LAVAGNE

Siamo nel Kurdistan Iraniano. Alcuni uomini si incamminano lungo sentieri impervi e polverosi, nell'arida regione montagnosa posta al confine con l'Irak. Si portano curiosamente delle lavagne sulle spalle. Si tratta di maestri che si spostano da un paese all'altro in cerca di qualche ragazzo che voglia imparare a scrivere in cambio di pochi soldi o anche, alla fine, di un tozzo di pane. I villaggi risultano spesso abitati solo da donne e da vecchi, a causa della persecuzione della polizia iraniana contro i curdi.

Valori Educativi



Nell’estrema povertà, gli uomini trovano il modo di aiutarsi l’un l’altro

Pubblico

10+

I bambini sono costretti a fare del contrabbando

Giudizio Artistico



Un bel soggetto un po’ troppo diluito

Cast & Crew

Our Review

I maestri cercano caparbiamente di convincere tutti quelli che incontrano del fascino del sapere e della cultura ma l'umanità che percorre questi sentieri ha problemi di vitale sopravvivenza da risolvere: gruppi di adolescenti trasportano materiale di contrabbando rischiando la loro vita per pochi spiccioli; un gruppo di anziani curdi cerca di passare clandestinamente il confine per tornare alla loro terra natia, in Irak.

Restano a lungo impresse nella memoria le immagini, cariche di dolente poesia, di quelle lavagne "dotate di gambe" che s'inerpicano per i sentieri di montagna. E' anche bello ricordare la calda umanità dei protagonisti che, in situazioni di miseria e di persecuzione, ci mostrano come in nessun momento abbandonano la gentilezza dei rapporti fra di loro, l'impegno a soccorre il compagno ferito o malato, il rispetto delle tradizioni del loro popolo o la grande fede religiosa.

Il film si sofferma (molto utilmente per noi occidentali corrosi dal consumismo) sull'utilità ed il valore dei semplici oggetti. Le lavagne servono a molti usi: come letto per trasportare un ferito, come porta per una improvvisata stanza nuziale, come legno per fasciare una gamba contusa; le noci, unico alimento per il viaggio degli di anziani curdi, servono anche come palline per semplici passatempi.

Il paesaggio sempre uguale, i pochi oggetti utilizzati, le storie essenziali dei personaggi, costituiscono il linguaggio poetico della la ventenne regista,figlia del più famoso Mohsem, il quale, proprio perché semplice, risulta tanto più efficace ed intelligibile.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Takhté Siah
Paese IRAN Italia Giappone
Etichetta
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