto quando voglio”. La realtà è ben diversa: l’uomo e la donna sono fatti di creta malleabile e vengono trasformati dalle loro stesse azioni. L’adolescenza è il momento della costruzione di se stessi, di tenersi pronti ad affacciarsi nel mondo degli adulti. Al contrario, nei ragazzi della fiction, non c’è alcuna progettualità ima conta solo il presente da “sentire” usando gli altri come strumenti, in un soggettivismo assoluto.

Esemplare è la storia di Kat, a ragazza extra-large che per molto tempo ha sofferto per non esser oggetto di interesse da parte dei ragazzi. L’offerta di se stessa come cam girl a dei maschi interessati alle sue esibizioni la rende più sicura, decide di andare a scuola con vestiti provocanti e alla fine qualche ragazzo la desidera, ma solo in un certo modo. Lei dice di aver finalmente realizzato se stessa, considera i ragazzi ormai solo degli sciocchi. Ma cosa ha ottenuto in cambio? Di essere usata solo come passatempo per una serata.

Il serial è disponibile su SKY Atlantic

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Euphoria
Paese USA
Etichetta
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
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