TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE – THE SOUND OF MUSIC
Il film del 1965 è ispirato all’omonima commedia musicale teatrale ed è considerato tra i film più visti della storia del cinema. Ispirato al romanzo autobiografico di Maria Augusta Von Trapp The Story of the Trapp Family Singers. Una commedia musicale che è un capolavoro senza tempo con 10 Nomination e 5 Premi Oscar vinti nel 1966. Disponibile su Amazon Prime, Youtube, Apple tv, Disney+.
Salisburgo (Austria) 1938. La giovane orfana Maria, una ragazza carica di vita, è un’aspirante novizia che però non riesce a contenere i suoi eccessi e si mostra incapace di vivere le esigenze della vita religiosa.
Per mettere alla prova l’autenticità della sua vocazione, di cui non poche suore dubitano, la superiora del convento, decide di mandarla per tutta l’estate a casa del comandante dell’ex Marina imperiale austriaca, Georg Ritter von Trapp, un vedovo con 7 figli a cui badare come istitutrice. I ragazzi (5 femmine e 2 maschi tra i 5 ai 16 anni) si dimostrano particolarmente vivaci nonostante, in presenza del padre, sottostiano ad una disciplina di tipo militare. Il padre impartisce loro un’educazione da caserma non conoscendo altro modo per avere a che fare con i figli, probabilmente per l’assenza di una figura materna capace di mediare tra loro.
Approfittando di un periodo di assenza del comandante (la stessa sera che lei arriva nella loro casa, lui riceve un telegramma in cui gli è ordinato di presentarsi il giorno dopo urgentemente a Vienna) tra i ragazzi e la giovane istitutrice si instaura un rapporto profondo e carico di allegria e complicità. Al rientro in famiglia, accompagnato dalla affascinante e ricca baronessa viennese Schraeder (che aspira a diventare sua moglie), dopo un iniziale disappunto – che spinge il comandante a decidere di mandar via la giovane ed eccentrica istitutrice – si rende conto dell’effetto positivo avuto sui ragazzi e, tornando sui suoi passi, le chiede di restare ancora con loro.
Con l’andare del tempo, il comandante (che ne frattempo deve fare i conti con i contrasti politici dovuti alla sempre maggiore invadenza nazista in Austria) avverte una iniziale attrazione nei confronti della giovane istitutrice. Il sentimento, che è reciproco, è però contrastato dalla baronessa che induce, con furbizia, l’ingenua Maria ad allontanarsi furtivamente dalla casa senza salutare nessuno.
I dubbi sulla sua vocazione, a questo punto, attanagliano l’animo di Maria che si confida con la superiora della comunità. La materna e saggia superiora, allora, per aiutarla, la invita ad andare a fondo a quelli che sono i suoi sentimenti e così le dice di tornare a casa Von Trapp per continuare il suo servizio: qui, Maria, si rende conto che, in sua assenza, il comandante ha annunciato il suo matrimonio con la baronessa…
Valori Educativi
L’unione della famiglia. L’educazione fatta con amore al posto della repressione. La ricerca sincera della propria vocazione. Lo spirito patriottico manifestato dal desiderio della difesa della patria contro il tiranno invasore. Il coraggio di opporsi all’ingiustizia.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Un musical che nonostante le tre ore scorre con piacere, divertendo, spingendo chi lo guarda a canticchiarne le canzoni divenute un classico di ogni tempo. Il film mostra tutte le caratteristiche di un capolavoro e resta tale anche nella versione italiana (con i testi tradotti invece che tenendo i testi nell’originale inglese). Julie Andrews conferma la bravura mostrata in Mary Poppins.
Cast & Crew
Regia
Robert Wise
Our Review
Gli eccezionali paesaggi delle Alpi Austriache in apertura e chiusura, ci danno una precisa connotazione geografica a quanto raccontato nel film. A questo si aggiunge la cornice storica che permette, a quella che solo all’apparenza potrebbe sembrare una favola troppo mielosa, di essere contestualizzata in un momento preciso: quello dell’avanzata del nazismo nel territorio austriaco come preannuncio della Seconda Guerra Mondiale.
Una favola, certamente, capace di trasmettere un messaggio preciso – che nel titolo italiano (Tutti insieme appassionatamente)è chiaro –, che comunica un modo di fare, oltre ad essere in grado di ottenere il plauso anche di chi non è tanto attratto da questo genere di film.
Eppure, il film – 5 premi Oscar nel 1965 (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sonoro, Miglior Colonna Sonora, Miglior Montaggio) e un David di Donatello (1966) per la Migliore Attrice Straniera a Julie Andrews – è (scusate la banalità!) davvero bello. Piace la storia, le musiche, il desiderio di sapere quale sarà la sorte di Maria, chiave di volta di tutto l’arco narrativo: «Cosa potremmo fare di Maria? Prendere l’acqua in mano non si può…» canta ad inizio film l’esilarante gruppetto di suore incapace di definire un carattere così vivace e colorato da tenere in sé tutte le sfumature dell’arcobaleno dell’animo umano.
E da qui ne viene uno dei temi del film: la ricerca della propria vocazione come ricerca della gioia (che, nel film, è donata a piene mani). La giovane Maria cerca di capire se la sua strada sia quella religiosa e mostra bene tutto il dramma di chi deve comprendere. Possiamo dire che arrivando fino alla fine del film si coglie la maturazione dei personaggi: la scanzonata istitutrice riesce ad essere una buona madre nei confronti di figli non suoi (si coglie qui la bellezza della gratuità della maternità nei confronti di questi orfani) e una moglie fedele nei riguardi un marito nelle decisioni estreme causate dagli eventi politici che avrebbero segnato la serenità di tutta la famiglia. Il marito che, seppur all’inizio si mostri esageratamente autoritario (pensa di poter gestire una casa con sette figli come fosse una caserma) è capace di mostrarsi un uomo tenero, disponibile, pur restando fermo nella verità e nella condanna verso un sistema politico che riconosce essere crudele (e lo dimostra anche nella scena finale in cui, in un modo di fare paterno, assumendosi il rischio di quanto fa, propone al giovane nazista di cambiare perché vede in lui del buono: «Vieni con noi… Tu non sarai mai come loro»).
È bello anche lo scontro che c’è tra i due personaggi principali, Maria e il comandante che mostrano, entrambi, due caratteri decisi e forti. Tanto per dare un assaggio, basti pensare alla scena dell’arrivo in villa di Maria. Alla pretesa del comandante di chiamare tutti, in casa utilizzando un fischietto, lei dice: «Si fischia ai cani, ai gatti, ma non ai ragazzi. E certamente non a me: sarebbe troppo…umiliante» e quando poi lui chiede: «Fraulein, lei aveva tendenze così sovversive anche al convento?» senza esitare risponde, irridendolo: «Oh, molto di più!». Se poi pensiamo che questo primo incontro si conclude con un fischio rivolto al Comandante aggiungendo «Non conosco il segnale per lei…» con l’ilarità dei ragazzi presenti, ci rendiamo conto anche del livello di simpatia capace di suscitare una così originale e allegra brigata.
Tre ore di film che scorrono con musiche che ti restano in testa perché significative, vivaci, romantiche, passionali. E il livello della musica non scade neanche quando è quella liturgica che presenta atmosfere ieratiche d’altri tempi, di monasteri impegnati a lodare Dio con il canto e in cui la spiritualità e la preghiera, sia essa contemplativa o attiva, appare nella freschezza della sua bellezza.
Il film è capace di suscitare, in chi lo guarda, un desiderio di pulito, di purezza, anche nelle scene di tenerezza: dallo stare tutti insieme nello stesso letto al momento dello spaventoso temporale, al primo bacio dell’ancora troppo giovane prima figlia (Liesl), fino ad arrivare ad una dichiarazione d’amore di cui sembriamo aver dimenticato la bellezza, abituati ad una moderna filmografia troppo interessata a mostrare tutto quanto rubi il tempo all’innamoramento.
Il film tocca anche dei momenti drammatici che non riportiamo per evitare di spoilerarne l’intera trama: insomma: ce n’è per tutti!
Tra i vari brani musicali presentati nel film, tanto per citarne alcuni, ci piace ricordare Quindici anni – quasi sedici, Edelweiss, Le cose che piacciono a me, Il suono della musica e due classici per l’infanzia: Do-Re-Mi e Il pastore che pascolava.
Un successo ai tempi ed un successo ancora oggi: pensate che fu prodotto al costo di 8,2 milioni di dollari mentre l’incasso fu di 286,2 milioni di dollari: il sesto film con maggiore incasso nella storia del cinema.
A tutti ne consigliamo la visione in famiglia, magari in un pomeriggio in cui si decide di non uscire ma di stare insieme a casa Tutti insieme appassionatamente.
Autore: Enzo vitale
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