LOVE STORY
Ryan O'Neal è morto a 82 anni l’8 dicembre 2023. Vogliamo ricordarlo con questo film che commosse tutto il mondo e che lo rese famoso a livello internazionale. Lui e lei sono studenti universitari ma lui è di famiglia facoltosa, lei è figlia di un pasticciere italiano. L’amore consente loro di superare qualsiasi ostacolo tranne la malattia. Una storia d’amore e una colonna sonora che hanno segnato un’epoca, ben scritta e recitata. Su Prime Video, Youtube
Oliver Barrett è il giovane rampollo di una ricca famiglia, studente dell’università di Harvard, appassionato giocatore di hockey. Un giorno si reca alla biblioteca della vicina università di Radcliff per cercare un libro. Con sua sorpresa viene apostrofato da Jennifer Cavalleri, la studentessa bibliotecaria di turno che non comprende come un figlio di papà della Harvard venga a cercarsi un libro nella più modesta università di Radcliff. Il battibecco è in realtà un pretesto per avviare un primo contatto fra questi due studenti che si sono piaciuti fin dal primo istante. L‘amore scoppia presto fra i due che si stavano avviando verso diversi destini. Lei, figlia di un pasticciere, studia musica. Lui, destinato a muoversi fra le persone che contano, vuole diventare un avvocato. I due decidono di sposarsi ma la vita in comune richiede sacrifici. Lei rinuncia alla borsa di studio che aveva vinto per andare a Parigi: deve lavorare per consentire a Oliver di laurearsi mentre lui ha cessato ogni rapporto con il padre (e quindi il suo sostegno) perché contrario al matrimonio. I tempi duri passano, Oliver consegue una brillante laurea e inizia a lavorare in uno studio legale. I due possono ora concedersi una casa più grande e programmano di avere un figlio. Ma i figli non arrivano. Entrambi si sottopongono a una visita medica e lei riceve una triste notizia…
Arthur Hiller
Erich Segal
Valori Educativi
Un solido credo, da parte di entrambi i protagonisti riguardo al valore del matrimonio anche se visto come un fatto privato, senza rilevanza né civile né religiosa. Un conflitto padre-figlio risolto troppo tardi. Un rapido accenno a incontri prematrimoniali
Pubblico
10+Nudità parziale in un incontro amoroso
Giudizio Artistico
Oltre a una colonna sonora memorabile che ha vinto l’Oscar nel 1971, il film può contare su due protagonisti che rendono convincente il loro amore (Ali MacGraw e Ryan O’Neal) e su una sceneggiatura che sa raccontare senza scivolare nel melodrammatico
Cast & Crew
Ali MacGraw
Ryan O'Neal
John Marley
Ray Milland
Regia
Arthur Hiller
Sceneggiatura
Erich Segal
Our Review
“Che cosa si può dire di una ragazza morta a 25 anni? Che era bella, che era intelligente. che amava Mozart Bach e i Beatles e… me”: riflette Oliver tutto solo, seduto su di una panchina dell’Hyde Park. Perché questo film dalla struttura molto semplice e leggera, che già dalla prima sequenza non ha paura di dire quello che accadrà uccidendo qualsiasi sorpresa, ha avuto così tanto successo, anche al netto del tema musicale (Where do I begin) che ha vinto l’Oscar?
Oliver e Jennifer si incontrano nella biblioteca dell’università di Radcliff perché lui cerca un libro e lei è la bibliotecaria di turno. Lei contesta il fatto che un giovane “figlio di papà” come lui venga a cercare un libro all’università dei “non abbienti”. “Perché sei così sicura che vengo da Harward?” domanda lui. “Perché hai un’aria stupida e ricca, invece io sono intelligente e povera” “No no io sono intelligente e povero” “E’ perché ti credi intelligente che non verrei mai a prendere un caffè con te” “Guarda che io non te l’ho chiesto”. “Lo vedi, te l’ho detto che sei stupido”. Con questa spigliata argomentazione con la quale la furba Jennifer riesce a farsi invitare da un ragazzo che le è subito piaciuto, c’è un primo assaggio di una sceneggiatura per nulla banale, che è riuscita a costruire un contesto di giovani universitari ben determinati nei loro impegni ma desiderosi di amore. Ne è la prova anche la frase iconica: «amare significa non dire mai “mi dispiace”» che è rimasta per anni nella memoria collettiva.
Né è sufficiente giustificare il successo del film per il suo far leva sull’immancabile passione del pubblico per le storie romantiche e strappalacrime. Certamente si parla di amore ma si tratta della storia di un lui e una lei ben caratterizzati che rendono la storia vera e credibile. Anche se in questo film c’è già ”aria di contestazione” (basti pensare all’insolita celebrazione delle loro nozze), è difficile trovare in altre opere un cantico sul matrimonio più bello di questo . Il matrimonio visto come un impegno magnifico e totalizzante che trasforma la propria vita. Ora lui e lei si mettono a disposizione l’uno dell’altra e se lei sospende gli studi per lavorare e consentire a Oliver di laurearsi, sarà poi lui a lavorare per lei.
C’è infine il tema della malattia e della morte ma ancora una volta non si indugia sullo strazio della fine e il dolore di chi sopravvive: piuttosto la vera protagonista in questa fase è proprio lei, con la sua capacità di trascendere con grande superiorità morale la situazione preoccupandosi soprattutto di Oliver e del suo futuro, magari con un’altra ragazza. Resta meno approfondito il rapporto fra Oliver e suo padre: si tratta di un contrasto troppo schematizzato e si colgono poco le ragioni e l’origine di un comportamento così ostinatamente rigido del padre.
Significativamente il film ha avuto ben sette nomination agli Oscar 2071, espressione dell’impatto che il film ha avuto sul pubblico anche se poi l’Oscar è stato vinto solo da Francis Lai per la colonna sonora.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Paese | USA |
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Pubblico | 10+ |
Tematiche (generale) | Amore e Famiglia |
Tematiche-dettaglio | Amare a New York Amore coniugale |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Love Story |
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