ADOLESCENCE

20254 episodi di 60 min14+ , Adolescenti

Un ragazzo di tredici anni viene accusato di aver ucciso a coltellate una sua compagna di scuola. Il serial analizza il comportamento degli adulti posti di fronte a fenomeni che non comprendono. Stimolante ma incompiuto. Su Netflix

Il racconto si sviluppa in quattro episodi, tutti realizzati secondo la tecnica del piano-sequenza (ogni episodio è costituito da un’unica ripresa senza interruzioni).
Nel primo episodio, in una cittadina dello Yorkshire (U.K.), l’ispettore capo Bascombe effettua una irruzione nell’abitazione della famiglia Miller, con l’obiettivo di arrestare il loro figlio tredicenne Jamie, accusato di aver accoltellato e ucciso Katie, una sua compagna di scuola. Il ragazzo si proclama innocente e il padre accetta di farsi garante di suo figlio. Durante l’interrogatorio la polizia mostra a Jamie e al padre le prove a loro disposizione. Su Instagram ci sono commenti offensi del ragazzo verso Katie ed esiste anche un filmato ripreso da una videocamera di sorveglianza dove si vede Jamie che picchia la ragazza con violenza.

Il secondo episodio si svolge nella scuola media del ragazzo. L’ispettore, in cerca del coltello che ha causato il delitto, interroga, senza successo, i compagni dei due ragazzi. Solo alla fine Ryan, uno degli amici di Jamie, dopo un inutile inseguimento, confessa di essere lui il proprietario del coltello che è stato utilizzato

Il terzo episodio si svolge all’interno del centro di accoglienza minorile in cui è stato rinchiuso Jamie. Assistiamo al lungo interrogatorio a cui è sottoposto il ragazzo da parte della psicologa Briony che cerca di conoscerlo meglio per comprendere le sue intime motivazioni. Jamie alterna momenti nei quali si mostra disposto ad aprirsi alla dottoressa ad altri dove si chiude a riccio e diventa aggressivo.

Nel quarto episodio ci troviamo nella casa dei coniugi Eddie e Manda Miller dove è presente anche la figlia adolescente Lisa. È il giorno del cinquantesimo compleanno di Eddie e la famiglia cerca di trovare un momento di serenità ma presto si accorgono che sul fianco del furgone di Eddie, parcheggiato davanti alla loro casa,  è stata scritta con uno spray una parola ingiuriosa. Eddie perde il controllo e va su tutte le furie…


Valori Educativi



Il serial denuncia ma non costruisce. Denuncia anche male perché accenna ma non approfondisce il tema dei rapporti fra gli adolescenti di oggi e i media e dell’origine del loro istinto alla violenza.

Pubblico

14+

La tecnica del piano sequenza contribuisce a dare a tutto il serial un tono angosciante e claustrofobico

Giudizio Artistico



La tecnica del piano-sequenza è stata messa in opera in modo eccellente. La scelta di raccontare emozioni senza mostrare i fatti né interpretarli e di guardare gli adolescenti dalla “finestra” finisce per impoverire la potenza del racconto. Il terzo episodio, incentrato sulla lunga intervista al piccolo Jamie, ha messo in evidenza un potenziale grande attore: Owen Cooper.

Cast & Crew

Our Review

 

 

Perché Adolescence è un serial destinato solo agli adulti (e non a tutti gli adulti)

 

Tredici


Argomento che vince non si cambia. Netflix era riuscito a generare scandalo, interesse e quindi successo di pubblico nel 2017 con la serie Tredici che parlava di un’adolescente che aveva tredici motivi per suicidarsi. Ora prova nuovamente ad affondare il coltello dello scandalo nella carne tenera dell’adolescenza parlando di un tredicenne accusato di aver ucciso a coltellate una sua compagna di scuola. Come osserva il neuropsichiatra Stefano Vicari, che ha commentato la serie su Famiglia Cristiana del 6 aprile: Gli adolescenti biologicamente non hanno la capacità di pensare alle conseguenze dei loro atti. In loro c’è impulsività.

Gli adulti unici protagonisti

Ma se Tredici,  del 2017, esplorava la vita, i comportamenti degli adolescenti, in questo Adolescence i ragazzi e le ragazze che fossero invitati a vederlo si potrebbero perfino annoiare perché tutti gli eventi narrati sono visti nella prospettiva degli adulti. Ci sono tre protagonisti nel serial: l’ispettore Bascombe nei primi due episodi; nel terzo la psicologa che interroga a lungo Jamie e nel quarto il padre Eddie Miller.  Alla fine di questi episodi sono proprio questi gli adulti che piangono o mostrano di esser rimasti sconvolti. Il padre perché crede di non esser stato troppo vicino al figlio; la psicologa perché ha scoperto in Jamie un animo instabile e tormentato. Anche l’ispettore, nel secondo episodio guarda ma non comprende il comportamento dei ragazzi che risultano reticenti, insolenti, crudelmente derisorii, in un caso anche violenti e si apparta un momento da solo nella sua macchina, incapace di decifrare quello che ha visto e sentito.

Gli adolescenti e i social media

Adolescence

Nel serial si parla dei rapporti fra gli adolescenti e i social media ma ancora una volta il tema non è “vissuto” ma solo raccontato. Su questo tema, così attuale, disponiamo ormai di ottimi lavori e possiamo dire c’è stato un significativo contributo da parte della RAI (ora RaiPlay) che ha esplorato il tema in tutte le angolature. Basterebbe ricordare Crush- La storia di Stella  per il Sexting; Crush – la storia di Matilde per lo stalking; il serial Nudes per il Revenge Porn, La bambola di pezza per il grooming.

Si tratta di lavori che affrontano temi delicati ma si concludono con una presa di coscienza del problema da parte dell’adolescente che esprime la volontà di non ripetere più determinati errori. Sono lavori che si prestano a svolgere una funzione educativa nei confronti di un pubblico giovanile.  Adolescence,  al contrario, non ha nulla di positivo da proporre e accenna a insolite forme di deviazione, sottoculture nate prevalentemente online, molto poco note in Italia, come Manosfera, Redpill e Incel. Si tratta di ideologie misogine che sottendono una profonda frustrazione e che innescano ribellione, rabbia, a volte violenza.

Non per tutti gli adulti

Abbiamo detto all’inizio che Adolescence è adatto a un pubblico adulto e forse non per tutti gli adulti. In effetti la tecnica narrativa del piano-sequenza costringe lo spettatore a restare intrappolato a lungo nello stesso incubo dei coniugi Miller, nelle stesse angosce della psicologa che interroga il ragazzo.
Il serial diventa quindi opprimente per le persone più sensibili e se è vero che la pornografia è un genere che punta tutto sulla scabrosità delle immagini, in questo caso si può parlare di pathos-grafia.

Il trionfo della psicologia

La psicologia è la soluzione per tutti i problemi. Jamie è intervistato da due psicologhe in momenti diversi. La signora Miller, davanti ai suoi familiari, sentenzia: “Bisogna risolvere il problema di oggi, come ci ha detto la terapeuta”. Perfino la tranquilla vita di provincia che conduce questa famiglia ha bisogno di una psicologa. Nell’impostazione data al film, l’essere umano non segue principi, non sviluppa vocazioni, non coltiva virtù, ma è un meccanismo che deve venir periodicamente “oliato” con una visita dal terapeuta. Sorge spontanea una domanda: se i coniugi Miller sono così attenti a loro stessi tanto da sentire la necessità di una terapia di coppia, perché non hanno esercitato il naturalissimo istinto materno (o paterno), dettato dal loro amore per il figlio e non si sono accorti delle problematiche di cui soffriva Jamie?

 

Autore

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese UK
Tipologia
Tematiche (generale)
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