IL PIANETA DELLE SCIMMIE

20012 min14+  

A quanto pare, nel 2029 le astronavi spaziali avranno a bordo dei primati addestrati che verranno spediti in avanscoperta su piccole navicelle appena si profila una minaccia. E' quanto succede sulla stazione spaziale Oberon che si trova di fronte ad una tempesta magnetica di dimensioni inusitate.

Valori Educativi



L’anti-universo dei primati ci invita a riflettere sulla presunta supremazia della nostra società

Pubblico

14+

Per alcune scene di violenza

Giudizio Artistico



Film di Tim Burton meno riuscito degli altri, ironico ma convenzionale e poco sorprendente

Cast & Crew

Our Review

Il giovane capitano Leo, allevatore dello scimpanzé di cui si sono perse le tracce nello spazio, si dirige a sua volta verso la tempesta magnetica ma viene da questa trasportato nello spazio e nel tempo futuro finche non atterra su di un misterioso pianeta. A questo punto la storia si ricollega chiaramente all'omonimo film del 1968 con Charlton Heston: il pianeta è dominato da scimmie parlanti ed evolute che schiavizzano gli esseri umani. Per fortuna alcuni primati sono a favore di un trattamento più tollerante verso di loro (Ari, figlia di un influente senatore), anche se non sarà facile contrastare la bramosia di potere del generale Thade.

Il regista Tim Burton non ha realizzato un remake del famosissimo film del '68, un classico della fantascienza, ma lo ha "ri-immaginato": molto accurate e di effetto sono i disegni delle armature simil-mediovali indossate dai gorilla, le città surreali in cui vivono (da scimmie appunto, con molti alberi a cui arrampicarsi per entrare dalle finestre invece che dalle porte). Inoltre la soluzione adottata per rappresentare questi esseri evoluti è sostanzialmente diversa dal film precedente, che rappresentava esseri umani con una testa da scimmia; Tim Burton ci presenta al contrario delle scimmie che sono rimaste sostanzialmente tali nel modo di camminare, di grugnire e di saltare, con dei volti realmente affini a quelli di un gorilla o un babbuino.
Fra i difetti del film dobbiamo annoverare la sindrome da blockbuster che ha condizionato Tim Burton ad accettare, lui sempre così intelligentemente perfido e disincantato, una sceneggiatura molto edulcorata e "politically correct"  e che la figura del protagonista Leo (interpretato da Marl Wahlberg) che non regge il confronto con il prestante eroe impersonato a suo tempo da Chalston Heston.

Aggiungerei che Tim si è sentito forzatamente impegnato a inserire un colpo di scena finale così come era avvenuto, con grandissima efficacia, nel film del '68, senza però , in questo caso, darci la stessa emozione.

In conclusione un film divertente e con grosso impatto visivo ma senza la capacità di farci riflettere sui destini a cui ci può trascinare la crudeltà umana, che come aveva il suo autorevole predecessore.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Planet of the apes
Paese USA
Etichetta
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