LA COLLINA DEI PAPAVERI

201191 minTutti  

Yokohama, 1963. Umi, ogni mattina, appena alzata, continua ad ammainare nel suo giardino le bandierine di segnalazione che venivano viste da suo padre quando tornava in porto con la sua nave, prima che morisse in guerra. Anche Shunya, un vivace studente che frequenta lo stesso liceo di Umi, impegnato nella battaglia per evitare la demolizione dell’antica sede dei club scolastici, scopre di essere un figlio adottivo.Fra i due ragazzi, a poco a poco, si sviluppa una profonda intesa..

Lo studio Ghibli, conservando la tradizionale bellezza dei suoi disegni e la capacità di narrare racconti intimi e delicati, ha scelto questa volta di portare sugli schermi non una favola ma una romantica storia fra due adolescenti


Valori Educativi



Due adolescenti scoprono il loro amore che si innesta, sia pur dolorosamente, nella tradizione delle loro famiglie

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Lo studio Ghibli conferma la sua impareggiabile capacità di raccontare storie delicate con la preziosa tavolozza dei suoi disegni

Cast & Crew

Produzione

Regia

Sceneggiatura

Our Review

Questa volta lo studio Ghibli non ci racconta una favola sospesa fra il cielo e la terra, come ne “Il castello nel cielo” (del 1986, distribuito in Italia solo lo scorso anno) o la scoperta del mondo dei piccoli "rubacchiotti" da parte del solitario ragazzo Sho di Arrietty (2010), né l’incontro della pesciolina Ponyo con il piccolo Sosuke in “Ponyo sulla scogliera” (2008) ma il romanzo sentimentale di due adolescenti colta in un tempo storico e un luogo ben precisi: a Yokohama nel 1963, un anno prima delle Olimpiadi di Tokio.

Lo studio Ghibli (la sceneggiatura è del grande Hayao Miyazaki, ma la regia è del figlio, Goro Miyazaki) continua a stupire per la sua capacità di impiegare l’animazione 2D non per alimentare fantasie di fanciulli ma per sviluppare un racconto intimo e delicato che nulla ha da invidiare ad un film con personaggi in carne ed ossa, aggiungendo l’incanto dei paesaggi, che donano quella gradevolezza estetica che costituisce il marchio esclusivo dello studio.

La collina dei papaveri è anche il più giapponese dei film della studio Ghibli che sono arrivati in Occidente. I riferimenti alla situazione del paese sono molto realistici: la morte in guerra del padre di Umi e di quello  di Shunya ricorda che le ferite del conflitto mondiale sono ancora recenti. I giovani liceali che protestano perché c’è chi vuole demolire la storica sede dei loro club scolastici, le loro canzoni patriottiche, evidenziano il perdurare della tensione fra tradizioni patriottiche e il nuovo che avanza (le Olimpiadi del 1964).

In quel modo così particolare di narrare, nel progredire lento della storia in modo da riuscire a cogliere anche le minime mutazioni dei sentimenti, si percepisce l’influsso di Yasujiro Ozu, il grande regista contemplativo, cultore di temi  familiari e delle tradizioni del suo paese. Il viaggio che i due giovani, Umi e Shunya compiono da Yokohama a Tokyo, il passaggio dal piccolo centro a l’emblema della modernità che avanza, ricorda molto il viaggio che i due vecchi di Viaggio a Tokyo (1953) compiono lasciando il loro piccolo viaggio per andare a trovare per l’ultima volta i loro figli.

La voglia di restare ancorati a dei riferimenti assoluti lo si coglie anche nel modo con cui viene rappresentato il dualismo uomo-donna.

Umi rappresenta l'essenza della femminilità operosa, la prima ad alzarsi, prepara colazione per tutta la famiglia. Sono molte le sequenze dove la vediamo intenta a accendere il fuoco, apparecchiare la tavola, riporre tutte le cose al loro posto. Sarà poi lei con le altre  ragazze del liceo a dare una svolta al destino del club maschile Quartier Latin organizzandosi per pulirlo e  a metterlo in ordine da cima a fondo. Dai maschi ci si spetta qualcos’altro: coraggio e ardimento come il gesto clamoroso che compie Shunya gettandosi dal tetto del club dentro la fontana del giardino per attirare l’attenzione sui destini del club. Le ragazze discretamente interiorizzano tutto, ammirandolo in segreto.

Nell’incontro finale fra i due ragazzi e l’unico amico superstite dei loro padri, la loro stretta di mano,  suggella il passaggio dei valori della tradizione alle nuove generazioni e la benedizione di quell’amore che è appena nato. 

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Kokurikozaka kara
Paese GIAPPONE
Etichetta
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