INSIDE OUT 2 (F. O.)

202496 minTutti   AmiciziaPerdono

Come nel primo Inside Out, seguiamo le vicende delle emozioni-personaggi della ragazza Riley che ormai ha 13 anni e tutto  è diventato più complicato. In sala

Riley ha ormai 13 anni e si trova proiettata in un universo nuovo, quello della pubertà. Il suo centro di controllo, che è stato finora guidato da cinque emozioni (Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia, Disgusto) sembra incapace di gestire le troppe novità. Per ritrovare un equilibrio bisognerebbe costruire un Senso di sé positivo (“sono una brava persona” è il giudizio che Riley ha avuto di sé finora e va assolutamente ripristinato) ma ormai nuove emozioni stanno prendendo il sopravvento: Ansia, Invidia, Imbarazzo ed Ennui (noia e apatia). Diventata fragile a causa di questa instabilità emotiva, Riley resta amareggiata quando viene a sapere che le sue migliori amiche, Bree e Grace, andranno nel prossimo anno scolastico in un liceo diverso dal suo  e durante il week end, quando tutte e tre le ragazze  si trovano  giocare a hockey, interviene l’emozione Ansia che la spinge ad  abbandonare le vecchie amiche nella speranza di trovarne di nuove. Come se non bastasse, Riley aspira a entrare nella squadra di hockey dell’istituto ma questo desiderio la fa oscillare fra eccessi di aggressività ad altri di insicurezza…


Valori Educativi



Il racconto ci fa partecipare alle ansie di crescita di una ragazza, che comunque resta sempre attenta al valore dell’amicizia. E’ presente una rappresentazione dell’animo della ragazza che rischia di venir qualificato come un puro meccanismo con emozioni soggettive in conflitto fra loro

Pubblico

Tutti

Non ci sono controindicazioni ma l’elevato simbolismo impiegato presuppone una certa maturità che non è per tutti, come invece lo era il primo Inside Out

Giudizio Artistico



È incredibile il progresso raggiunto dall’animazione 3D soprattutto riguardo alla espressività dei volti dei personaggi. Eravamo abituati a espressioni elementari (riso, rabbia, tristezza,..) ma ora La Pixar riesce a rappresentarci anche le più piccole sfumature del loro animo

Cast & Crew

Regia

Sceneggiatura

Meg LeFauve

Sceneggiatura

Dave Holstein

Sceneggiatura

Our Review

Un nuovo Inside Out?

Inside Out, premio Oscar per l’animazione nel 2016, è stato giudicato unanimemente un innovativo capolavoro della Pixar. Innovativo per il modo rivoluzionario con il quale ha raccontato le vicende di una ragazza di 11 anni che ha dovuto subire le incertezze di un cambiamento di città. Lo ha fatto attraverso la personificazione delle emozioni che si sono alternate nella sua mente. Capolavoro perché ha reso questo nuovo  metodo di raccontare comprensibile anche ai ragazzi.  Riproporre ora, nel 2024 un Inside Out 2 comporta dei vantaggi ma anche degli svantaggi (tanto per restare sotto il dominio dell’emozione ansia).

Inside Out 2

Vantaggi perché il numeroso pubblico che ha affollato le sale per il primo Inside Out sarà sicuramente interessato a questo sequel. Rischi perché si è ormai perso l’effetto novità e il film resta quindi imprigionato in un dejà vu. Noi spettatori rischiamo di  diventare  preda dell’emozione Ennui mentre gli autori cadrebbero sotto il dominio dell’emozione  Imbarazzo.
Il rischio è stato sventato a metà. Quando le 5 emozioni “defenestrate” corrono trafelate in mezzo alle palline dei ricordi di Riley per trovare quelli che potrebbero ricostruire la fiducia in sé della fanciulla, ci troviamo di fronte a percorsi già visti. Più interessanti le vicende della ragazza in carne ed ossa: il senso forte dell’amicizia, l’imbarazzo di entrare in una comitiva di ragazze diverse cercando di mostrarsi disinvolta, le difficoltà di fronteggiare una coach severa. Sono tutte situazioni che avrebbero sicuramente avuto bisogno di uno spazio maggiore. È inutile dire che il lieto fine è garantito (anche se diverso da quello che ci si sarebbe aspettato) ma è lecito domandarsi: la ricostruzione del passaggio alla pubertà di Riley si può considerare antropologicamente corretto?

Le tre cose che mancano

A mio avviso mancano tre cose: il fisico, la mente e i genitori. Innanzitutto, il fisico: nel passaggio alla pubertà, soprattutto per le ragazze, ci si trova di fronte a una vera e propria rivoluzione: il proprio corpo si è trasformato e questo aspetto significativo della crescita è stato trascurato. A tredici anni Riley è in grado di ragionare, di essere obiettiva, di guardare sé stessa fuori di se stessa, in mezzo agli altri e in mezzo al mondo. Riconoscere se è brava a hockey, se può migliorare o se non è un gioco che fa per lei, ovviamente con l’aiuto di un bravo insegnante. Riguardo ai genitori, questi restano meravigliati dei cambiamenti di umore della loro figlia, delle sue intemperanze. Ma come? Non sono stati giovani anche loro? Non è presente  un incontro confidenziale fra mamma e figlia dove si parlano a cuore aperto.

Da ultimo, il film potrebbe sottendere che in fondo noi siamo dei meccanismi, sia pur molto complessi. In realtà ognuno di noi è unico e irripetibile, dotato di un’anima con una profondità insondabile.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese  USA
Tipologia
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
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