THE IMPOSSIBLE
Maria, Henry e i loro tre figli fra cui Lucas, il più grande, volano dal Giappone in Thailandia perché hanno deciso di trascorrere le vacanze natalizie in un Resort affacciato sul mare a Khao Lak. La mattina del 26 dicembre 2004 si trovano tutti intorno alla piscina dell’albergo quando, senza aver tempo di comprendere cosa sta accadendo, vengono travolti dallo Tsunami. Maria, gravemente ferita e Lucas riescono a riemergere ma ora il loro dramma è sapere se anche Henry e gli altri due figli sono vivi…
La tragedia dello Tsunami ricostruita con la testimonianza di una famiglia che ha realmente vissuto quei momenti. Il regista sembra voler realizzare più un thriller catastrofico che preoccuparsi di ricostruire cosa quella tragedia ha realmente comportato per chi l’ha vissuta
Valori Educativi
Una famiglia lotta fra mille difficoltà per ritrovarsi riunita. Sono poco sviluppati i risvolti umani di una tragedia che ha coinvolto milioni di persone
Pubblico
14+Alcune sequenze drammatiche e il dettaglio delle ferite riportate sconsigliano la visione ai più impressionabili
Giudizio Artistico
La ricostruzione degli effetti devastanti dello Tsunami è particolarmente efficace. Molto intensa l’interpretazione di Naomi Watts
Cast & Crew
Regia
Juan Antonio Bayona
Sceneggiatura
Sergio G. Sánchez
Our Review
Un bella famiglia, costituita da un padre, una madre e tre figli maschi si concedono per Natale una vacanza a Khao Lak, in Tahilandia, in uno splendido resort. Una suite che ha la vista su un mare color smeraldo con piscina adiacente ed altri confort di lusso. Seguiamo con molto piacere i momenti gioiosi di questa famiglia (la cena di Natale, la distribuzione dei regali la mattina seguente ai bambini) perché abbiamo il sospetto che tanta felicità sarà di breve durata. In effetti il 26 mattina, senza aver il tempo di comprendere cosa stia realmente accadendo, arriva un’onda che sommerge completamente l’albergo. Henry con i due più piccoli si trova dentro la piscina. Maria, accanto ad una vetrata, viene spinta contro di essa rompendola. E’ la scena più drammatica del film. In una ripresa subacquea vediamo il corpo di Maria roteare come un fuscello e venir trascinata dalla forza dell’onda assieme a sedie, tavoli e detriti di ogni genere. Urta violentemente con una gamba contro un ramo spezzato e va a sbattere con il petto contro un albero ferendosi gravemente. Quando riesce ad emergere, chiama disperata i suoi figli: risponde Lucas, il più grande, trascinato come lei dalla corrente e impossibilitato a trovare un punto di ancoraggio.
Il film è tratto dal racconto dei componenti di una famiglia (spagnola, non americana) che ha vissuto realmente quei momenti. Grazie al racconto della loro avventura ricostruita con cura e alla bravura deI regista, le immagini di quell’innondazione ci riportano con realismo estremo a quel Natale del 2004. Anche Clint Eastwood, nell’incipit di Hereafter ci aveva fatto ricordare quei momenti ma The impossible è pieno di drammatici dettagli.
Nell’arco delle quasi due ore non c’è modo per lo spettatore di avere tregua dalla tensione che si è innescata. Dopo che le acque si sono calmate, Maria e Lucas cercano di ripararsi sugli alberi nell’ipotesi di una seconda ondata, cercano di orientarsi nella grande confusione degli ospedali che si sono riempiti fino all’inverosimile (Maria deve subire due interventi chirurgici) ma soprattutto c’è l’angoscia di non sapere se gli altri componenti della famiglia sono ancora vivi.
Il film è efficace nel farci comprendere che tragedia è stato lo Tsunami del 2004 che ha causato quasi 600.000 morti ma come spesso accade, l’eccesso di realismo non sempre è il miglior modo di rappresentare ciò che è accaduto. C’è in alcuni momenti qualcosa di insistito nelle sequenze più drammatiche e anche il gioco del loro non trovarsi, quando Lucas ed Henry si trovano nei corridoi dello stesso ospedale, appare inutilmente crudele. Ma soprattutto c’è qualcosa che non va nel senso dell’umano che ci si aspetta in situazioni simili e che qui non si trova.
Grandi prove come quella dello Tsunami del 2004 finiscono per far affiorare le espressioni più estreme dell’essere umano: grandi generosità, un sentimento di solidarietà che accomuna tutti nella tragedia o terribili vigliaccherie.
Il film al contrario è molto concentrato sulle vicende della famiglia protagonista, ci rende partecipi delle loro ansie e dei loro tentativi di ritrovarsi di nuovo uniti, ma il primo piano su di loro è eccessivo e tutti gli altri personaggi appaiono sfocati.
Il regista manifesta un interesse prevalente per gli stranieri che sono stati ricoverati negli ospedali mentre dei nativi, a parte la presenza di una solerte e discreta infermiera e dei contadini che per primi hanno prestato i soccorsi a Maria, ben poco sappiamo delle loro sofferenze, dei loro lutti.
Si ha la sgradevole impressione che il dramma dello Tsunami sia stato utilizzato più per costruire un thriller catastrofico ad alta tensione (del resto ben fatto) che per approfondire i risvolti umani di questa tragedia.
Problematica la sequenza finale: la famiglia si imbarca su un jet executive fatto arrivare apposta per loro per trasferirla in lidi più sicuri. Essi guardano dai finestrini per l’ultima volta la costa devastata, ma per noi quel dramma che perdura lì sotto resta un mistero non svelato.
Naomi Watts è molto brava nel dare intensità alle sequenze più drammatiche e particolarmente incisivo è Tom Holland nella parte di Lucas: un bambino che è costretto di colpo a comportarsi da adulto.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Impossible |
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Paese | USA SPAGNA |
Etichetta | Non classificato |
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