Nella libreria di Alessandria d'Egitto Tolomeo, luogotenente di Alessandro, ormai vecchio, inizia a dettare la vita del condottiero macedone. Racconta di vittorie gloriose, di avventurose spedizioni fino ai confini dell'India ma anche delle ribellioni dei suoi generali, delle trame di sua madre Olimpia, dell'ingombrante ricordo di suo padre Filippo, molto amato dal suo popolo.
Tutta la vicenda si svolge all’interno del quartiere residenziale di una non meglio individuata città americana, con i suoi bei viali alberati su cui si affacciano lindi e curati giardini di villette monofamiliari; vediamo i suoi abitanti che li percorrono facendo lo jogging o si scambiano saluti di cortesia attraverso le siepi di recinzione, fra il taglio dell’erba e la potatura delle rose della specie "american beauty".
New York, anni trenta. I Dorfman sono una numerosa famiglia ebrea che vive nel Bronx. Hanno uno zio, Phil, che si è trasferito a Hollywood e ha avuto successo come produttore. Suo nipote Bobby, non trovando molte opportunità a New York (se non quelle che gli offre il fratello Ben, legato alla malavita) decide di trasferirsi in California. Lo zio inizia a dargli qualche lavoretto e prega la sua segretaria, Vonnie, di fargli conoscere la città. I due giovani iniziano a frequentarsi e fra loro sboccia l’amore. In realtà Vonnie è combattuta perché da un anno è l’amante segreta dello zio Phil, che sembra deciso a lasciare la moglie per vivere con lei…
Renato (Kim Rossi Stuart) vive in modo precario del suo lavoro di cameramen in una casa modesta assieme ai suoi figli Tommi (Alessandro Morace) di 11 anni e Viola (Marta Nobili), appena adolescente. Renato cerca di fare del proprio meglio per portare avanti una famiglia senza una madre, alternando momenti di tenero affetto a scatti d'ira quando i figli non seguono i semplici schemi mentali che si è costruito per loro. Una sera arriva in casa Stefania (Barbora Bobulova) , la mamma dei due ragazzi, che supplica di venir perdonata e di poter esser di nuovo accolta in casa.
Frankie, 9 anni, non udente, è un ragazzo sensibile e chiuso in un suo mondo di fantasia: un mondo fatto di avventure e lunghi viaggi in giro per il mondo, che lui conosce attraverso le lettere che scambia con il padre che non ha mai visto, marinaio della marina mercantile. In realtà è la madre che risponde alle sue lettere: il vero padre di Frankie è un violento e la madre non ha mai voluto che i due si incontrassero...
Due ragazzini si azzuffano in un giardino e i rispettivi genitori decidono di incontrarsi per appianare i rancori in modo civile. Ben presto, però, i quattro tireranno fuori le proprie contraddizioni più profonde fino alla massacrante resa dei conti, in cui ognuno si rivelerà per quello che è veramente...
Con allegria si parla di sposarsi. Si, sposarsi alla vecchia maniera: in chiesa e giurando eterna fedeltà. Gli amici di Tommaso e Stefania li guardano increduli quando lui candidamente confessa che se ama veramente Stefania, perchè non dovrebbe impegnarsi in un amore indissolubile? Ma decidere di sposarsi, fare uno o più figli, non vuol dire oggi giorno sprofondare nella banalità di una vita grigia e tranquilla, ma decidere di raggiungere alte vette di eroismo. Tutto si muove contro: il lavoro per il quale, sopratutto nella Milano della Pubblicità dove i due operano, si richiede una dedizione completa ed esclusiva; le strutture di assistenza come gli asili nido nei quali paradossalmente viene data priorità ai figli dei divorziati e le stesse amicizie, incalzano nel prospettare una vita sempre libera ed in cerca di nuove avventure. Infine il colpo finale: una seconda gravidanza. Felicità? No: il crollo delle ultime linee di resistenza. D'Alatri molto bene contrappone alla coppia giovane e disperata, la saggezza della vecchia balia, che ricorda che i Il film non nasconde le tante difficoltà di una coppia di oggi che pur amandosi deve combattere contro temibili avversari ma il tono è di fiduciosa speranza nella tenacia e nella forza dell'amore.
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