GHOSTBUSTERS LEGACY
Alcuni ragazzi con la loro madre si trovano in una zona dove accadono fenomeni misteriosi. Bisogna assolutamente rimettere in piedi una squadra di acchiappafantasmi. 38 anni dopo il l’uscita del film primogenito, si ritorna a far divertire e spaventare e il pubblico, a giudicare dagli incassi, ha apprezzato l’iniziativa. Su SKY Go
Una madre single, Callie, e i suoi due figli (Phoebe di dodici anni e Trevor di quindici) ereditano, dal nonno, una fatiscente fattoria a Summerville. Sfrattati dalla precedente casa, sono costretti a trasferirsi. Strani avvenimenti accadono in quella zona: terremoti, sbalzi di corrente… il tutto apparentemente senza una causa. Fenomeni anomali accadono anche in una vecchia miniera lì vicina. I ragazzi, stando nella casa e facendo i conti con tutti questi episodi di origine misteriosa arrivano a scoprire la storia del nonno, che apparteneva al gruppo dei Ghostbusters originali. Acchiappafantasmi ormai dimenticati da tutti, tranne che dai fans. Ecco che ricompaiono Ecto-1, la mitica automobile dei quattro cacciatori del paranormale, le trappole, i fucili a ectoplasma e tutto il precedente armamentario.
Valori Educativi
Pur fra le difficoltà della vita quotidiana, la famiglia ne esce sempre bene, come luogo di condivisione e sostegno vicendevole
Pubblico
10+Qualche scena potrebbe spaventare i più piccoli
Giudizio Artistico
Il regista Jason Reitman è indubbiamente un fan dei film del padre Ivan perché riesce a riportare sullo schermo le suggestioni e i divertimenti dell’originale del 1984 a cui aggiunge di suo, una maggiore caratterizzazione dei personaggi
Cast & Crew
Regia
Jason Reitman
Recensore
Francesco Marini
Our Review
Era il 1984 quando Ivan Reitman portava in sala il primo Ghostbusters che, riscontrando un notevole successo, vide un sequel nel 1989: Ghostbusters II. Un cambio di generazione sia alla macchina da presa che sullo schermo, fa arrivare in sala Ghostbusters: Legacy. Troviamo infatti il figlio di Ivan Reitman, il regista Jason Reitman, impegnato a raccontare dei figli e dei nipoti degli strani eroi newyorkesi.
Non si può evitare di segnalare il maldestro tentativo di reboot al femminile Ghostbusters del 2016, opera del regista Paul Feig non particolarmente brillante.
In questo caso, però, ci si trova davanti ad un‘operazione decisamente ben riuscita.
Soggetto principale sono le relazioni familiari e amicali: Callie che deve gestire da sola i due figli; Phoebe, molto intelligente e introversa; Trevor, che si innamora di Lucky (una ragazza che lavora in un ristorante frequentato da lui); Podcast, dodicenne appassionato di misteri che fa amicizia con Phoebe. Il regista dimostra maestria nel portare sullo schermo tutte le dimensioni tipiche e quotidiane della vita dei personaggi: gesti di affetto, litigi, discussioni e innamoramenti. Senza diventare un teen movie, la pellicola ci restituisce spaccati di vita e momenti di intimità in modo davvero apprezzabile e delicato. Seppur con le ferite e le difficoltà della vita quotidiana, la famiglia ne esce sempre bene e come luogo di condivisione e sostegno vicendevole.
D’altro canto non può mancare l’adrenalina. Trattandosi di una caccia a fantasmi cattivi, inseguimenti e catture con i fucili a ectoplasma non possono mancare. Lo spettatore resta coinvolto in momenti di suspence e di tensione ; ci sono misteri che si intrecciano lungo lo svolgersi del film, e colpi di scena che contribuiscono a dare alla narrazione un ritmo sostenuto ma non frenetico, capace di dare spessore ai diversi personaggi che sono messi alla prova.
Nella storia si rincontrano mostri già visti in passato, se ne aggiungono di nuovi. Fa molto piacere, inoltre, rivedere sulla scena i primi e veri Acchiappafantasmi (soltanto tre di loro fanno la loro apparizione): vista la difficoltà dei ragazzi nel risolvere una situazione, ecco che i più vecchi ed esperti giungono in aiuto.
Un film che può ambire a diventare, vista la maestria del regista, l’anello di congiunzione tra le generazioni di spettatori. Infatti i giovani che vanno al cinema per vederlo possono capirlo e apprezzarlo senza particolare sforzo o necessità di conoscenze pregresse. Anzi, è probabile che escano dalla sala incuriositi di vedere i precedenti. D’altro canto, i più grandi o i cultori del genere vi troveranno una miniera di citazioni e riferimenti ai due precedenti lungometraggi.
La sensazione, scena dopo scena, è che lo stesso Jason Reitman sia un fan dei film del padre: la continuità di stile registico e narrativo, infatti, mostrano una grande conoscenza delle precedenti pellicole.
La versione italiana del titolo, infine, risulta molto più indovinata dell’originale: Ghostbusters: Legacy (invece di Ghostbusters: Afterlife), ovvero l’eredità degli Acchiappafantasmi. Un’eredità colta in modo pregevole dal regista che, speriamo, sia preludio di altre avventure.
Autore: Francesco Marini
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