Tom, un anziano oculista americano cattolico ma non praticante, viene informato che il figlio Daniel, con cui non parlava da anni, è morto durante un violento temporale mentre attraversava i Pirenei sul Cammino di Santiago. Tom si reca a recuperare il corpo del figlio ma poi decide di cremarlo e di portare le sue ceneri con sé sul Cammino. Sarà lui a completarlo al posto suo. Sulla strada Tom rivive alcuni momenti di quel rapporto così complicato e incontra altri pellegrini, ciascuno con il suo carico di vita, dolore e segreti…
Personaggi diversi sono in cammino verso Santiago. Un pellegrinaggio laico alla ricerca di se stessi, in cerca di purificazione o come ringraziamento per benefici ricevuti
Sono ormai sette mesi che l’adolescente Angela è stata violentata e uccisa nella campagna non lontano dalla sua casa. Mildred, la madre, non si dà pace e per scuotere il torpore della polizia fa affiggere tre grossi cartelli stradali che chiedono a Willoughby, lo sceriffo della contea, perché non ci sia stato finora neanche un arresto. Lo sceriffo è molto apprezzato dalla comunità locale e quei cartelli suonano come un insulto. Quando lo sceriffo si suicida perché ammalato gravemente di cancro, la gente pensa che la colpa del gesto debba ricadere su Mildred …
Roma 1974. Guido è un artista d’avanguardia che vive come imperativo l’idea di essere provocatorio e anticonvenzionale, nella vita e nell’arte. Ama sua moglie Serena e i due figli, Dario e Paolo, di 10 e 5 anni, ma non evita di tradire la prima con le belle modelle con cui lavora, e di tenere i secondi al riparo solo il minimo indispensabile dai disordini di una vita sregolata. All’indomani di una mostra d’arte contemporanea milanese, dove Guido ottiene cattive recensioni per una sua performance che vorrebbe essere provocatoria ma che risulta solo ridicola, la coppia va in crisi. Guido incolpa Serena di averla voluta seguire a tutti i costi, deconcentrandolo. Serena, intanto, si lascia affascinare dagli umori femministi che circolano nel mondo dell’arte e accetta di seguire la gallerista Elke, con i bambini, in una vacanza in Provenza per sole donne. Quando Serena torna in Italia, è cambiata. La famiglia esplode, poi si ricompone, tra gioie e dolori, tutto sotto gli occhi dei due bambini, incolpevoli testimoni di uno stravolgimento dei costumi in un Paese che sta cambiando.
Piombino. Anna e Francesca, amiche inseparabili, sono due adolescentidi quattordici anni che vivono nelle case popolari sullo sfondo delle acciaierie che danno lavoro e disperazione a mezza città. Provengono da situazioni familiari disastrate (una ha in padre in carcere, l’altro è un violento) e in balia di loro stesse finiscono per fare scelte sbagliate o frettolose. Solo Alessio, il fratello di Anna, non disprezza di fare l’operaio nell’acciaieria e non cerca di fuggire da Piombino…
David ha 24 anni, è un giovane tranquillo senza troppe ambizioni, gestisce l‘affitto di alcuni appartamenti del palazzo in cui vive e ha un impiego saltuario come giardiniere del comune di Parigi. Aiuta sua sorella Sandrine, insegnante di inglese, andando a prendere a scuola la nipotina di 7 anni, Amanda. La vita scorre tranquilla quando in un attentato terroristico, Sandrine viene uccisa. David si trova di fronte a un problema più grande di lui: Amanda ha solo lui come parente più vicino…
Marc, ispettore delle imposte di Parigi in temporanea trasferta in una cittadina di provincia, perde l’ultimo treno per tornare a casa. Chiede a Sylvie, una ragazza che ha incontrato in un bar, qual è l’albergo più vicino per passare la notte. In realtà né lui né lei vogliono chiudere in questo modo la serata e passano tutta la notte chiacchierando per le stradine della città. All’alba decidono di incontrarsi di nuovo a Parigi ma senza scambiarsi il numero di telefono. Marc non potrà andare all’appuntamento perché colpito da infarto e tornerà più volte in quel paesino, nell’infruttuosa ricerca di Sylvie. Durante le sue ricerche incontra Sophie e se ne innamora. Non sa che è la sorella di Sylvie…
Gabby è una studentessa di medicina che si è da poco traferita nella casa accanto a quella di Travis. I loro primi incontri sono alquanto tempestosi ma in realtà si sono piaciuti fin dall’inizio. Le difficoltà non sono poche: lui è uno scapolo impenitente, lei ha un fidanzato dottore che indirettamente gli potrà garantire una professione piena di soddisfazione. Ma l’amore che nasce fra loro è proprio quello giusto, quello che dà loro lo slancio per abbandonare la vecchia vita e costruirne una nuova.
Il pellegrinaggio come riscoperta di se stessi, come “voto” fatto a qualcuno, come ringraziamento o come purificazione, tutti questi aspetti si ritrovano, seppure in forma laica, in questo film.
Pubblico
14+
Uso di marijuana, turpiloquio
Giudizio Artistico
Questo film mescola continuamente dramma e commedia (non mancano gli episodi comici e addirittura grotteschi).
Nato da un’esperienza personale profonda (Martin Sheen e il nipote Taylor Estevez, figlio di Emilio, hanno fatto insieme il Cammino qualche anno fa e lì il secondo ha incontrato la donna che ha poi sposato) questa pellicola non presenta di certo uno sguardo “convenzionale” e ortodosso al Cammino, ma si tiene anche lontana dallo spiritualismo alla Coelo oggi tanto di moda. Il protagonista della storia è cattolico ma non praticante, il figlio la cui memoria decide di onorare proseguendo il cammino per lui (e con lui, spargendo le sue ceneri su tutto il percorso), sembra più un uomo alla ricerca di qualcosa che un credente. Tom inizialmente decide di percorrere la strada da solo, chiudendosi nel suo dolore e rifiutando il contatto con gli altri, ma sarà difficile mantenere questo atteggiamento a lungo. Anche i compagni di viaggio che trova sul suo cammino (non sceglie, sono gli altri a scegliere lui piuttosto) sono tutto fuori che dei pellegrini ortodossi: Sarah, una canadese che cerca di smettere di fumare (ma si scoprirà che la ragione del suo pellegrinaggio è molto più dolorosa e profonda), Jack, uno scrittore irlandese con il blocco e in cerca di ispirazione e un olandese grasso che cerca di dimagrire per un matrimonio. Non mancano, però, all’inizio e sulla via, figure più tradizionali, che svolgono il ruolo di mentori e che sono senza dubbio viste con simpatia: il capitano della polizia di San Jean (il punto di inizio del Cammino in Francia) che ha già fatto il cammino molte volte per autentiche ragioni di fede e un anziano prete che ha avuto il cancro e che dona a Tom un rosario. Di fatto il film non fa che riflettere la molteplicità di inspirazioni e approcci che oggi il Cammino di Santiago ha assunto, ma non disdegna di tracciare un profondo percorso personale di crescita e maturazione (se non di conversione) sia per Tom che per i suoi compagni. Il pellegrinaggio come riscoperta di se stessi, come “voto” fatto a qualcuno, come ringraziamento o come purificazione, tutti questi aspetti si ritrovano, seppure in forma laica, in questa storia che mescola continuamente dramma e commedia (non mancano gli episodi comici e addirittura grotteschi). La strada, per il mondo contemporaneo (e spesso anche qui), rischia diventare un valore in se stessa, indipendentemente dalla meta a cui porta. Non che il cammino stesso non diventi pedagogia, con la stanchezza, il dolore, le contraddizioni e la condivisione accolta o rifiutata, ma che in fondo alla strada ci sia qualcuno ad aspettare è sottolineato dall’arrivo commovente sotto il portico della Gloria dove l’olandese miscredente Joost sarà a sorpresa l’unico a inginocchiarsi come da tradizione dei pellegrini medievali. Anche Jack, il cui anticlericalismo è esplicitamente legato agli scandali della pedofilia nella chiesa irlandese, sembra almeno in parte ritrovare il fascino della fede perduta di fronte alla bellezza della cattedrale. Per Tom la via prosegue più a lungo, fino al mare, dove i pellegrini usavano gettare le vesti vecchie e riprendere rinnovati il cammino verso casa; nel percorso, come un fantasma benevolo, lo accompagna anche Daniel, che solo alla fine potrà lasciare andare, con la consapevolezza di non averlo, in definitiva, realmente perduto.
Ho visto questo film più e più volte e ogni volta che lo rivedo mi trasmette sempre emozioni intense. Sarà la semplicità del tema mista ad una profonda spiritualità, sarà la bellezza dei paesaggi e del cammino, però trovo questo film un capolavoro nel suo genere.
9,0 rating
Ho visto questo film più e più volte e ogni volta che lo rivedo mi trasmette sempre emozioni intense. Sarà la semplicità del tema mista ad una profonda spiritualità, sarà la bellezza dei paesaggi e del cammino, però trovo questo film un capolavoro nel suo genere.
Vincenzo Paciello
È la storia di un dolore, quello di Tom, prima privato, intimo e profondo, poi la dimensione di chiusura si apre al mondo e raggiunge il suo apice nella condivisione coi nuovi amici che smussa quelle sensazioni pungenti in una nuova e interessante visione della realtà.
10,0 rating
È la storia di un dolore, quello di Tom, prima privato, intimo e profondo, poi la dimensione di chiusura si apre al mondo e raggiunge il suo apice nella condivisione coi nuovi amici che smussa quelle sensazioni pungenti in una nuova e interessante visione della realtà.
Adalberto
Ho visto questo film più e più volte e ogni volta che lo rivedo mi trasmette sempre emozioni intense. Sarà la semplicità del tema mista ad una profonda spiritualità, sarà la bellezza dei paesaggi e del cammino, però trovo questo film un capolavoro nel suo genere.
Ho visto questo film più e più volte e ogni volta che lo rivedo mi trasmette sempre emozioni intense. Sarà la semplicità del tema mista ad una profonda spiritualità, sarà la bellezza dei paesaggi e del cammino, però trovo questo film un capolavoro nel suo genere.
Vincenzo Paciello
È la storia di un dolore, quello di Tom, prima privato, intimo e profondo, poi la dimensione di chiusura si apre al mondo e raggiunge il suo apice nella condivisione coi nuovi amici che smussa quelle sensazioni pungenti in una nuova e interessante visione della realtà.
È la storia di un dolore, quello di Tom, prima privato, intimo e profondo, poi la dimensione di chiusura si apre al mondo e raggiunge il suo apice nella condivisione coi nuovi amici che smussa quelle sensazioni pungenti in una nuova e interessante visione della realtà.