LA LEGGENDA DI BEOWULF (L. Cotta Ramosino)
Il regno danese di re Hrothgar è tormentato dal feroce mostro Grendel. Poi sulle sue coste approda il prode vichingo Beowulf che vince e uccide il mostro guadagnandosi la riconoscenza dei danesi e la coppa del drago di Hrothgar. Ma presto sul regno piomba la vendetta della madre di Grendel, un feroce demone in grado di assumere le sembianze di una donna bellissima, una tentazione troppo forte per il guerriero che deve ucciderla. Cinquant’anni dopo Beowulf è diventato un re famoso, ricco e riverito, ma il segreto sepolto nel suo passato giunge a tormentarlo di nuovo…
Valori Educativi
Sarà vero, poi, che il cristianesimo, come dice Beowulf, ha segnato la fine del tempo degli eroi e di un mondo fatto di mostri orribili e ferali e di uomini eccessivi nel bene come nel male?
Pubblico
14+Molte scene di violenza e horror, nudo e linguaggio scurrile.
Giudizio Artistico
Gaiman e Avary hanno lavorato con intuito e abilità sull’apparente frammentarietà del testo originale Il film ha una straordinaria resa visiva grazie alla tecnica del motion capture con un compiacimento che a volte diventa fin eccessivo
Cast & Crew
Produzione
Warner Bros
Pictures
Imagemovers
Paramount Pictures
shangri-la Entertainment
Regia
Robert Zemeckis
Our Review
L
Gaiman e Avary hanno lavorato con intuito e abilità sull’apparente frammentarietà del testo originale, facendone la storia di un uomo coraggioso ma privo di misura e inaffidabile, che soccombe alla tentazione della lussuria e della sete di potere e che a distanza di anni, all’apice della sua gloria, viene posto di fronte al frutto del suo errore e deve affrontarlo per ritrovare la verità su se stesso prima di trovare la morte e con essa la pace.
L’aver fatto di re Hrothgar un predecessore di Beowulf sulla via della perdizione così come il finale aperto sul compagno e successore di Beowulf lasciano intendere che nessuno sia di per sé in grado di vincere quelle forze oscure, rappresentate dalla madre di Grendel, che ciclicamente si ripresentano a distruggere l’effimera felicità degli esseri umani (e che nella mitologia nordica sono destinate a vincere, nella battaglia del Ragnarock, anche alla fine dei tempi). Né gli dei pagani (l’Odino adorato dai danesi come da Beowulf) né il nuovo Dio cristiano (il primo edificio distrutto dal drago è una chiesa), che propone un nuovo modello di uomo e che qui sembra adorato solo dall’infido consigliere del re e dalle donne, sembrano in grado di respingere o controllare tale negatività.
Il film ha una straordinaria resa visiva grazie alla tecnica del motion capture (che cattura e rielabora al computer espressioni e movimenti degli attori, permettendo poi non solo di inserirli su sfondi di fantasia particolarmente elaborati, ma anche di modificarne a proprio piacimento i tratti del volto), qui usata in tutte le sue possibilità per portare in vita creature fantastiche e creare combattimenti strabilianti con il mostro e con il drago, con un compiacimento che a volte diventa fin eccessivo e che per certi versi richiama lo stile iperrealistico e da videogame di 300.
Si potrebbe obiettare sulla legittimità delle critiche rivolte dagli autori ai monaci medioevali che hanno tramandato il Beowulf, le stesse, verrebbe da dire, che andrebbero al limite rivolta ad Omero (o al geniale autore cui diamo questo nome), a sua volta compositore e cucitore di epoche a lui precedenti.
Sarà vero, poi, che il cristianesimo, come dice Beowulf, ha segnato la fine del tempo degli eroi e di un mondo fatto di mostri orribili e ferali e di uomini eccessivi nel bene come nel male?
Eppure un grande scrittore cristiano come Tolkien ha saputo apprezzare la grandezza di un poema tragico come questo (tanto da citarlo apertamente nello Hobbit per la scena del drago, e più sottilmente nel Signore degli anelli).
La risoluzione di questo paradosso l’ha suggerita un grande amico di Tolkien, cristiano e appassionato di mitologia nordica, C.S. Lewis. Lungi dal distruggerli, la cultura letteraria europea (il che, per lunghi secoli equivale a dire cristiana) ha recuperato, rielaborandoli e facendoli propri, i moduli narrativi, i personaggi e le storie del mondo antico (greco-romano, ma anche nordico), ordinandoli secondo un paradigma di valori totalmente nuovo, lo stesso che alla gloria dell’uomo sostituirà la gloria di Dio, all’esaltazione smodata di sé stessi la via dell’ascesi e dell’umiltà e che ai guerrieri in cerca di un ideale per cui spendere la vita e offrire la propria morte proporrà la difesa degli orfani e delle vedove.
Autore: Luisa Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | Beowulf |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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