Non ti muovere
Timoteo, chirurgo affermato e felicemente sposato ma annoiato da una vita per lui senza emozioni, ha un rapporto passionale con una donna di umili origini, resa fragile da un doloroso passato
Margaret Mazzantini
Valori Educativi
Un uomo, diventato arbitro del destino di una donna e di un bambino che sta per nascere, non sa assumersi le sue responsabilità
Pubblico
DiseducativoPer atti di violenza sessuale, rapporti amorosi espliciti e i disvalori che vengono trasmessi
Giudizio Artistico
Ottima padronanza della macchina da presa, sceneggiatura robusta, eccezionale interpretazione di Penelope Cruz
Cast & Crew
Sceneggiatura
Margaret Mazzantini
Our Review
Visione dall'alto di una strada bloccata da macchine poste di traverso. La pioggia precipita giù fitta. Primo piano di un casco di motorino con i lacci aperti. Un'autoambulanza porta via una giovane ragazza. Inizia così la seconda prova di regista di Sergio Castellitto che ha portato sullo schermo il libro omonimo, premio Strega 2002 di Margaret Mazzantini, qui nelle vesti di co-sceneggiatrice. Timoteo, chirurgo nell'ospedale dove è stata portata la ragazza ferita, scopre che si tratta di sua figlia. Resta lunghe ore ad attendere fuori dalla sala operatoria ed intanto, solo ed impotente davanti ad un destino che non può condizionare, sente il bisogno di confessare a sé stesso un evento accaduto 15 anni fa, quando sua figlia non era ancora nata e lui si era trovato, in piena estate, con la macchina in panne, alla periferia di Roma. Un donna modesta e neanche attraente lo aveva invitato nella sua casa abusiva, soffocata da palazzoni in costruzione, perché potesse fare una telefonata. Timoteo, annebbiato da un eccesso di alcool, se ne era impossessato brutalmente, senza una parola. Quando poi era ritornato alla sua splendente villa al mare, dalla sua bella moglie, giornalista impegnata e con poca voglia di avere figli, risucchiato dagli impegni mondani della società di cui fa parte, aveva sentito nostalgia per quella attrazione primitiva ed era ritornato più volte a compiere quel silenzioso rituale finché, scoperta che non smettiamo mai di riscoprire, si era accorto che sulla sessualità aveva attecchito il sentimento e che dentro quel corpo c'era la fragile e dolorosa umanità di una donna troppo sola. Timoteo ama Itala, come lui le dichiara? La mia risposta è No. Timoteo mantiene sempre la distanza di un uomo che ha e che può, né rinuncia alla sua superiorità quando le regala quelle scarpette rosse che le piacciono tanto; meglio piuttosto parlare di compassionevole empatia, struggente rimorso verso quella testimonianza vivente della sua incapacità di prendere una decisione. Era iniziata così per lui una doppia vita fatta di sotterfugi e bugie, al punto da aspettare un figlio da entrambe le donne.
La narrazione deve fermarsi qui per non svelare altri particolari.
Non mi stupirei se le donne si arrabbiassero molto nel vedere questo film: al solito maschio ipocrita e debole, che rivolge tutta la sua spontaneità ed il suo desiderio verso l'amante, mentre condivide con la moglie solo carriera e famiglia, si contrappone una donna che ne resta sempre emotivamente dipendente, senza riuscire ad avere uno scatto d'orgoglio risolutivo.
Occorre dire che, a differenza di tanti film basati sul triangolo amoroso, qui non c'è alcuna voglia da parte di lui di risolvere la situazione, di prendere una decisione sia pur dolorosa ma a beneficio di tutti. Ad un certo punto della storia l'onesta Italia, appena saputo che la moglie di lui sta aspettando un figlio, si domanda se il Signore li potrà mai perdonare. Nessun dubbio traspare invece in Timoteo, che oltre a dichiarare che Dio non esiste, non sente la necessità di giustificarsi davanti a nessuno.
Claudia Gerini rende molto bene l'immagine di una donna moderna impegnata nel proprio lavoro ma apprensiva quando deve educare sua figlia.
L' interpretazione di Penelope Cruz è eccezionale e forse confermerà la regola che per vincere un premio occorre imbruttirsi. Il personaggio di Penelope è autoconsistente: ad ogni battuta che dice si percepisce il suo doloroso passato e si intravede il suo tragico destino.
Non così per Castellitto, il cui personaggio non è messo a fuoco nelle sue vere motivazioni. Per la suo senso di noia della vita e la ricerca di sensazioni forti, si potrebbe disturbare anche il nichilismo dello "Starniero" di Camus, ma sarebbe andare oltre le intenzioni della stessa autrice. Più realistico fare riferimento al solito italiano infedele e debole impersonato da Gassmann e Tognazzi in tante commedie all'italiana; solo che in questo caso il tono è terribilmente melodrammatico (si entra e si esce continuamente da una sala operatoria) e lo stereotipo è stato leggermente modernizzato: lo si vede sopratutto in quell' atteggiamento composto e politically correct fra i coniugi …( ma le belle litigate di una volta?).
Molto efficace invece Castellitto come regista: mostra di aver colto, con intuizioni visive originali e con una realizzazione molto curata, lo spirito delle pagine del romanzo della moglie.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Non ti muovere |
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Paese | Italia Spagna Inghilterra |
Etichetta | Non classificato |
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