IL GIARDINO DELLE PAROLE

Takao ha 15 anni, frequenta la scuola con poca diligenza perché è un solitario sognatore che ama rifugiarsi, quando piove, sotto un gazebo nel parco della città. Anche Yukino, una misteriosa donna di 27 anni, ama rifugiarsi sotto quel gazebo quando piove. Anche lei non sembra molto preoccupata di assentarsi frequentemente dal lavoro. I due iniziano così a fare amicizia..

Takao e Yukino, lui di 15 anni, lei di 27, amano rifugiarsi sotto un gazebo che si trova al centro del parco della città, ogni volta che piove. Un incontro impossibile raccontato con struggente malinconia dalle bellissime immagini di Makoto Shinkai.


Valori Educativi



Un ragazzo e una ragazza, distanti fra loro come età, percepiscono un’intesa che si sta formando ma sanno anche comprendere l’impossibilità di una tale relazione

Pubblico

14+

Un innamoramento un po’ particolare per essere compreso dai più piccoli

Giudizio Artistico



Il film si avvantaggia dell’incredibile fascino dei disegni di Makoto Shinkai e della sua equipe ma c’è un certo abuso nei toni languidi e melanconici

Cast & Crew

Produzione

COMIX WAVE

Produzione

Sceneggiatura

Makoto Shinkai

Sceneggiatura

Our Review

In Giappone la stagione delle piogge intense cade fra giugno e luglio.

Uno studente quindicenne si trova a suo agio solo quando piove; alla sua anima sensibile e melanconica sembra di sentire in quelle gocce l’odore del cielo e nelle giornate piovose preferisce, invece di andare a scuola, rifugiarsi sotto il gazebo del giardino pubblico della sua città. Qui, in tranquilla solitudine, si dedica alla sua passione: disegnare scarpe da fare a mano.

Un giorno scopre che una ragazza, più grande di lui, ama rifugiasi sotto lo stesso gazebo. Anche lei sembra cercare la solitudine e in quel luogo di pace si mette tranquilla a leggere, sorseggiando una lattina di birra e mangiando cioccolata.

Takao si comporta con molto rispetto e circospezione nei  confronti di lei perché teme di esser visto come un moccioso studente ma al contempo comprende, anche senza scambiare con lei molte parole, che c’è qualcosa che li accomuna nel loro cercare la solitudine e  nel quasi annullarsi in quella natura che sembra riprendere vita sotto le sferzate della pioggia.

Alla fine è lei a rompere il ghiaccio citando un famoso Haiku (un breve componimento poetico) che inneggia alla pioggia e senza che fra di loro si sia stabilito un accordo esplicito, prendono l’abitudine di incontrarsi sotto quel gazebo ogni volta che il cielo si rannuvola.

 I disegni di Makoto Shinkai e della sua equipe sono affascinanti, nelle scenografie come nel realismo del movimento dei personaggi. Si tratta di qualcosa di sostanzialmente diverso dalle opere del maestro, premio Oscar, Miyazaki : questo tende a raccontare storie immaginifiche orientate a bambini e ragazzi, mentre Shinkai  racconta storie per young adult ed ha un tratto più realistico, quasi fotografico ma si tratta pur sempre di un realismo trasfigurato, grazie a un uso sapiente della luce e del fluire continuo dell’acqua, la vera protagonista di questa storia.

  Takao e Yukino sono piccole formiche in una convulsa metropoli giapponese: stipati nei vagoni della metropolitana, rintanati in piccoli appartamenti di notte, come Yukino che vive all’ultimo piano di un palazzone popolare. Le problematiche rappresentate sono quelle dei giovani di oggi di qualsiasi parte del mondo: Takao lavora di sera e nelle vacanze in un fast food per guadagnarsi un po’ di autonomia; il fratello  lascerà presto la casa materna per andare a convivere con la sua ragazza; la vita fra i ragazzi e le ragazze del liceo è carica di tensioni causate da gelosie e rancori.

Il giardino delle parole non è quindi un’opera poetica, come il lirismo di certe immagini potrebbe far supporre  ma è piuttosto il racconto realista di un innamoramento adolescenziale che non può realizzarsi, con tutto quello che di rabbia, tristezza, senso di impotenza comporta.

L’intesa fra questi due giovani così distanti come età, così solitari e così confusi fra sogno e realtà si carica così di uno spleen struggente che trova nei disegni di Shinkai la sua perfetta realizzazione. Se c’è un appunto da fare a questo film è proprio quello di aver approfittato troppo della malinconia insita nelle immagini.

Il film è stato presentato per un solo giorno (film-evento del 21 maggio ‘14) e ci auspichiamo che esca presto in DVD.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Koto no ha no niwa
Paese Giappone
Etichetta
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