SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE
Conor è un ragazzo inglese di 12 anni E’ abituato a cucinare e a fare le pulizie di casa perché la madre, malata di cancro, passa lunghi periodi in completa inattività dopo i trattamenti chemioterapici. Il padre è lontano, vive negli Stati Uniti. Nelle giornate più critiche passa qualche giorno da loro la nonna materna ma Conor non la vede con simpatia, la considera troppo rigida e rifiuta ogni ipotesi di andare a vivere con lei. Il ragazzo non riesce ad avere momenti sereni neanche quando va a scuola. I professori sono gentili con lui conoscendo la sua situazione, ma alcuni suoi compagni lo tormentano con gesti di bullismo. Una notte gli sembra che il grande albero di tasso che si trova sulla collina davanti la sua casa si sia come svegliato e trasformato in un gigante che inizia a parlare con lui. Lo informa che da quella notte in poi, alla mezzanotte e sette minuti precisi, verrà da lui e gli racconterà tre storie. Alla quarta volta sarà il ragazzo stesso a dover raccontare la sua vera storia. La mattina dopo Conor non sa se ha sognato o se l’incontro è avvenuto realmente…
Un ragazzo è triste perché sua madre è malata di cancro. Un albero prende vita ogni notte per aiutarlo ad affrontare la realtà. Un racconto di formazione molto ben realizzato
Valori Educativi
Una madre e una nonna, dei bravi insegnanti, sanno stare vicino al ragazzo Conor in una stagione difficile della sua esistenza
Pubblico
14+Il film non è propriamente per tutti ma a partire da ragazzi di almeno 10-12 anni, non facilmente impressionabili. Il tono generale del film è melanconico (una madre, malata di cancro, deperisce progressivamente) e alcune scene potrebbero impressionare
Giudizio Artistico
Eccezionale la recitazione di Lewis MacDougall, il ragazzo della storia; molto belle le sequenze animate e molto curata la scenografia
Cast & Crew
Produzione
APACHES ENTERTAINMENT
LA TRINI
River Road Entertainment
Participant Media
Regia
Juan Antonio Bayona
Sceneggiatura
Patrick Ness
Our Review
Le sequenze animate presenti nel film, realizzati secondo lo stile di un disegno ad acquerello, sono incantevoli. Solo il ritmo del film è insolito e potrebbe non piacere a tutti. Il racconto avanza non per l’accadimento di eventi, ma per il mutare progressivo delle emozioni che i protagonisti, soprattutto il ragazzo, percepiscono.
In una scena, che è determinante per il racconto, madre e figlia guardano alla televisione la sequenza finale del film King Kong, quando lo scimmione cade dall’Empire State Building, abbattuto dagli aerei. E’ il simbolo, usato nel film, per esprimere la presenza del dolore, anche quello ingiusto, come nel caso della malattia della madre.
Il regista è molto bravo (aveva esordito con The Orphanage, una sorta di thriller gotico ambientato in un mondo di bambini) nel non cadere nel didattico in questa sorta di favola educativa con sottofondo di psicoanalisi. I momenti reali e quelli fantastici si alternano in modo naturale e sembrano fondersi progressivamente (in effetti l’albero buono che parla con il ragazzo ha un’origine che non possiamo rivelare). Solo le scene di bullismo a scuola non sembrano avere uno sviluppo coerente: non si comprende perché i compagni si accaniscano tanto contro Conor, se non per il fatto di essere un ragazzo sensibile e taciturno, quindi un diverso.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Un monstruo viene a verme |
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Paese | Spagna USA |
Etichetta | FamilyVerde |
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