GLORIA
Santiago del Cile. Gloria, sessantenne, separata da dieci anni dal marito e con due figli ormai adulti e indipendenti, conduce una vita solitaria perennemente alla ricerca di qualcuno che la renda felice. In un locale – delle cui feste, frequentate da single attempati, Gloria è una habituée – incontra il galante coetaneo Rodolfo. Tra l’uomo e la donna nasce un’alchimia che sembra destinata a durare.
Una donna di sessant’anni separata e con due figli ormai grandi, cerca qualcuno che la renda felice in locali per single attempati. Un’attrice molto brava per un film solo per cinefili
Valori Educativi
Un film sulla solitudine e sulla ricerca di senso da dare alla propria vita da parte di una donna non più giovane e separata che per catturare qualche momento di consolazione accetta anche dei compromessi
Pubblico
18+Esplicite scene di sesso e di nudo
Giudizio Artistico
La bravissima Paulina García è stata premiata con l’Orso d’argento per la migliore interpretazione femminile al Festival di Berlino 2013. Per il resto è un film per i soli amanti del cinema d‘essai
Cast & Crew
Produzione
Juan De Dios Larraín
Pablo Larraín
Sebastián Lelio
Gonzalo Maza per Fabula
Nephilm Producciones
Regia
Sebastián Lelio
Sceneggiatura
Gonzalo Maza e Sebastián Lelio
Our Review
La macchina da presa segue la protagonista nella sua routine lavorativa, nelle telefonate e nelle visite ai figli, nelle chiacchierate con la domestica, nei trasferimenti in macchina (rasserenati dalla voce amica della radio che trasmette hit degli anni Settanta) e, soprattutto, nelle serate passate in diversi locali, dove la donna spera di rimorchiare qualcuno che dia un senso alla sua vita malinconica. Tutto il film si racchiude in questa ricerca di un senso: Gloria è separata dal marito e sente allontanarsi i figli, che ormai hanno preso la loro strada. Cerca di consolarsi come può tra lezioni di yoga e terapie di gruppo basate sulla risata. Si sente ancora attraente e in questo è assecondata dagli sguardi degli uomini suoi coetanei che incontra, sperando che uno di loro diventi il suo compagno per la vecchiaia. Quella che sembra essere una storia d’amore maturo si risolverà invece in uno spiacevole incontro con un uomo psicologicamente instabile, morbosamente legato all’ex moglie e a due figlie che lo sfruttano. L’amarezza si abbatterà sulla donna, che però riuscirà a sbollire la delusione e ad accettare la sua condizione. Chi ha detto che la felicità è appartenere a un altro?
Film cileno che ha mandato in sollucchero la critica, ottimamente accolto al Festival di Berlino, dove la bravissima Paulina García è stata premiata con l’Orso d’argento per la migliore interpretazione femminile. È una parabola sulla solitudine che alterna mestizia e ironia, secondo un canone ben noto ai frequentatori dei cinema d’essai ma che risulterà indigesto al resto degli spettatori. Gloria è una donna che è stata sconfitta dalla vita e che passa i suoi giorni non a compiangersi ma a guardare sempre oltre l’orizzonte, in attesa di una novità che la compia come essere umano (non sarà l’ex marito, che ha trovato una compagna più giovane, né i figli, che non smettono di volerle bene ma tenendola a distanza). Sullo sfondo, una riflessione più ampia sul tempo che passa e sui cambiamenti della contemporaneità cui una società – nel film è quella cilena, ma ovviamente il discorso si può estendere – si mostra impreparata. Per bocca del chitarrista cileno Hugo Moraga (che nel film, pur esibendosi con il suo strumento, interpreta un sociologo amico della protagonista), sentiamo dire che le nuove generazioni si sono scoperte una “moltitudine” sul web, sostituendo le rivoluzioni fatte in strada con un afflato “spirituale” del tutto astratto. Che poi è un altro modo per dirsi e pensarsi soli.
Autore:
Details of Movie
Titolo Originale | Gloria |
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Paese | Cile/Spagna |
Etichetta | Non classificato |
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