THE SESSIONS
Mark O'Brien è un poeta e giornalista di trentotto anni che, a causa della poliomielite contratta da ragazzo, vive in un polmone d'acciaio con poche ore di autonomia per muoversi. Riesce a lavorare, viene accudito da un’assistente e ogni tanto ha un colloquio/confessione con padre Brendan, un sacerdote cattolico. Sensibile al gentil sesso, trova sempre le parole giuste e galanti per esprimersi (anche con poesie) ed ha un desiderio: sa che non riuscirà mai a sposarsi ma vorrebbbe almeno perdere la verginità. Si rivolge allora a una terapista del sesso...
Un uomo paralizzato fin dall’infanzia e che vive in un tubo di acciaio riesce nel suo intento di perdere la verginità grazie al benestare di un sacerdote cattolico e alle prestazioni di una terapeuta del sesso. Il film opera con determinazione un ribaltamento sui valori della persona e del corpo
Valori Educativi
Il film opera un totale ribaltamento di valori: un sacerdote ritiene giusti rapporti fuori del matrimonio e una terapeuta del sesso è considerata una “santa”
Pubblico
DiseducativoAlcune scene esplicite di rapporti sessuali. Sconsigliato per un totale ribaltamento dei valori della persona e del corpo
Giudizio Artistico
Il film si avvale dell’ottima interpretazione dei due protagonisti e mantiene l’obiettivo di un racconto coerente che si attiene ai fatti narrati
Cast & Crew
Our Review
Mark O’ Brien ha 38 anni e fin dall’infanzia, colpito da poliomelite, vive paralizzato dal collo in giù all’interno di un polmone d’acciaio da cui riesce a uscire solo per poche ore.
E’ uno scrittore e un poeta e nonostante la sua condizione mantiene uno spirito arguto e i suoi modi sono sempre gentili. Un’assistente dai modi ruvidi e bruschi lo lava ogni mattina e Mark ha deciso di sostituirla, non senza prima aver chiesto il permesso, lui cattolico devoto, al suo confessore abituale, padre Brendan.
Risponde all’annuncio una giovane ragazza alla quale Mark chiede soprattutto una cosa: che abbia uno spiccato senso dell’umorismo e quando le chiede se ha avuto precedenti esperienze nell’accudire malati , alla sua risposta negativa Mark conclude: “perfetto!”. Siamo a otto minuti dall’inizio del film e tutte le premesse sono buone per assistere alla versione americana di “Quasi amici- Intouchables”: anche in quel caso Philippe, bloccato su una sedia a rotelle, non cercava la carità, ma un compagno allegro che lo facesse sentire vivo.
The Sessions prende ben presto un’altra strada: il chiodo fisso di Mark, insolito per la sua situazione, è perdere la verginità. Scopre che esistono le terapiste del sesso: donne che a pagamento offrono le loro prestazioni sessuali. Ci tengono ad essere distinte dalle prostitute perché loro lo fanno a scopo terapeutico per persone disabili come lui.
Ma Mark è un “devoto cattolico” e chiede suggerimenti a padre Brendan. Qui avviene la scena più incredibile. A questo bravo padre, che teme soprattutto di esser scortese nei confronti di quest’uomo in barella, manca il supporto di duemila anni di riflessione sulla fede, duemila anni di esercizio della carità e risponde prima con un “non sapere cosa dire” (molto simile in questo ai sacerdoti imbranati che troviamo nei film di Clint Eastwood come “Million Dolla Baby” e Gran Torino”). Più abile (o furbo) Mark che lo invita a decidere ricordandogli che la Bibbia è piena di episodi legati al sesso. Alla fine Brendan si dice convinto che il Signore non avrà nulla da obiettare e gli dà il permesso.
Il film ormai ha preso la sua strada: da adesso in poi c’è solo da completare il racconto facendo vedere come la Cheryl, “la terapista”, seduta dopo seduta, saprà fargli perdere la verginità.
C’è solo un momento nella storia dove sembra che i protagonisti si stiano per accorgere che noi uomini e donne siamo qualcosa un po’ di più che un corpo sensibile, che tendiamo a dare sempre un senso ai nostri atti e se Cheryl alla fine delle sue “prestazioni” finisce per sentire un certo affetto per Mark, mentre questi se ne è innamorato e vorrebbe vederla ancora e ancora.
Si tratta però solo di una nuvola passeggera: la storia ritorna presto nell’alveo delle sue motivazioni più scientifiche, in particolare l’imperativo supremo di dare al corpo sempre ciò che chiede. Il marito di Cheryl, quando viene a sapere che sua moglie è riuscita nel suo intento di dare piena soddisfazione a Mark, la definisce una “santa”.
E’ già da molto tempo che non pochi lavori cinematografici e televisivi cercano di incidere fino al livello profondo della semantica del nostro linguaggio per costruire una nuova civiltà incentrata sull’uomo, legislatore e giudice unico della propria vita. “Amour” è il titolo molto esplicito dell’ultimo film di Michael Haneke (candidato all’Oscar), dove per amore si intende uccidere la propria moglie malata; ne “Il segreto di Vera Drake” è considerata opera caritativa quella di una signora che aiuta gratuitamente delle giovani donne a “liberarsi” del proprio nascituro. Nel serial televisivo “Brothers & Sisters” si intende per “atto illegale”, punibile con la legge, quello di un una donna che aveva accettato di fare da “madre surrogata” per una coppia di omosessuali, ma che poi finisce per affezionarsi a quel bambino che ha portato in grembo per nove mesi e che ha svezzato.
Paradossalmente proprio nel finale, il film ritrova un suo parziale equilibrio: Alla fine della sua vita sono quattro le donne che con molto affetto e dedizione si sono prese cura di lui, ma fra queste solo con Cheryl ha avuto rapporti intimi. Mark le ringrazia tutte insieme con una bella poesia: un giustissimo omaggio al genio femminile, alla loro grande capacità di prendersi cura, con tenerezza e generosità, di qualcuno. Il particolare che una di loro gli abbia fornito sesso a pagamento risulta in prospettiva solo un piccolo ed egoistico episodio che di ben poco ha modificato la sua esistenza.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Sessions |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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