PRETTY LITTLE LIARS
Quattro ragazze di sedici anni, Spencer, Hanna, Aria ed Emily studiano alla stessa high school nella cittadina di Rosewood. La loro quinta amica, Alison è scomparsa misteriosamente e solo un anno dopo è stata trovata uccisa nella sua stessa casa. La polizia riapre il caso e nel frattempo le ragazze ricevono misteriosi SMS da una persona che si firma come “A” e che mostra di conoscere molti particolari intimi della loro vita. Durante le esequie di Alison compare in chiesa anche Jenna, una loro coetanea non vedente. Le quattro ragazze e Jenna condividono un segreto che tutte hanno giurato di non svelare…
Quattro ragazze frequentano la stessa high school ed hanno molti segreti da condividere. Un serial con una patina molto elegante per rivestire un poco stimolante meccanismo di suspence
ABC Family
Marlene King
Valori Educativi
Il serial dà per scontati comportamenti disinvolti in tema di sessualità e inevitabili certe situazioni di tradimento matrimoniale
Pubblico
16+Non ci sono né scene di violenza né nudità ma molta indifferenza nei comportamenti
Giudizio Artistico
L’andamento della storia è lento, la recitazione è elementare e resta diluito al massimo quel poco di suspence che la storia riesce a fornire
Cast & Crew
Produzione
ABC Family
Our Review
Quando una serie televisiva viene confermata per il quarto anno consecutivo vuol dire che inizia a disporre di un pubblico affezionato. E’ quanto sta succedendo, per ora solo in USA, a Pretty Little Liars, un teen drama con una sfumatura di thriller che viene proposto dal network ABC Family da giugno 2010. E’ stato in seguito presentato in Italia sul canale a pagamento Mya ed ora, da giugno 2013 vengono trasmesse in sequenza, in chiaro su Italia1, la prima e la seconda stagione.
Il fatto che sia un prodotto ABC Family (di proprietà della Walt Disney), che ha un target primario femminile joung adult, vuol già dire qualcosa: non compaiono scene di sesso né di violenza. Ciò non vuol dire affatto che vengano proposti messaggi positivi. Il canale era stato già ampiamente criticato dalle associazioni dei genitori sopratutto a causa della fiction: The Secret Life of the American Teenager (la storia di una ragazza di 15 anni che resta incinta) che ben poco aveva di quel che comunemente viene considerato espressione di una fiction familiare. La risposta del presidente del Disney-ABC Television Group a queste critiche è stata lapidaria: “il miglior modo di interagire con la propria audience è quello di essere “autentici”. Si è perpetuata in questo modo l’eterna ipocrisia di coloro che producono programmi televisivi: dichiarano di limitarsi a prendere atto dell’evoluzione della società ma in realtà inseriscono elementi che risultano “pruriginosi” quanto basta per attirare il pubblico. In questo modo sono loro che spostano in alto l’asticella di ciò che deve intendersi per “normale”, asticella che inevitabilmente, ad ogni nuovo serial dovranno spostare sempre più in alto.
Le quattro ragazze di Rosewood hanno 16 anni (le attrici che le interpretano ne hanno visibilmente di più) e tutte hanno rapporti con il loro ragazzo (Aria in particolare con un suo insegnante). Dal momento che le ragazze sono quattro, in base a un criterio politically correct ormai consolidato al cinema come alla televisione, una di loro è lesbica. Fra i loro genitori c’è chi è già separato e chi tradisce di nascosto ma il comportamento più stupefacente è quello dei genitori di Spencer, che acconsentono a che loro figlia maggiore si organizzi una convivenza con il proprio ragazzo in un casolare situato nel giardino stesso della casa.
Il tutto avviene nel più naturale e urbano dei modi: la vita fluisce senza che nulla desti meraviglia ma anche senza passioni.
Il racconto è organizzato in modo che ad ogni puntata si faccia qualche piccolo passo avanti nella scoperta del misterioso mr/miss “a” che firma degli SMS minacciosi a tutte mentre si sviluppano le storie sentimentali (inevitabilmente problematiche) delle quattro ragazze. Non manca qualche consumazione saltuaria di stupefacenti e, per passare un pomeriggio stimolante, Hanna ed una sua amica non disdegnano di compiere furti di abbigliamento “carino” al centro commerciale. Il tutto avanza intervallato da riunioni riservate fra le quattro ragazze, il vero baricentro di ogni puntata, bisognose di scambiarsi le ultime confidenze e di decidere il da farsi.
Ciò che colpisce di più in questo serial è l’artificiosità dell’ambientazione: abbiamo visto troppe fiction ambientate fra ragazzi della high school per non stupirci del look delle ragazze da signora borghese e un trucco ogni volta impeccabile. I rapporti fra loro, con i ragazzi, con i genitori, sono assolutamente urbani anche in situazioni di tensione:. E’ come se tutto venisse raccontato nel salotto buono di una casa antica, dove la regola è mai alzare la voce.
La psicologia dei personaggi è poco o nulla approfondita e ogni comportamento è al servizio, in modo quasi meccanico, del mistero che deve restare tale, pena il far cadere in verticale l’interesse per questa storia.
La gamma espressiva delle ragazze non ha un’ampia escursione: si passa da un atteggiamento contrariato a uno sorpreso, senza mai troppo esagerare.
Resta da comprendere il perché del successo di questa serie. E’ indubbio che il racconto è predisposto per un pubblico femminile: lo è in quel modo di riunirsi fra amiche, parlare sottovoce facendosi confidenze e qualche pettegolezzo. Ci sono dei ragazzi nella storia ma ne restano al di fuori, sono dei “loro”, tutti troppo stupidamente carini.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Pretty Little Liars |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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