I DUE PAPI
Nell’aprile del 2005 viene convocato il conclave dopo la morte di Giovanni Paolo II. Alla fine viene eletto colui che sceglie di chiamarsi Benedetto XVI ma il cardinale Bergoglio raggiunge un numero significativo di preferenze. Nel 2012 Bergoglio chiede udienza al papa: intende dare le sue dimissioni ma nel colloquio privato che avviene a Castengandolfo, il papa rifiuta e rivela a Bergoglio una notizia riservatissima...
Si immagina che papa Benedetto XVI e il cardinale Bergoglio si incontrino poco prima delle dimissioni del papa. Un ritratto affettuoso del precedente e dell’attuale vicario di Cristo ma approssimativo negli aspetti dottrinali
Valori Educativi
Il film esprime molta simpatia nei confronti degli ultimi due papi ma è approssimativo nell’affrontare tematiche dottrinali
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Performance di alto livello da parte dei due protagonisti, Jonathan Pryce e Anthony Hopkins e ottima ricostruzione della Cappella Sistina e di altri ambienti in Vaticano.
Cast & Crew
Produzione
Netflix
Regia
Fernando Meirelles
Sceneggiatura
Anthony McCarten
Our Review
Realizzare un’opera narrativa che cerchi di ricostruire cosa avviene dietro le mura vaticane è cosa molto difficile e finisce per scontentare sempre qualcuno. Non si potrà mai parlare di rigore storico perché le notizie a disposizione, per chi non è addetto ai lavori, saranno sempre limitate e ciò che trasparirà dall’opera sarà il pensiero dell’autore e la sua fantasia creativa. Le reazioni del pubblico finiranno per essere di parte e se trasparirà dall’opera un atteggiamento apologetico, verranno scontentati tutti gli scettici; se invece il Papa verrà visto come espressione di un potere politico, secondo le classiche contrapposizioni fra destra e sinistra, conservatori e innovatori, riceverà il disappunto di tutti gli spettatori sinceramente cattolici.
Quest’opera del regista Fernando Meirellese e dello sceneggiatore Anthony McCarten si pone proprio nel mezzo e quindi i contenti e gli insodisfatti saranno equamente distribuiti, a parte l’elogio, che andrebbe riconosciuto da tutti, per l’ottima performance di Jonathan Pryce (Cardinale Bergoglio) e di Anthony Hopkins (Benedetto XVI) e per gli interni della Città del Vaticano magnificamente ricostruiti.
Il film inizia decisamente con il secondo atteggiamento, quello politico, di contrapposizione fra conservatori e riformisti. “La sua missione è stata chiara, rovesciare anni di liberalismo; ha detto un no deciso a omosessualità, aborto, contraccezione e sacerdozio femmimnile”. Con questa frase lapidarie un cronista inglese, nel giorno del funerale di san Giovanni Paolo II , liquida sbrigativamente 27 anni di pontificato.
Nelle prime fasi dell’incontro fra il cardinale Bergoglio, che è arrivato a Castengandolfo per incontrare Benedetto XVI, la contrapposizione fra un papa conservatore e un “quasi rivoluzionario” è altrettanto netta, oltre che ingiusta. Dibattono sul sacramento della comunione da dare ai divorziati risposati, dissentono sulla visione di una Chiesa narcisista che non appartiene più a questo mondo e che è capace solo di costruire steccati. Il Papa come difensore di una verità divina che è sempre se stessa, il cardinale che propugna invece una Chiesa che si evolve, assieme al mondo esterno.
Dopo questa contrapposizione frontale, inizia la seconda fase, che non prende posizione riguardo a tutti i temi aperti ma che sviluppa una forma di ”umanizzazione” del loro rapporto. Ratzingher mostra di essere ancora bravo a suonare il pianoforte e ama vedere in TV la serie austriaca Commissario Rex; Bergoglio segue con passione le partite di calcio e confessa di apprezzare il tango.
Inizia anche la fase della “simmetria” fra i due uomini: entrambi si domandano quando sono riusciti a cogliere i “segni” della presenza divina nella loro vita, entrambi, per motivi diversi, desiderano dimettersi ed entrambi confessano di aver commesso degli errori. Ingiusta, sotto quest’ultimo aspetto, l’implicita accusa rivolta a Benedetto XVI di non esser stato abbastanza severo con il sacerdote pedofilo Marcial Maciel Degollado, dal momento che è stato proprio questo papa a inaugurare la “tolleranza zero” per questi casi.
Alla fine il film riesce ad esprimere grande simpatia umana nei confronti dei due papi, ognuno espressione di due diversi momenti storici della Chiesa. Bisogna però sottolineare che non ci troviamo di fronte a due simpatici amici che si sono ritrovati: stiamo parlando della funzione del successore di san Pietro e gli aspetti dottrinali che sorreggono la fede non possono esser ridimensionati ad amabili discussioni da salotto dove ognuno la pensa come crede.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | The Two Popes |
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Paese | U.S.A. U.K. Italia Argentina |
Etichetta | Non classificato |
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