MIGNONNES
Amy ha undici anni, vive in un sobborgo di Parigi ed è di origine senegalese. La sua famiglia è di fede mussulmana e Amy resta sconvolta nel vedere come la madre soffra in silenzio alla notizia che il marito si è preso una seconda moglie, accettando supinamente la sua condizione di inferiorità. Questa situazione spinge Amy a cercare fuori dalla famiglia nuovi interessi, nuovi modi di realizzare se stessa e li trova nell’unirsi a un gruppo di ragazze della sua scuola che si stanno allenando per partecipare a un contest fra gruppi di ballo della stessa età…
L’undicenne protagonista, privata del supporto della famiglia, manca di modelli di riferimento se non quelli forniti dai Social e persegue in modo brutale un obiettivo di autoaffermazione. Su NETFLIX
Bien ou Bien Productions France 3 Cinéma
Maïmouna Doucouré
Maïmouna Doucouré
Valori Educativi
La storia si poggia su di un protagonista negativo, che si muove in base a un egocentrismo senza attenuanti, salvo una parziale rettifica finale
Pubblico
18+L’impiego di immagini provocatorie risultano diseducative per i minori così come i comportamenti di una ragazza priva di alcuna sensibilità verso gli altri
Giudizio Artistico
La regista e sceneggiatrice Maïmouna Doucouré ricostruisce con grande efficacia un mondo di pre-adolescenti inquiete ma il racconto manca di una logica evoluzione. Vincitore per la sceneggiatura al Sundance Film Festival del 2020
Cast & Crew
Produzione
Bien ou Bien Productions France 3 Cinéma
Regia
Maïmouna Doucouré
Sceneggiatura
Maïmouna Doucouré
Our Review
Non resta che procedere per passi successivi: recensire il film attenendosi rigorosamente a ciò che si vede e poi commentare le opinioni contrastanti che si sono formate.
“Le donne debbono essere pie perché all’inferno saranno molto più numerose degli uomini…. sapete dove si manifesta il male? Negli abiti succinti. Noi dobbiamo esse modeste. Dobbiamo obbedienza ai nostri mariti”. Fin dalle prime sequenze del film (mamma e figlia partecipano a un incontro di preghiera di donne musulmane) Maïmouna Doucouré, regista e sceneggiatrice, sferra un attacco senza appello contro la religione musulmana, rea di considerare la donna un essere inferiore. La polemica raggiunge il culmine quando vediamo la madre di Amy rassegnarsi all’arrivo della seconda moglie del marito e, quando Amy dimostrerà tutto il suo spirito ribelle, la madre e la zia non avranno altra iniziativa che organizzare un incontro con un guaritore per esorcizzarla. Se un attacco di questo genere alle usanze del suo paese, da parte della regista, finisce per coincidere con ciò che percepisce la protagonista, ci si può domandare se la cultura occidentale del paese che la ospita sia in grado di offrire ad Amy valide soluzioni alternative. La regista è parca di informazioni su questo aspetto: non sembra che ci siano insegnanti che possano costituire un nuovo punto di riferimento e all’inizio del film la ragazza non ha alcuna amica del cuore. Quindi Amy intraprende, per la sua emancipazione, una via, totalmente virtuale: si sente importante in base ai like che ottiene postando la sua immagine, impara a mimare gli atteggiamenti sensuali e i balli provocanti, che ha visto su Youtube e cerca la realizzazione se stessa nel cercare di vincere una gara di ballo unendosi ad altre ragazzine scatenate come lei.
Il film e le polemiche che ha suscitato, riportano a galla vecchi temi che restano tutt’ora controversi. La libertà di espressione artistica deve essere garantita sempre e comunque? La rappresentazione del male è comunque utile, per via dell’effetto catartico che provoca, come così chiaramente ci ha spiegato Aristotele? Nello specifico, questo film può esser considerato educativo oppure no? Un film può esser considerato educativo se edifica moralmente, invita al bene tramite l’emulazione di buoni comportamenti. Non è questo il caso. Anche se non educativo, il film può esser visto come interessante se ha il valore di denuncia nei confronti di certe tendenze negative di oggi. Ciò però è possibile se il bene è descritto come bene e il male come male. Anche questa interpretazione di Mignonnes appare poco adatta: non ci sono scuse o pentimenti da parte di Amy e l’organizzazione parascolastica che ha promosso le gare di ballo fra pre-adolescenti non sembra molto preoccupata della spregiudicatezza delle ragazze. Resta aperto il tema della catarsi. In effetti in un’opera filmica o letteraria, anche se viene rappresentato il male a tinte forti, lo spettatore non ne è direttamente coinvolto e così può riflettere più serenamente su quanto a visto. Ciò però è vero soltanto per persone dotate della giusta maturità critica. I minorenni, o la maggior parte di loro, mancando di questa capacità di rapportarsi in modo distaccato e obiettivo a ciò che vedono, si focalizzano solo su determinati comportamenti, singole scene senza elaborare una sintesi globale. Ecco perché la visione di un film come questo, se può essere utile per riflettere sui problemi causati dalla mancanza di educazione, deve venir filtrato nei confronti dei minorenni
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | MIGNONNES CUTIES |
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Paese | FRANCIA |
Etichetta | Non classificato |
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