GEORGE FOREMAN – CUORE DA LEONE
La storia vera di George Edward Foreman che, proveniente da una famiglia numerosa e poverissima, divenne due volte campione del mondo dei pesi massimi: la seconda volta come il più anziano della storia della boxe. Disponibile su Netflix.
George appartiene ad una famiglia molto povera: primo di quattro fratelli, vive una situazione di estrema povertà ma grandissima dignità donatagli dalla madre, donna di fede incrollabile. Purtroppo per la sua indole eccessivamente aggressiva e non facile da domare, si ritrova spesso nei guai: non basta tutta la sua buona volontà, per nulla apprezzata anche a livello scolastico.
La sua rabbia lo spinge a delinquere e quando si rende conto di essere caduto parecchio in basso (è costretto a nascondersi in uno scarico fognario per impedire al cane poliziotto di individuarlo dopo un tentativo di rapina) capisce che deve darsi da fare per non perdersi del tutto. La sua buona volontà, però, non basta e anche quando si ritrova a frequentare un corso di avviamento al lavoro sfoga la sua rabbia per l’ingiustizia subita: gli rubano le scarpe che con enorme sacrificio la propria madre gli ha regalato.
È allora che uno dei responsabili del centro di avviamento al lavoro, Doc Broadus (Forest Whitaker) notando la sua stazza fisica e la rabbia che si porta dentro, gli propone di impegnarsi nella boxe offrendosi di allenarlo. Non sarà facile, ma l’amicizia e la complicità che si instaura tra i due gli permetterà di diventare due volte campione del mondo dei pesi massimi: e la seconda volta in un modo del tutto straordinario.
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L’ultra settantenne Forrest Tucker (Robert Redford) colleziona una rapina in banca dopo l’altra, conquistando le sue vittime con un sorriso indimenticabile.
Tutta la vicenda si svolge all’interno del quartiere residenziale di una non meglio individuata città americana, con i suoi bei viali alberati su cui si affacciano lindi e curati giardini di villette monofamiliari; vediamo i suoi abitanti che li percorrono facendo lo jogging o si scambiano saluti di cortesia attraverso le siepi di recinzione, fra il taglio dell’erba e la potatura delle rose della specie "american beauty".
Zampa di Giaguaro è un giovane cacciatore Maya, figlio del capo del suo villaggio. La sua vita viene sconvolta dall’arrivo di guerrieri della città vicina, che uccidono molte persone e rapiscono le rimanenti per venderle o offrirle in sacrifici ai loro dei. Zampa di Giaguaro riesce inaspettatamente a fuggire: si scatena una caccia all’uomo senza esclusione di colpi. Ma Zampa di Giaguaro ha una spinta in più: la moglie –incinta in stato avanzato- si è nascosta con il primo loro bambino in una specie di profondo pozzo naturale, da cui ella non potrà uscire se lui non la aiuta.
Gianni è un giovane padre (Kim Rossi Stuart) che non ha mai voluto essere padre. La donna che amava aveva solo 19 anni quando era morta dando alla luce un bambino, Paolo, nato tetraplegico spastico. Gianni non lo ha mai voluto vedere e Paolo (Andrea Rossi) é stato allevato dalla sorella della madre. Ora il ragazzo ha 15 anni e Gianni accetta di accompagnarlo all'estero in una clinica specializzata.
Known For George Tillman Jr.
Valori Educativi
La fede incrollabile della mamma del protagonista. La determinazione nel raggiungere i propri obiettivi. L’impegno che accompagna il desiderio di cambiare vita quando sembra tutto essere perduto. La capacità di chiedere perdono per il male fatto. La conversione di vita.
Pubblico
10+Alcune scene di rabbia e violenza (non solo quelle durante gli incontri di box). Il protagonista tradisce la propria moglie e si risposa (pratica ammessa in un contesto protestante quale è quello che fa da sfondo al film).
Giudizio Artistico
La sceneggiatura appare un pochino lenta. Probabilmente in meno tempo si sarebbe avuto lo stesso risultato. Gli attori non brillano, ma fanno il loro lavoro nel portare su schermo una storia avvincente
Cast & Crew
Regia
George Tillman Jr.
Our Review
Si sa, un film sulla boxe non necessariamente può piacere a tutti: ma se lo sport è fatto seriamente allora anche la boxe ha la sua capacità di mitigare gli animi più indomabili. Ad oggi, quelli di George Foreman sono considerati, nella boxe, gli incontri più leggendari della storia di questo sport.
Come di consueto nei film che trattano storie vere e contemporanee, al termine, prima dei titoli di coda, sullo schermo si vedono foto o filmati che presentano i veri protagonisti da cui è tratta la storia: e anche nel nostro caso è così. Ed è nei titoli di coda che è incasellata la frase succo della storia del protagonista: «Ciò che conta è il modo in cui ci comportiamo fuori del ring». E il nostro protagonista lo ha imparato rendendosi esempio per gli altri.
Il nostro protagonista si porta dentro una rabbia che sì gli permette di arrivare a conquistare il titolo del mondo ma che non riuscirà, però, a placare. Ci vorrà, come raccontato nel film, tutta la grazia di Dio: intensa e forte la scena della sua conversione che mostra tutte le caratteristiche di matrice protestante (molto sentimento e forza di volontà).
Un biopic interessante considerato il soggetto: oltre ad essere un grande e vincente pugile, infatti, nella vita divenne anche pastore di una chiesa protestante.
Foreman, stando a quanto presentato nel film, non è stato solo un uomo che ha combattuto con gli altri, ma si è distinto nella vita con scelte che lo hanno portato ad essere un uomo di grande carità e attenzione verso il prossimo. Degne di nota anche le due scene in cui va a chiedere perdono alla moglie per averla fatta soffrire con i suoi tradimenti e al suo avversario (e poi amico fino alla fine) Muhammad Alì.
Il film, il cui titolo originale è nell’inglese Big George Foreman, riporta alla mente, almeno nella seconda parte, Warrior (di Gavin O’Connor) in cui uno dei combattenti riesce ad ottenere il titolo mondiale di MMA grazie alla forza di volontà che lo accompagna per difendere la propria famiglia. Altri film su questa scia sono Cinderella Man. Una ragione per lottare e Brian Banks – La partita della vita.
Per il resto il film richiama alla mente sia i Christian movies americani di cui però non ha tutte le caratteristiche (non per altro perché quella di Foreman è una storia vera) che i grandi classici a tema boxe: si passa dalla sempreverde saga di Rocky ai più recenti Creed. Nato per combattere, Creed II e Creed III.
Un film consigliato perché trasmette valori positivi lasciando, nell’animo di chi lo guarda, un sentimento di speranza e di fiducia: mai arrendersi perché, con la grazia di Dio, si possono raggiungere risultati altrimenti impossibili.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
| Etichetta | |
|---|---|
| Paese | |
| Tematiche (generale) | Sport |
| Tipologia | |
| Titolo Originale | Big George Foreman |
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