THE HAPPY PRINCE – L’ULTIMO RITRATTO DI DORIAN GRAY
Malato e sul lastrico, Oscar Wild trascorre a Parigi l’ultima parte della sua vita, tra i ricordi della gloria e le memorie dolorose della sua caduta: il rapporto distruttivo con il capriccioso Alfred Douglas, le sofferenze inflitte alla moglie, la rovina economica legata al processo per omosessualità e alla sua incapacità di resistere alle tentazioni. Fino all’ultimo Wilde, sostenuto dall’amicizia di Robbie Ross e Reggie Turner, si divide tra la sua vocazione artistica, la ricerca del piacere e il rimorso per i peccati commessi….
Un ritratto brutale ma commovente che Rupert Everett ha fatto sugli ultimi anni di Oscar Wilde. Un uomo fragile, che conserva alcune abitudini autodistruttive ma è alla ricerca di perdono
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Valori Educativi
Un uomo sincero (Turner) che non volta mai le spalle all’amico Oscar. Un Wilde fragile, diviso tra la volontà di rimediare ai propri errori (soprattutto al dolore causato alla moglie e ai figli) e il cedere ad abitudini autodistruttive ma sempre alla ricerca di perdono a cui non è estranea la dimensione religiosa
Pubblico
18+Numerose scene di nudo maschile e femminile, scene a contenuto sessuale omosessuale, scene di violenza.
Giudizio Artistico
C’è una brutale e commovente onestà nel ritratto che Rupert Everett offre di un Wilde distrutto dalla malattia eppure ancora in grado di affascinare con le sue storie. Una pellicola di grande potenza emotiva, ben al di là della maniera del semplice biopic, ma alla ricerca di un significato autentico della vita di un uomo.
Cast & Crew
Regia
Rupert Everett
Sceneggiatura
Rupert Everett
Our Review
L’alternarsi dei piani temporali copre gli anni all’indomani della scarcerazione di Wilde dopo la prigione seguita al processo per omosessualità fino agli ultimi tempi a Parigi dove morirà e ci presenta un personaggio segnato dalla sofferenza, diviso tra la volontà di rimediare ai propri errori (soprattutto al dolore causato alla moglie e ai figli), tenendosi lontano dalla relazione con il capriccioso Douglas non solo per ragioni di opportunità, ma anche in un tentativo di riscatto.
Ma le conseguenze del passato non tardano a presentargli il conto: non solo perché la gente fatica a dimenticare, ma anche perché lo stesso Wilde, come in uno dei suoi detti più famosi, decide che cedere è il miglior modo di resistere alle tentazioni.
La rappresentazione della vita di Wilde insieme a Douglas nel sud Italia è cruda e sicuramente non adatta a un pubblico giovane, ma la regia di Everett evita il compiacimento e invece preferisce sottolineare le contraddizioni dei comportamenti di Wilde, il suo meditare autoironico, ma sempre più radicale.
L’immagine dei suoi ultimi tempi parigini è durissima, il corpo distrutto, i belletti usati per coprire il disfacimento fisico, che non gli impedisce di indulgere fino all’ultimo in abitudini che appaiono chiaramente distruttive.
Il film di Everett, evidentemente un progetto in cui l’attore/regista ha investito profondamente, non teme di mostrare le contraddizioni di un uomo e un artista in lotta con se stesso e in questo regala una pellicola di grande potenza emotiva, ben al di là della maniera del semplice biopic, ma alla ricerca di un significato autentico della vita di un uomo.
Autore: Luisa Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | The Happy Prince |
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Paese | Italia/Belgio/Germania/Gran Bretagna |
Etichetta | Non classificato |
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