IL COSMO SUL COMO’
Bisogna saperla cogliere la felicità che, spesso, è più vicina di quanto si creda. Senza che ce ne siamo accorti, il cosmo potrebbe essere sul comò, cioè a portata di mano. È il messaggio di un film un po’ al di sotto delle aspettative giustificate dal glorioso marchio Aldo, Giovanni e Giacomo.
Valori Educativi
Ad Aldo, Giovanni e Giacomo va tutto il plauso per il rifiuto della volgarità da cinepanettone. Bisogna però registrare che il film ad episodi è sempre un’operazione di ambizione circoscritta
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Un film un po’ al di sotto delle aspettative giustificate dal glorioso marchio Aldo, Giovanni e Giacomo per i quali possiamo sperare che l'ispirazione torni più generosa
Cast & Crew
Produzione
Paolo Guerra per Medusa Film e Agidi srl
Regia
Marcello Cesena
Sceneggiatura
Aldo
Giovanni
Giacomo
Valerio Bariletti
Our Review
Nel Giappone medioevale, due popolani in crisi esistenziale (Aldo e Giacomo) cercano risposte presso il saggio Tsu Nam (Giovanni). Mentre predica solenne, il vegliardo randella gli iniziandi con un bambù. Dalla riverenza dei due discepoli, infatti, trapela un certo scetticismo che va rintuzzato senza troppe cerimonie.
Il quadretto pseudo zen fa da cornice, intervallandoli, ai quattro episodi del film.
Nel primo, Milano beach, i tre comici, con le rispettive famiglie, fronteggiano lo stress della partenza per le vacanze. Se Giovanni è un pianificatore ossessivo mal sopportato da moglie e figli, il confusionario Aldo è in lite con la suocera e Giacomo, succube della consorte, tende ad abbandonarsi al corso degli eventi. Fortuna vuole che la comitiva scopra dietro l'angolo un luogo ideale di villeggiatura.
Il caso è invece perturbatore nel secondo episodio, L'autobus del peccato. Qui al parroco Giacomo, a corto di offerte e con una chiesa da restaurare, i soldi arrivano in forma di refurtiva abbandonata. Il prete dovrà scendere a patti con la sua coscienza, mentre il più che pragmatico sacrestano Giovanni si farà meno scrupoli. Aldo, innamorato, troverà come far buon uso del denaro agli occhi della sua bella.
Il terzo episodio, Falsi prigionieri, varia le atmosfere d'attualità meneghina con un'ambientazione fantasy surreale. In un museo goticheggiante stile Harry Potter, Aldo & company sono personaggi ritratti in austeri dipinti. Per magia, ciascuno dalla sua tela, i tre parlano e fanno anche pernacchie. Soprattutto, si adoperano per evadere dalla loro cornice. Obiettivo: trasferirsi in altri quadri dove nobildonne in posa li hanno stregati con il loro charme. Non tutti ci riusciranno, perché quando s'innesca il desiderio di soddisfazioni lontane, qualcuno ci rimette sempre.
Con l'episodio conclusivo, Temperatura basale, si torna a Milano, dove Giacomo e la moglie non riescono ad avere figli. La "colpa" è di lui. Vittimizzato da ginecologhe e psicologhe, Giacomo ha un'unica possibilità: dare una chance ai suoi gracili spermatozoi ogni volta che il test della moglie riscontri la giusta temperatura basale. Il poveretto dovrà fiondarsi da lei, ovunque si trovi. Tutto inutile. Ma la provvidenza rimedierà, con un'occasione da favola che pure il protagonista dovrà avere il coraggio di far sua.
È questo, a dire il vero, l'unico capitolo che faccia davvero ridere. È anche il più vicino alle cose migliori della ditta. Come in Tre uomini e una gamba, in Chiedimi se sono felice e in Tu la conosci Claudia?, Aldo Giovanni e Giacomo danno il meglio quando toccano corde profonde, fiutano note di costume della piccola borghesia settentrional-milanese e accendono la miccia di un umorismo animato da stizzito buon senso. Di qui fanno lievitare i tormentoni fino a sublimarli in gag surreali o in pause poetiche.
In Milano Beach, invece, un'idea surreale e poetica è sviluppata in modo chiassoso, con troppe scene ripetitive, che si affidano alla battuta estemporanea più che alla situazione comica. Nel capitolo di ambientazione parrocchiale, i tormentoni non decollano (quello del fedele maniaco della confessione si conclude in maniera banale). Il passaggio al museo, nonostante qualche guizzo di genio, resta un super sketch più che un pezzo di vero cinema.
Naturalmente ad Aldo, Giovanni e Giacomo va tutto il plauso per il rifiuto della volgarità da cinepanettone. Bisogna però registrare che il film ad episodi è sempre un'operazione di ambizione circoscritta rispetto allo sviluppo di un'unica storia compiuta. E i tre artisti evitano ormai da qualche anno la sfida (l'anno scorso Anplagghed al cinema si limitava a dar veste cinematografica al loro spettacolo teatrale).
Siccome i tre sono bravissimi, si può continuare a far loro credito: accontentarsi della simpatia, che c'è sempre; apprezzare la giocata riuscita, qua e là.
Come dire: bisogna saper vedere il cosmo sul comò. E sperare che l'ispirazione torni più generosa a visitare Aldo, Giovanni e Giacomo.
Elementi problematici per la visione:nessuno.
Autore: Paolo Braga
Details of Movie
Titolo Originale | IL COSMO SUL COMO' |
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Paese | Italia |
Etichetta | FamilyVerde |
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