LA RICERCA DELLA FELICITA’
S. Francisco, 1981: Ronald Reagan appare alla televisione e ricorda a tutti gli americani che bisognerà tirare la cinghia ancora a lungo per superare la depressione economica. Chris Gardner ha all'epoca trent'anni e cerca di vivere (sopravvivere) vendendo porta a porta apparecchiature mediche. Non ci sono i soldi per pagare l'affitto, le tasse, l'automobile e la scuola del figlio di 8 anni. E' riuscito a esser selezionato per un corso di broker ma il corso è gratuito e per di più sua moglie lo ha abbandonato con il figlio da mantenere....
Overbrook Entertainement
Escape artists
COLUMBIA PICTURES CORPORATION
Valori Educativi
Grande senso della paternità del protagonista e serenità nell’affrontare le difficoltà senza rancore per nessuno
Pubblico
10+Alcune scene di tensione familiare
Giudizio Artistico
Ottima recitazione di Will Smith che da solo sostiene tutto il film. Sceneggiatura non brillante e fotografia modesta
Cast & Crew
Produzione
Overbrook Entertainement
Escape artists
COLUMBIA PICTURES CORPORATION
Regia
Gabriele Muccino
Sceneggiatura
Steve Conrad
Our Review
Due poliziotti bussano alla porta di Chris per invitarlo a pagare una serie di multe arretrate: lui firma un assegno ma viene trattenuto lo stesso per una notte in prigione per il semplice motivo che occorre aspettare il mattino seguente per verificare la copertura del conto. Chris si trova da un giorno all’altro senza un soldo in banca perché lo stato ha esercitato il suo diritto di prelievo forzoso per contribuenti morosi, senza curarsi delle conseguenze su chi è già indigente: sono tutti segni di un’ America dura, senza protezione sociale. E’ dura anche con chi deve conquistarsi l’accesso al mondo del lavoro: un’azienda può permettersi di organizzare corsi/workshop per broker senza nulla pagare agli alunni anche se grazie alle loro esercitazioni “dal vivo” riesce ad acquisire lucrosi contratti.. Ma c’è anche l’ America dei rapporti cordiali e informali, dove si ci si da subito del tu e magari si invita un quasi sconosciuto ad andare assieme a lo stadio.
Tutto questo bene e questo male dell’ America si nota molto bene perché è il regista Muccino che da italiano, le ha notate per primo. Alla sua prima esperienza non più autoriale ma da regista professionista il nostro Gabriele è riuscito comunque ad infilare, in tanta americanità, un po’ di linfa italiana. Come non ricordare, in questo giovane padre con il figlio che vagabonda per le strade in cerca del suo apparecchio medico rubato, il nostro glorioso Ladri di biciclette (1948)? Il riferimento è chiaro anche in quel modo realista, senza patetismo di raccontare la storia, mantenendo al contempo sempre tese le corde della nostra commozione.
C’è anche una goccia del Benigni di La vita è bella (1997) e del suo modo di trasfigurare la realtà: Chris, per non spiegare al figlio che quella notte dovranno dormire nei bagni della metropolitana, gli racconta di mostri preistorici e di grotte dove bisogna correre a nascondersi.
Will Smith è il protagonista assoluto ed è molto bravo proprio perché non fa il divo ma si immedesima in questo giovane di colore che coltiva un grande sogno mentre cerca di schivare i colpi delle avversità.
E’ bravo e piace perché ci trasmette il calore della sua paternità (che va oltre la finzione, visto che Christopher è realmente suo figlio) che non è generica affettuosità ma essenza del proprio essere: senza suo figlio, qualunque cosa accada, lui semplicemente non è. Ma c’è qualcosa in più che rende attraente il suo personaggio: di fronte ai colpi delle avversità spesso causate dall’indifferenza degli altri, lui non va in escandescenze e la violenza gli è estranea: rispetta tutti, compresa l’autorità e la serenità che riesce a mantenere rivelano una fiducia di fondo verso il resto del mondo e il suo prossimo.
A giudicare da successo in USA e ora qui in Italia, il film sta colpendo al cuore anche se la sceneggiatura scivola spesso nella banalità dei dialoghi e la fotografia è modesta.
Nei titoli di testa viene ricordato che il vero Chris, a cui il film si è ispirato, continua ancora oggi guadagnare milioni di dollari. Dispiace che anche alla fine rispunti quell’ America che giudica una persona in base a quanto riesce a guadagnare: ci sembra di intravedere ancora Muccino impegnato nel suo sforzo di conciliare il suo retaggio italiano con questo mondo così diverso.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Pursuit of Happyness |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyOro |
Tematiche-dettaglio | Valore della Famiglia |
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